IL NECROLOGIO DI GIUSTI - LA COMICITÀ DI RAMIS, MURRAY, BELUSHI, REITMAN, HA PORTATO NELLA INVECCHIATA HOLLYWOOD UNA NUOVA FORZA E UN TIPO DI COMMEDIA, MOLTO SOFISTICATA CHE DIVENNE IMMEDIATAMENTE POPOLARE

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Marco Giusti per Dagospia

Sarà difficile ideare una commedia così nuova e originale come "Groundhog Day", cioè Il giorno della marmotta, da noi "Ricomincio da capo", del grande Harold Ramis, scomparso ieri nella sua Chicago a 69 anni di una rara malattia vascolare con cui combatteva da quattro anni, e già salutato da tutto il mondo di Hollywood come un genio comico e un maestro della sua generazione.

In "Groundhog Day", uno sfigato meteorologo televisivo, Phil Connors, interpretato da un disincantato Bill Murray, si ritrova nella nevosa, noiosa e impronunciabile cittadina di Punxsutawney in Pennsylvania, per il risveglio della marmotta dall'inverno, ma rimane intrappolato in una situazione da incubo.

Si ritroverà infatti il giorno dopo e i giorni dopo ancora a rivivere all'infinito la stessa giornata. Sveglia alle 6:00 in punto con "I Got You Babe" di Sonny & Cher, giornale radio, colazione e tutti, sia i cittadini del posto che la sua troupe tv, ripeteranno quello che hanno fatto nella giornata della marmotta. Marmotta compresa. Ma non lui, cosciente del fatto di ritrovarsi dentro un loop dal quale sembra impossibile uscire.

Ramis, che il grande pubblico ricorderà nel ruolo del dottor Egon Spengler nella fondamentale saga di "Ghostbusters" che aveva anche scritto per la regia di Ivan Reitman, è stato salutato da amici e fan eccellenti come "uno dei più grandi geni della satira americana" dal Presidente Obama, che ha accostato la sua perdita a quella di John Lennon, "un maestro della commedia" da Steve Martin, "un regista e un attore brillante e divertente. Un padre e meraviglioso marito" da Billy Crystal.

Tra i tweets più recenti leggiamo quello di Seth Rogen, "Una delle persone più cool e carine che abbia mai incontrato", di Zach Braff, "se hai la mia età e fai la commedia, Harrold Ramis è una delle ragioni", di Jon Favreau, "Il suo lavoro ha cambiato la mia vita". Con il gruppo di improvvisazione teatrale Second City di Chicago, che lo accolse nel 1969, assieme a John Belushi, Gilda Radner, Bill Murray, John Hughes e poi con il "National Lampoon Show" di New York dove tutto il gruppo si spostò in massa, cambiò completamente il mondo della commedia e della satira televisiva in America.

A detta di molti la sua, la loro, fu una comicità "di cuore" molto legata a Chicago, ma anche al mondo dei nerds anni '80 che Ramis e Reitman trasformarono in eroi. Attore, sceneggiatore e regista, quasi tutti i film che toccò fino alla fine degli anni '80, diventarono dei cult internazionali. Dal primissimo "Animal House", diretto da John Landis e prodotto da Ivan Reitman nel 1978, ma scritto da Ramis e Douglas Kenney e interpretato dal suo amico John Belushi, a "Polpette" diretto da Ivan Reitman nel 1979 con Bill Murray.

Da "Caddyshak", il primo film che scrisse e diresse nel 1980 con Chevy Chase, Bill Murray, il grosso Rodney Dangerfield e un giovanissimo Jack Black, considerata una delle più grandi commedie sportive di sempre, a "Stripes", che scrisse per Ivan Reitman nel 1981, passando per il demenziale, allora si diceva così, "National Lampoon's Vacation", scritto da John Hughes, e che diresse nel 1983. Giù giù fino al primo "Ghostbusters" diretto da Reitman e scritto da Ramis che vide il gruppo di cacciatori di fantasmi composto da Bill Murray, Dan Aykroyd e Ramis stesso, che gli darà la fama mondiale eterna.

La comicità di Ramis, Murray, Belushi, Reitman, porterà nella invecchiata Hollywood una nuova forza e un tipo di commedia, malgrado quanto se ne dicesse allora, molto sofisticata che divenne immediatamente popolare. Negli anni '80 si arrivò al punto massimo del lavoro e della creatività di Ramis e compari, mentre negli anni '90, non solo il gruppo si ruppe, ma un po' per tutti, a parte Bill Murray, che farà un suo percorso da attore di grande eleganza, l'ispirazione non sembrò essere più la stessa.

Ramis diresse un non riuscitissimo film costruito su un protagonista che si sdoppia in decine di copie, "Mi sdoppio in 4" o "Multiplicity", mentre come attore lo troviamo nell'ottimo "Qualcosa è cambiato" di James L. Brooks. Ritorna al successo da regista solo nel 1999, quando con tutta la sua famiglia ha già lasciato Hollywood per un ritorno a casa nella sua Chicago, con il divertente "Terapia e pallottole", uno dei primi film che sfrutteranno Robert De Niro quasi come una parodia del gangster immortalato nei capolavori di Scorsese. Ramis ne fa un gangster in terapia da uno strizzacervelli da commedia come Billy Crystal.

Il film ebbe un successo tale, 100 milion i di incasso, che se ne girerà subito dopo un meno convincente sequel, "Un boss sotto stress" nel 2002. Era piuttosto curioso invece "Bedazzled" o "Indiavolato", remake di un gran bel film di Stanley Donen scritto da Dudley Moore e Peter Cook, dove Brendan Fraser deve vedersela con una diavolessa bona come Elizabeth Hurley.

Il suo ultimo film da regista è una commedia troglodita, "Anno uno" con il vecchio amico Jack Black e Michael Cera. Ma "Groundhog Day" rimane il suo film più incredibile, al punto che nel 2006 il National Film Registry deciso di aggiungerlo ai grandi capolavori del paese per essere "culturalmente, esteticamente e storicamente significativo".

 

 

HAROLD RAMIS HAROLD RAMIS HAROLD RAMIS John BelushiBill Murray GOLDEN GLOBE jpegbill murrayLa ballata di Chevy Chase e un libro del medioevo Jack Black