urbano cairo luciano fontana

AL “CORRIERE” TIRA UNA BRUTTA ARIA – I GIORNALISTI DEL QUOTIDIANO DI URBANO CAIRO DENUNCIANO “UNA TENDENZA PREOCCUPANTE ALL’INTERNO DELLA REDAZIONE IN MERITO ALL’UTILIZZO IMPROPRIO DI COLLEGHI PENSIONATI, CONTINUAMENTE COINVOLTI IN COPERTURE DI SERVIZI IN ITALIA E ALL’ESTERO E PERSINO IN RUOLI ORGANIZZATIVI E DI DESK AL DI FUORI DELLE NORME CONTRATTUALI”. CHIEDONO UN RICAMBIO GENERAZIONALE E CRITICANO “L’USO DEI CONTRATTI A PARTITA IVA RIVOLTI AI GIOVANI”  – LA REPLICA DEL DIRETTORE, LUCIANO FONTANA, E DI URBANETTO...

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Estratto dell’articolo da www.professionereporter.eu

 

cairo luciano fontana

Inviati di guerra, quirinalisti, cronisti di spettacoli o dei mondiali di sci, inseriti nel desk dei redattori capo. Ma pensionati.  Le giornaliste e i giornalisti del Corriere della Sera hanno votato all’unanimità e pubblicato sul giornale dell’8 aprile una protesta. Che parla anche dell’inserimento necessario dei giovani, oggi spesso utilizzati come partite iva.

 

Il Direttore Luciano Fontana e l’Editore Urbano Cairo, sempre sul giornale, precisano che l’utilizzo dei collaboratori avviene nel rispetto del Contratto e ricordano che sono state fatte al Corriere 66 assunzioni dal 2016 a oggi, “investimento senza uguali in nessun altra azienda editoriale”.

 

SEDE DEL CORRIERE DELLA SERA IN VIA SOLFERINO

Nel comunicato di giornaliste e giornalisti si rileva “una tendenza preoccupante all’interno della redazione in merito all’utilizzo improprio di colleghi pensionati, continuamente coinvolti in coperture di servizi in Italia e all’estero e persino in ruoli organizzativi e di desk al di fuori delle norme contrattuali”. La redazione considera i contratti di collaborazione con i pensionati “un valore aggiunto”, ma i contratti prevedono l’impiego dei pensionati per scrivere articoli, mentre nell’ultimo anno vengono segnalati numerosi episodi di giornalisti non più in servizio in posizioni che vanno oltre la scrittura.

 

In realtà “alcuni colleghi in pensione mantengono gli account e hanno accesso al sistema editoriale (e non solo per inviare gli articoli come prevede l’accordo Fieg-Fnsi). Partecipano alle attività di redazione e alle riunioni operative, in alcuni casi sono stati addirittura ripetutamente indicati come ‘inviati’ sulle pagine del giornale, in altri partecipano alle conferenze stampa di enti e istituzioni”.

 

URBANO CAIRO

Questa situazione -scrivono giornaliste e giornalisti del Corriere- sta sottraendo spazio e risorse a investimenti necessari per il futuro della testata e rischia di precludere la crescita di nuove indispensabili competenze, la realizzazione dei percorsi di carriera interni e delle legittime aspirazioni dei giornalisti dipendenti nonché il naturale e necessario percorso verso il ricambio generazionale di un giornale che non intende retrocedere nella sua posizione di leadership nel Paese.

 

Le redazioni soffrono di una carenza di organico che compromette la qualità del giornale. Troppe volte coperture, inchieste importanti e reportage di grande rilievo vengono affidati ai colleghi pensionati, mentre gli ultimi assunti, invece di essere formati o mandati sul campo (magari affiancati dai colleghi più esperti) sono spesso relegati a ruoli marginali”.

 

URBANO CAIRO LUCIANO FONTANA

Giornaliste e giornalisti criticano anche l’uso dei contratti a partita iva rivolti ai giovani. Contratti sostitutivi del percorso tradizionale dei contratti a tempo determinato, che finora hanno garantito un percorso verso l’assunzione: “Con le partite iva invece si creano delle figure che, sulla carta, sono collaboratori esterni, ma che il più delle volte nei fatti sono integrati nella macchina né più né meno degli assunti”.

 

In sintesi la redazione chiede:

 

1.Limitare l’uso dei pensionati alle collaborazioni con compiti di scrittura al di fuori delle coperture istituzionali e dei servizi quotidiani che possono essere garantiti da giornalisti dipendenti, escludendo gli incarichi di inviato e i ruoli di coordinamento e di coinvolgimento nella ideazione e fattura del giornale e dei suoi contenuti speciali.

 

2. Investire sui giovani con contratti equi e rispettosi dei compiti, assicurando loro possibilità di crescita e formazione sul campo.

 

3. Garantire più attenzione ai percorsi di carriera interna e alle legittime aspettative dei giornalisti dipendenti che hanno dimostrato impegno, passione e competenza. [...]

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