DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E…
DAGOREPORT
Come anticipato dal "corvo" del Centro sperimentale di cinematografia che si firmava polemicamente "100 artisti", Caterina d'Amico da lunedì scorso è preside del Csc. Nel corso della prima riunione del cda, su proposta del presidente Stefano Rulli, l'attuale direttrice della Casa del cinema nonché ex amministratore delegato di Raicinema, è stata nominata all'unanimità dai consiglieri Aldo Grasso, Carlo Verdone, Nicola Giuliano (assente Olga Cuccurullo, designata dal ministero all'Economia). Nessun voto contrario, solo un barlume di discussione nella disamina dei curricula.
Alla fine "l'usato sicuro" ha avuto la meglio su nomi più giovani e forse spendibili, non fosse altro per dare un segno di rinnovamento dopo l'era Alberoni. Tutto rinviato, invece, per la nomina del nuovo responsabile della Cineteca nazionale, essendo concluso il mandato quadriennale di Enrico Magrelli.
Improbabile la scelta, da qualcuno ventilata, del critico e saggista Goffredo Fofi, storico avversario di Rulli; possibile quella di un regista non più giovane esperto in restauri e recuperi. C'è da augurarsi, ora, che Caterina d'Amico voglia lasciare la guida della Casa del cinema, essendo quello del preside al Csc un lavoro a tempo pieno pagato 90 mila euro all'anno.
Ma già s'è saputo che la d'Amico resterà a dirigere la Casa del cinema, dove fu chiamata dal sindaco Alemanno d'accordo con i 100 Autori e l'Anica dopo la defenestrazione di Felice Laudadio, almeno fino a febbraio. Dimettersi subito? Quando mai. Siamo in Italia, dove i doppi incarichi retribuiti sono all'ordine del giorno.
Caterina D'AmicoALDO GRASSO caterina d amico RAICINEMA lapCarlo Verdone ringrazia
Ultimi Dagoreport
NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON…
DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI…
DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA”…
C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA…
FLASH – COME MAI IL PRIMO MINISTRO UNGHERESE VIKTOR ORBAN, PUR INVITATO, NON È VOLATO A WASHINGTON…