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Alberto Dandolo per Dagospia
Italia "frociona". Italia ricchiona. Italia che investe e perde il suo tempo ad alimentare l'egocentrismo e il vittimismo senza limitismo del "mondo gays" . Come se poi ci fosse un "mondo etero". L' Italia di Felicissima sera e dei sermoni populisti del 1 maggio.
Come se l' unicità di privati orgasmi, retroattivi o convenzionali che siano, si dissolvesse nella necessità di categorizzare persino il più intimo degli impulsi. La più personale delle tensioni.
Eh si, perchè ieri il nostro disgraziato Paese si è inoculato una dose massiccia di anacronistiche e perbenistiche elucubrazioni. Prima tra tutte la moralistica disamina di uno dei monologhi più onesti e sinceri che siano mai andati in onda in tv: quello di Pio e Amedeo sul senso delle parole.
In realtà i due tamarrissimi intellettuali pugliesi hanno semplicemente fatto la cosa più eversiva a cui potessero ambire: dire la verità. Scardinandola con un cinismo spiazzante. Tenero e spietato nella sua rincorsa alla liberta'.
Un cinismo che prende per il culo, pur rispettandolo, quel gratuito dolore che spesso la medietà dei luoghi comuni genera.
Uno spudorato, maldestro e aurorale tentativo di mettere in luce la relatività che la parola assume se svuotata o riempita del senso che le si infonde.
Un monologo eversivo per la sua trasparente buona fede e la sua manifesta , complessa e purtroppo non ancora scontata autenticità.
"Ci vogliono far credere che la civiltà sta nelle parole, ma è tutto qua nella testa”, ha detto Amedeo, “fino quando non ci cureremo dall’ignoranza di quelli che dicono con fare dispregiativo, che è quello il problema, ci resta un unica soluzione: l'autoironia”.
E da lì in poi i due comici hanno puntato il dito contro tutti gli stereotipi del politicamente corretto, passando per donne, ebrei, neri, ed arrivare agli omosessuali: “Nemmeno ricchione si può dire più, ma è sempre l'intenzione il problema. Così noi dobbiamo combattere l'ignorante e lo stolto. Se vi chiamano ricchioni, voi ridetegli in faccia perché la cattiveria non risiede nella lingua e nel mondo ma nel cervello: è l'intenzione. L'ignorante si ciba del vostro risentimento”.
Apriti cielo!
In Italia ti perdonano tutto. Ma non la cipolla nella amatriciana e i punti di vista politicamente "scorretti" sull' omosessualità.
Degli omosessuali non si può esprimere alcun giudizio. Alcun pensiero che non sia strumentale alla loro adulazione, esaltazione e tutela. Quasi godessero a sentirsi una razza protetta. Senza minimamente comprendere che la libertà è banalmente anche la capacità di riconoscere all' altro la libertà di non accettarti perché gay. O perché hai capelli tinti di rosso o perché hai l' alluce smaltato di blu ...e via dicendo.
E mentre la rete e i gay ultra ortodossi si dimenavano a crocifiggere Pio e Amedeo per aver tentato di demolire la comoda ferocia dei luoghi comuni in contemporanea iniziavano a santificare Federico detto Fedez. Che infojato e spavaldo dalla piazza del 1 maggio con gli stessi luoghi comuni dissacrati da Pio e Amedeo rinnovava il patto di sangue del politicamente corretto.
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