lee kate winslet

IL CINEMA DEI GIUSTI – “LEE”, IL BIOPIC SULLA FOTOGRAFA LEE MILLER, È UN PO’ ACCADEMICO, MA MOLTO ACCURATO. SONO STREPITOSE LA RECITAZIONE E L’ADESIONE AL PERSONAGGIO DI KATE WINSLET – IL FILM RIESCE A RACCONTARCI LA COMPLESSITÀ DI UNA DONNA CHE VIVE MOMENTI ECCEZIONALI DI STORIA DEL ’900, E RIESCE A TRASMETTERCELI CON LA FOTOGRAFIA – VIDEO

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Marco Giusti per Dagospia

 

lee - Kate Winslet

Ricorderete tutti la celebre fotografia di Lee Miller, grande fotografa e inviata di guerra nuda nella vasca da bagno di Adolf Hitler nella sua casa di Monaco, con gli scarponi da soldato pieni di fango sul pavimento e il ritratto del Fuhrer attaccato al muro. Una foto scattata da David Scherman, suo amico, amante, socio, per “Life”, che lei stessa, evidentemente, costruisce.

 

Perché lì c’è tutta la sua storia e la sua arte, modella, creatrice di immagini, narratrice di storia in diretta, sfrontata e diretta. Non fosse altro che per vedere la costruzione di quello scatto, che tanto racconta di lei, e per la strepitosa recitazione e adesione al personaggio di Kate Winslet alla Miller, vi consiglio questo biopic un po’ accademico, ma decisamente molto accurato “Lee”, opera prima di Ellen Kuras, già direttrice della fotografia di film come “Se mi lasci ti cancello”, sempre con la Winslet, e del bellissimo documentario di Martin Scorsese “Rolling Thunder Revue”.

 

lee - Kate Winslet

Scritto da Liz Hannah ("The Post”), Marion Hume e dal più esperto John Collee (“Itaca”, ”Monkey Man”), tratto dal libro di memorie del figlio di Lee, Anthony Penrose, qui interpretato da Josh O’Connor, non indaga molto sulla giovinezza in America di Lee, anche se ricorda lo stupro del quale fu vittima da ragazzina, e si limita molto nel ricostruire la sua carriera di modella e di musa nella Parigi di Man Ray, Paul e Nusch Eluard.

 

Evita totalmente di ricordare il primo marito, il ricco e sofisticato egiziano Aziz Eloui Bey, che la porta al Cairo, e dal quale si separò solo nel 1947, per sposare il nobile dandy inglese Roland Penrose, qui interpretato da un perfetto Alexander Skarsgard, ma punta decisamente al cuore della sua storia ricostruendo la sua carriera di fotografa di guerra per “Vogue” inglese, allora diretto da Audrey Withers, benissimo interpretata da Andrea Riseborough, che non la smette di battibeccare con il Cecil Beaton un po’ macchiettistico di Samuel Barnett.

 

lee - Kate Winslet

Perché è lì, nella guerra che lei documenta giorno per giorno assieme a David Scherman di “Life”, interpretato benissimo da Andy Samberg, passando dalla liberazione di Parigi ai campi di concentramento di Buchenwald e Dachau, che tutta la sua lunga attività, artistica e mondana assieme, tutta la sua umanità, dove amicizia, sesso, amore, fratellanza sembrano far parte di qualcosa che lei vive contemporaneamente e con la stessa intensità, prendono davvero forma.

 

Senza spiegare troppo,  divide il letto sia con Penrose che con Samberg, passa da Man Ray a Picasso, ma si entra mai nel gossip, Kate Winslet riesce a raccontarci la complessità di una donna che vive momenti eccezionali di storia del 900, e riesce a trasmetterceli con la fotografia.

 

lee - Kate Winslet

Malgrado la presenza di grandi attori, Marion Cotillard è Solange d’Ayen, Noémie Mérlant è Nusch Eluard, tutto ruota attorno alla presenza magnetica di Kate Winslet e alla sua Lee Miller. Magari è un po’ accademico, ma è un biopic decisamente ben costruito e sentito. In sala da oggi.      

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