DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA…
Da "Sbucciando Piselli", di Federico Zeri e Roberto D'Agostino, Mondadori 1990
1. MARGARET THATCHER
Federico Zeri: â'Le donne sono prive di cervello razionale, sono un'altra specie umana, salvo in pochi casi: e allora diventano personaggi eccezionali come ad esempio Margaret Thatcher. à stata straordinaria questa donna: anzitutto ha fatto cadere i colonnelli argentini con la guerra delle Falkland. Se l'Inghilterra avesse mollato sarebbe stato un altro trionfo per quei mostri militarizzati. Poi, è una responsabile sia pur secondaria della perestrojka.
Quando questo «putrido Occidente borghese», di cui vaneggiavano i comunisti, invece di morire ed essere sepolto ha espresso la Thatcher, che è riuscita addirittura a portare in pareggio il bilancio inglese, il Cremlino ha cominciato a domandarsi: come ragioniamo? La liberalizzazione all'interno dell'impero sovietico, anche se dettata da un tiranno illuminato come Gorbaciov, la si deve alla Thatcher.
All'interno del suo Paese, quando è salita al potere, ha completamente vanificato la gran pagliacciata dei sindacati inglesi di allora imponendo le votazioni a urna segreta. Così tutti i capoccia sono caduti, il partito laburista è stato coperto di ridicolo e tutto il marxismo che veniva dai salotti rossi di Cambridge si è polverizzato. à stata bravissima la Thatcher.
Oggi trovo che ha esagerato e dopo tanto tempo sarebbe bene che si ritirasse. Il cliché è logoro, ormai vanificato, e lei non ha più l'energia di un tempo, però è una donna straordinaria. Magari ci fosse in Italia un personaggio simile''.
2. LA NONNA MACHO
Roberto D'Agostino: Può darsi che il successo ormai decennale della signora Thatcher sia immeritato, come quello di molti scemi politici, tuttavia è curioso il misto di attrazione e di repulsione che suscita questa post-sessantenne, figlia di un droghiere, ancora attraente, decisa e sicurissima di sé, che ha il senso della tradizione e il buon senso di capire che vive nell'impero che fu.
Mezzo mondo la sopporta stoicamente, mentre l'altra metà ne parla malissimo. Gli uomini la detestano perché sembra un travestito «omonazi» alla Fassbinder, una donna al testosterone, una extra-Donatella Raffai in tilt ormonale, una «frocessa» in grado di far innamorare persino Aldo Busi. Insomma, vicino alla Thatcher, Craxi sembra Sandra Milo.
Fu lei, la Virago di Downing Street a dichiarare un paio d'anni fa, in occasione dei festeggiamenti per il Bicentenario della Rivoluzione: «Scusate se lo dico qui alla tv francese, ma la Rivoluzione non ha nessun messaggio da offrirci». E Mitterrand, più affascinato che incazzato, commentò: «Che donna! Ha gli occhi di Caligola, ma la bocca di Marilyn Monroe».
Dalla padella nella brace. Le donne, infatti, invece di gioire che una di loro sia finalmente riuscita a diventare una «seconda regina» d'Inghilterra, una zarina che tratta e maltratta i Potenti della Terra con implacabile arroganza, la getterebbero sbrigativamente sul fuoco come un sofficino Findus.
Le viperine sbraitano che il successo della Illustre Megera deriva dalla sua crudeltà con i poveri e gli imbranati, dalla sua durezza con i negri e i punk; ecco una Crudelia in calore che toglie il latte ai bambini e manda in galera gli omosessuali senza preservativo.
Ora, all'invidia maschile (le donne di successo) e alla competitività femminile (il successo delle donne), occorre doverosamente aggiungere che la Thatcher sembra rappresentare, per la gente comune ma anche per quella di potere, l'incubo sado-maso della governante inflessibile, della mamma severa, dell'insegnante sadica, dell'aguzzina religiosa, dell'infermiera che annuncia "adesso mettiamo la supposta".
Così, quando entra in scena, Caligola Thatcher sa benissimo come mescolare, con raggelante stile, intuito e insulto, intelligenza politica e spregiudicatezza psicologica, sferzando senza economia tutto il Paese (o il mondo) avido di autoflagellazioni.
Beniamino Placido - Federico Zeri e Guido Accornero - per coordinare il salone del libro a TorinoDAGO -SBUCCIANDO PISELLI COVER rtl05 dago impigliaFederico Zeri (1921-1998) - Critico D'arteMARGARET THATCHER ROBERTO DAGOSTINO LITTLE TONY resize dagoFederico Zeri
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