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Aldo Fontanarosa per “La Repubblica”
La Rai è abituata alle situazioni intricate. L'ultima della serie prende corpo sul ricorso al Tar che la tv di Stato medita contro Renzi. Il quale si è impossessato di 150 milioni del canone del 2014 per finanziare una parte del bonus Irpef da 80 euro, poi indirizzato alle famiglie in difficoltà. Il ricorso ai giudici del Tar necessita del voto della maggioranza dei consiglieri di amministrazione.
E questa maggioranza può formarsi, forse già nella riunione del 12 novembre, anche grazie al via libera (o all’astensione) di Marco Pinto, rappresentante del ministero dell'Economia nel cda di Viale Mazzini. L'uomo che l'Economia ha in Rai contro il governo e l'Economia stessa, dunque. Pinto non difetta di personalità.
Magistrato dal 1987, consigliere di Stato dal 1997, ora notaio, sa motivare le sue idee con fini argomenti giuridici. Ma il consigliere Rai deve una così spiccata autonomia anche al fatto che sua fonte di nomina alla tv di Stato fu Monti nel 2012. Ora che il governo è cambiato, Pinto non si sente più vincolato a rispondere - come un burattino senza fili - alle volontà dell'Economia, dove gli incarichi formali (con la sinistra di Visco, con la destra di Tremonti) sono peraltro un lontano ricordo.
renzi all assemblea degli industriali a brescia
La Rai può vivere, quindi, una situazione simile a quella del 2007 quando il consigliere Petroni (nominato in era Berlusconi) fece da battitore libero perché a Palazzo Chigi si era intanto insediato Prodi. Il ministro prodiano dell'Economia Padoa-Schioppa provò a sostituire Petroni con Fabiano Fabiani, ma fu bloccato sia dal Tar sia al Consiglio di Stato, in appello.
E l’attuale ministro Padoan, che cosa dice? Voci sulle idee di Pinto in materia di canone sono arrivate all’Economia, dove però si ragiona sui fatti. Finora Pinto, prudente, non ha posto ostacoli alla quotazione di RaiWay iniziata ieri tra speranze e buoni propositi (Viale Mazzini si candida addirittura a gestire le torri di Wind, anch’esse in vendita). Presto il cda Rai voterà sul canone, e allora ognuno scoprirà le sue carte.
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