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Marco Giusti per Dagospia
Kubo e la spada magica di Travis Knight
Giappone, origami, streghe, draghi giganteschi, c’è un po’ di tutto in questo Kubo e la spada magica, capolavoro di tecnica e di ispirazione prodotto e diretto dall’americano Travis Knight in stop-motion 3D al suo primo film da regista e già in odore di Oscar come miglior cartone animato dell’anno. Se amate i cartoni animati Kubo è praticamente imperdibile e, anche se non è divertente come Pets o fracassone come Trolls o demenziale come Sausage Party, è qualcosa di difficilmente ripetibile e di incantevole per i bambini.
Anche perché la tecnica del passo uno, o stop-motion, è sempre meno diffusa nel cinema animato, ormai quasi del tutto animato digitalmente e pensato per fare soldi in fretta. Travis Knight, figlio quarantenne del padrone e fondatore delle Nike, cioè un miliardario, ha passato vent’anni dietro all’animazione stop motion, ha lavorato con Will Vinton, poi come animatore in Coraline, ha prodotto con la Laika Production Boxtroll e ParaNorman, prima di arrivare a Kubo e la spada magica, giocattolone da 60 milioni di dollari, ma anche film d’arte, scritto da Marc Haines e Chris Butler su soggetto di Shannon Tindle, che non ha incassato certo quanto ci si aspettava né in patria, 47 milioni, né all’estero, altri 20.
Ma il film non è ancora uscito né in Giappone né in Cina. Troppo sofisticato, troppo artistico? Il piccolo Kubo, ragazzino sveglio con un occhio solo, doppiato nell’edizione originale dall’Art Parkinson di Games of Throne, vive con la mamma in uno sperduto villaggio dell’antico Giappone e si guadagna da vivere suonando una chitarra con tre corde e raccontando storie favolose dove i suoi origami prendono vita.
Gli ordini della mamma sono di rientrare prima che faccia buio. Ma una sera si ritrova al buio e scopre che le sorelle della mamma, due streghe, doppiate da Rooney Mara, lo stanno cercando e il vecchio nonno, doppiato da Ralph Fiennes, vuole anche l’altro occhio. Nello scontro con le streghe la mamma muore e ritorna accanto a lui come scimmia, doppiata da Charlize Theron.
Al gruppo si unirà Beetle, uno scarafaggio samurai, doppiato da Matthew McConaughey, che è in realtà il padre di Kubo. Scimmia e Scarafaggio lo proteggeranno dalla furia delle streghe e del nonno, che vogliono togliere a Kubo la libertà di vivere una vita da umano. Pieno di riferimenti alla cultura giapponese, il mostro-dragone è Gashadokuro, del folklore giapponese, il ballo iniziale si chiama Tanko Bushi, è un film difficile e commovente, ma anche pieno di idee e di soluzione visive affascinanti. Già in sala.
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