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Marco Giusti per Dagospia
Evvai! Come la Roma di Rudy Garcia il cinema italiano trionfa anche al Festival di Roma. Sembra quasi che un cinema esista in Italia, malgrado il disastro di quello che vediamo in sala di solito. Segno che una voglia di fare cinema, di inventarsi un nuovo linguaggio, partendo dalla realta', come ai tempi di Roberto Rossellini, esiste.
Magari e' il segno di una nuova vitalita' che non puo' che farci piacere, malgrado i troppo film inutilmente sovvenzionati che girano. E trionfa la voglia di rendere molto piu' internazionale, cool e chic il festival rispetto a come era nei primi anni. Finalmente insomma il festival sembra elevarsi a uno status di vero festival. Cosi' la giuria presieduta dal raffinatissimo regista americano James Gray premia come vincitore assoluto del Marc'Aurelio d'Oro per il miglior film "Tir", serissima opera prima di Alberto Fasulo, una specie di "Sacro Gra" con attori dedicato alla dura vita dei camionisti sloveni prodotto dalla piccola Tucker Film di Pordenone con 350 mila euro, che gia' aveva prodotto "Zoran" di Marco Aleotto.
Fasulo, documentarista, porta nel cinema una ricerca di immagini e una vera ricerca sul campo che e' stata giustamente premiato. Il secondo premio va al film giapponese "Seventh Code" ('Sebunsu Kodo") del gia' celebratissimo regista di culto Kiyoshi Kurosawa, che e' piaciuto moltissimo a parecchi giurati, anche se sembra che proprio Gray si sia imposto per premiare il film di Fasulo, l'unico che abbia davvero amato.
Premio speciale della giuria al favoloso film rumeno "Quod erat demonstrandum", opera prima di Andrei Gruzniczki, sorta di viaggio nella Romania dei tempi di Ceasescu tra spie, delatori e senso dell'amicizia in un bianco e nero strepitoso.
Premio come miglior protagonista maschile allo straordinario Matthew McGonaughey di "Dallas Buyers Club" di Jean-Marc Valee. Piu' che meritato, come meritata sara' la sua sicura corsa verso l'oscar.
Curioso, ma assolutamente cool la scelta della "voce" di Scarlett Johansson come miglior attrice per "Her" di Spike Jonze. Raramente una voce e' stata cosi' protagonista in un film. Inoltre, come dimostra sia "Locke" che lo stesso "Tir" i film di quest'anno sembrano molto interessati alla vita sociale delle persone mediata dai cellulari o dei computer.
Miglior sceneggiatura va al turco Tayfun Pirselimoglu per l'antonioniano "Ben O Degilim", un film tutto giocato sulla ricerca di identita'. Gli attori e le attrici del bellissimo film iraniano "Acrid" diretto da Kiarah Asadizadech vincono il premio per gli attori emergenti. Grande trovata che premia un film che avra' una difficile vita nel proprio paese e mettera' in seria difficolta' il suo regista perche' parlare di sessualita' femminile in Iran non e' cosa semplicissima. Miglior montaggio a Koichi Takajashi per "Seventh Code" di Kiyoshi Kurosawa.
Menzione speciale a Cui Jian, gia' rock star cinese e ora regista esordiente con "Lanse Gotou", complicatissimo film sulla censura in due diverse epoche che ha molto diviso critici e giurati. La Roma di Muller sembra giocare abilmente tra la glorificazione del piccolo cinema indipendente, le autorialita' del cinema orientali e le grandi offerte americane.
Cosi' il Premio Opera Prima e Seconda Tao 2, con giuria presieduta da Roberto Faenza, va al film americano di Scott Cooper "Out of the Furnace", melo familiare di ragazzi poveri delle citta' minerarie della Pennsylvania in piena crisi pre-obamaniana e non solo pre.
Benissimo recitato da Christian Bale e da Casey Affleck e' anche questo un film che portera' quasi sicuramente i suoi protagonisti alla corsa per l'Oscar, forte anche di una produzione firmata da Leonardo Di Caprio e Ridley Scott, zio del regista. Qualcuno vedra' in questo premio uno scivolamento verso qualche banalita' hollywoodiana, altri la conferma di un vero talento gia' in luce col precedente "Crazy Heart" che punta invece alla ricostruzione di cio' che resta dei grandi miti americani a confronto con la crisi e la fine anche di un cinema. Il regista ha mandato un video molto affettuoso dedicato al cinema italiano che lo ha influenzato.
La giuria Tao2 premia anche come migliori produttori emergenti i francesi Jean Denise Le Dinahet e Sebastien Msika che hanno prodotto un film italiano, "Il sud e' niente" di Fabio Mollo. Caso davvero unico. Premio del pubblico va ovviamente al film piu' commovente, "Dallas Buyers Club" di Jean-Marc Vallee. Il premio, un assegno BNL di 40.000 euro (mica male) lo ritira Ginevra Elkann per Il regista. La giuria del premio Cinemaxxi presideuta da Larry Clark lancia come miglior film "Nepal Forever" della russa Aliona Polunina, giovane, e molto buffa.
Ha raccontato che al festival ha visto solo il suo film e che un uccellino l'ha piccionata a San Pietro. Grandissima! Il premio speciale Cinemaxxi va a "Birnigemskij Ornament 2" di Yury Leiderman e Andrey Silvestrov. Vince il premio Cinemaxxi cinema breve "Der Unfertige" di Jan Soldat. Menzione Cinemaxxi per il cinema breve va a "The Buried Alive videos" di Roee Rosen.
Vince il premio Doc per il miglior documentario corto l'irresistibile "Fuoristrada" di Elisa Amoroso, storia di un meccanico romano trans coatto, prima Pino poi Bea, che realmente lavora nella sua officina di Via Vetulonia. Impossibile non riconoscerlo/a. Il miglior documentario italiano e' "Dal profondo" di Valentina Pedicini dedicato alla realta' dei minatori.
TIR CORRIDOIO CINQUE DI FASULO matthew mcconaughey DALLAS BUYERS CLUB The Dallas Buyers Club Jared Leto Image JOAQUIN PHOENIX IN HER DI SPIKE JONZE Joaquin Phoenix e Scarlett Johansson out of the furnace christian bale zoe saldana out of the furnace with christian bale CASEY AFFLECK
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