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Ivo Caizzi per âIl Corriere della Sera'
Chi usa il telefonino in un altro Paese dell'Ue potrà non dover più pagare il costo aggiuntivo del cosiddetto roaming imposto dalle compagnie di telecomunicazione. L'Europarlamento, in vista delle elezioni europee del maggio prossimo, ha votato questo popolare provvedimento indicando il dicembre 2015 per l'entrata il vigore, se i 28 governi approveranno il testo passato dall'Aula. Il provvedimento contiene anche la difesa della «neutralità » della rete informatica per tutelare chi utilizza Internet per fornire servizi per i consumatori a prezzi competitivi.
Il principio di partenza è l'attuazione del mercato unico tra i 28 Paesi membri dell'Ue anche nelle telecomunicazioni. In pratica usare il telefonino tra l'Italia e la Francia o tra il Belgio e l'Estonia dovrebbe essere considerato come se ci si chiamasse all'interno dello stesso territorio nazionale. Una serie di sondaggi tra i consumatori sul costo aggiuntivo del roaming hanno evidenziato contrarietà e irritazione nella quasi totalità degli interpellati.
Opposta è la posizione della lobby delle grandi compagnie telefoniche, che intende continuare a fare pressioni sui governi per difendere questo introito rilevante nei bilanci. Ma la maggioranza emersa appare schiacciante (534 eurodeputati favorevoli, 25 contrari e 58 astensioni). E non sembra destinata a cambiare nemmeno nel nuovo Europarlamento espresso dalle elezioni del maggio prossimo.
L'intervento in difesa della neutralità di Internet punta a evitare che i gestori dell'accesso alla rete possano frenare o rallentare alcuni fornitori di servizi a vantaggio di altri. Gli eurodeputati hanno preso in considerazione soprattutto le proteste arrivate contro alcuni provider che avrebbero bloccato o rallentato i fornitori di collegamenti telefonici o di servizi musicali gratuiti o a bassissimo costo.
In base al principio della «neutralità » di Internet potranno sostanzialmente esserci dei blocchi solo in specifici «casi eccezionali», come la richiesta delle autorità giudiziarie, l'esigenza di garantire la sicurezza della rete e il dover prevenire sovraccarichi temporanei sui sistemi.
«Questo voto è un grande passo avanti per rafforzare il mercato unico delle telecomunicazioni - ha dichiarato l'eurodeputata spagnola Pilar del Castillo Vera, del Ppe, relatrice del provvedimento -. L'Europarlamento vuole abolire i costi di roaming per telefonate, messaggi sms e scaricare dati dal 15 dicembre 2015. Abbiamo ottenuto anche le garanzie di mantenere l'apertura di Internet assicurando che gli utilizzatori possono gestire e fornire le applicazioni e i servizi da loro scelti».
Per il commissario Ue responsabile delle nuove tecnologie, l'olandese Neelie Kroes, questo voto degli eurodeputati mostra che l'Ue deve servire «a eliminare gli ostacoli in modo da rendere la vita dei cittadini europei più facile e meno costosa». Kroes, che aveva promesso l'abolizione del roaming entro il 2015, ritiene di essere ormai «a un passo» dall'obbiettivo.
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