alessandro sallusti

QUESTA VOLTA SALLUSTI FA SUL SERIO (E BERLUSCONI NON PUÒ FERMARLO) - LE DIMISSIONI DA “IL GIORNALE” HANNO SORPRESO TUTTI, ANCHE DENTRO AL QUOTIDIANO. PERCHÉ PROPRIO ORA, IN UN MOMENTO DI MASSIMA VISIBILITÀ DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL LIBRO CON PALAMARA? CHI LO CONOSCE BENE SI STA SBIZZARRENDO CON LE IPOTESI: FELTRI LO HA (RI)CHIAMATO? NON VUOLE FIRMARE IL MASSICCIO PIANO DI TAGLI? - L’IPOTESI PIÙ PLAUSIBILE: L’ESPERIENZA POLITICA DI BERLUSCONI È DAVVERO ARRIVATA AL CAPOLINEA. ALTRE VOLTE, QUANDO MANIFESTAVA INSOFFERENZA, ARRIVAVA LA CHIAMATA DEL CAV. CHE ORA NON È AD ARCORE MA AL SAN RAFFAELE...

Giovanna Predoni per www.tag43.it

 

alessandro sallusti ph massimo sestini 2

Alessandro Sallusti lascia Il Giornale. La notizia, anticipata da Dagospia, ha colto di sorpresa anche gli stessi giornalisti del quotidiano. Un po’ perché, negli ultimi dei suoi 12 anni di direzione, le sue dimissioni erano state più volte evocate, senza che mai nulla si concretizzasse. Sallusti, nell’ordine, veniva dato come candidato di Forza Italia alle politiche, poi candidato sindaco di Milano. Infine, sicuro partente in virtù di una ritrovata intesa con Vittorio Feltri, cui lo lega quel rapporto di odio-amore, che gli psicanalisti chiamerebbero uccisione-esaltazione del padre, in questo caso professionale.

 

Quindi le dimissioni hanno veramente sorpreso tutti. In primis perché dopo tanti falsi allarmi si sono verificate. Poi perché è partita la corsa all’esegesi. Perché adesso, in un momento in cui la pubblicazione del libro intervista a Palamara ne ha aumentato lo spessore e la visibilità? Cosa ha in mente? Quale sarà la sua prossima destinazione?

SALLUSTI E FELTRI

 

Domande per ora senza risposta se non, giura chi lo conosce bene, che Sallusti ha già in tasca la prossima destinazione. All’interno de Il Giornale, poi, i suoi cronisti si sbizzarriscono: lo fa perché non vuole essere lui a firmare il massiccio piano di tagli post pandemici di cui il bilancio della casa editrice (come di tutte, del resto) necessita.

 

Lo fa perché le sirene di Feltri che lo ha (ri)chiamato erano tali che lui non ha potuto resistervi. Ma, citando il Nietsche del “non si torna mai dove si è stati felici”, questa interpretazione sembra poco plausibile.

 

sallusti berlusconi

Ce n’è una terza, ed è forse quella che ha determinato la sua decisione di smettere. L’esperienza politica di Berlusconi è davvero arrivata al capolinea, e senza una guida Forza Italia è un partito destinato a scomparire nella diaspora dei suoi rappresentanti.

 

Altre volte, quando Sallusti manifestava insofferenza, da Arcore arrivava la telefonata che lo convinceva a restare, magari promettendogli magnifiche sorti e rinnovato sostegno al suo giornale. Oggi, purtroppo, Berlusconi non è ad Arcore ma al San Raffaele: e quella telefonata che altre volte ne bloccava e rabboniva le intenzioni non può arrivare.

alessandro sallusti ph massimo sestini 1SALLUSTI E FELTRIALESSANDRO SALLUSTI INTERVISTA LUCA PALAMARA - IL SISTEMA alessandro sallusti ph massimo sestiniALESSANDRO SALLUSTI GIOVANE