professor cenerentolo

IL CINEMA DEI GIUSTI - IL PRIMO DEI CINEPANETTONI A SCENDERE IN CAMPO E’ “IL PROFESSOR CENERENTOLO” DI PIERACCIONI, CHE CONOSCE IL TERRENO MEGLIO DI TUTTI - È MOLTO PIÙ DIVERTENTE E, SOPRATTUTTO, MOLTO PIÙ INTELLIGENTE DI QUELLI DEGLI ULTIMI ANNI

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Marco Giusti per Dagospia

 

pieraccioni il professor cenerentolopieraccioni il professor cenerentolo

Ci siamo. Aiuto! Arrivano i film di Natale. Il primo a scendere in sala, addirittura oggi 7 dicembre, è Leonardo Pieraccioni, che conosce il terreno meglio di tutti. E raramente sbaglia. Anche se non sarà certo un Natale facile per il cinema e l’arrivo di Star Wars: Il risveglio della forza il 16 dicembre e quello del nuovo film di Checco Zalone, Quo Vado, il 1 gennaio, delimiteranno spietatamente il già scarno campo d’azione. Ammesso poi che il pubblico voglia veramente andarci al cinema.

 

Pieraccioni si presenta con un film molto più divertente e, soprattutto, molto più intelligente di quelli degli ultimi anni. Intanto Il professor Cenerentolo, che ha diretto e scritto con i suoi vecchi compagni d’avventure Giovanni Veronesi e Domenico Costanzo, è un film corale dove i suoi attori, quasi tutti comici, come il piccolo Davide Marotta, il grosso Sergio Friscia, il compare di sempre Massimo Ceccherini, la new entry televisiva Flavio Insinna, il calabrese Nicola Acunzo, il pugliese Nicola Nocella, ma anche la bella Laura Chiatti, sono distribuiti con un dosaggio preciso nei 92 minuti di durata.

pieraccioni cenerentolopieraccioni cenerentolo

 

In pratica, Pieraccioni non è mai solo, ma se la vede sempre con uno o più di loro, per offrire quasi in ogni scena uno spunto comico. Non fa l’errore di Io e Marilyn di rovinare la festa con una specie di storia d’amore. Qua, la storia romantica fa parte di una costruzione comica più strutturata, grazie a una sceneggiatura attenta.

 

E la Morgana di Laura Chiatti è svitata e bipolare quanto basta per farci sorridere, mentre il suo Umberto, il professor Cenerentolo del titolo, è un simpatico galeotto buono in quel di Ventotene che prima la illude di essere solo un cenerentolo bizzarro che a una certa ora deve ritornare a casa, poi progetta insieme ai suoi amici un colpo a fin di bene, mettendo in conto anche il recupero della figliola adolescente.

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Come nei vecchi film comici carcerari italiani degli anni ’50, da Ladro lui, ladra lei a Accadde al penitenziario a I soliti ignoti la galera permette a registi e a sceneggiatori di riempire di volti comici, quasi tutti maschili e quasi tutti di regioni diverse, ogni scena.

 

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Fu così allora con Pecorino, Billi e Riva, Nino Taranto, e è così con Ceccherini-Friscia-Marotta. Il fatto poi che il protagonista Pieraccioni, come il Cencio di Alberto Sordi in Ladro lui, ladra lei, faccia avanti e indietro dalla galera, permette al film di sviluppare delle situazioni esterne con la Chiatti, e  perfino un grosso colpo da fare nelle vicinanze di Firenze, prima di ritornare in gabbia per una grande gag finale.

 

E’ un film magari più pianificato che sentito, ma i comici che Pieraccioni mette in scena sono tutti divertenti, il Cecche è sempre grandioso, e spesso nuovi per il nostro cinema, penso a Friscia, a Insinna o a Marotta. E, soprattutto, è un film chiaro, in un momento che vede i nostri registi di commedia indecisi proprio sul tipo di genere che stanno mettendo in scena. In sala.

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