LA FINE DEI MIGLIORI - LO SCIOCCANTE DECLINO DEL MITO DEL CALCIO INGLESE PAUL GASCOIGNE, DEVASTATO DALL’ALCOLISMO - L’ULTIMA VOLTA CHE ERA APPARSO DAL VIVO BIASCICAVA E PIANGEVA - È ANDATO A PHOENIX PER DISINTOSSICARSI, MA HA REAGITO MALISSIMO ALLE CURE, TANTO CHE I GIORNALI INGLESI LO DAVANO IN FIN DI VITA, POI SI È RIPRESO - LE STAR DEL PALLONE SI STRINGONO INTORNO A LUI - SI TEME LA STESSA FINE DI GEORGE BEST...

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Paola De Carolis per il "Corriere della Sera"

«È in fin di vita, i suoi organi si stanno spegnendo», scrivevano ieri mattina i giornali inglesi. Qualche ora dopo, notizie più positive. «Sta migliorando, si tiene in piedi, ha fatto qualche passo». L'altalena dell'alcolismo.
Geniale, brillante, simpatico. Poi scontroso, violento, a un pelo dalla morte. 45 anni, un passato da leggenda, Paul Gascoigne ha un futuro incerto. Lunedì sera ha lasciato il Regno Unito alla volta di una clinica di disintossicazione di Phoenix. Durante il fine settimana è stato ricoverato in ospedale, in terapia intensiva. «Ha reagito malissimo alle prime cure, ha avuto una gravissima crisi d'astinenza», racconta Gary Mabbutt, suo capitano durante gli anni al Tottenham.

«La situazione si sta stabilizzando», precisa, ma il pericolo non è passato. «È un alcolizzato, la fine purtroppo è sempre dietro l'angolo», racconta Gordon Taylor, a capo dell'Associazione dei calciatori professionisti (Pfa). Se Gazza, estroso centravanti della Lazio, dell'Everton, del Tottenham, della nazionale inglese, oggi è in cura il merito è suo. La settimana scorsa nel corso di un evento benefico aveva toccato il fondo: sul palco biascicava, piangeva. Lunedì mattina ha chiesto aiuto. Poche ore dopo era in aereo.

«Eravamo tutti preoccupatissimi per lui, ma c'è poco da fare quando uno è determinato a distruggersi e non ammette di avere un problema», si rammarica Mabbutt. Un giro di telefonate ed ecco il ricovero in clinica sistemato, la prenotazione effettuata. «Gazza forza, ce la devi fare», scrive Gary Lineker compagno di squadra su Twitter. Anche Wayne Rooney fa i suoi auguri a un mito. «Era il mio eroe». Gazza ha giocato per l'Everton proprio negli anni in cui il Rooney teenager si faceva notare nella squadra giovanile.

«A volte mi capitava di essere chiamato ad allenarmi con i professionisti, rimanevo a bocca aperta di fronte a cosa sapeva fare con la palla». Poi una nota triste. «Era sul punto di firmare per il Manchester, poi ha preferito seguire Terry Venables al Tottenham. Chissà cosa sarebbe successo se fosse passato ai Red Devils. Alex Ferguson è il migliore, nessuno si prende cura dei suoi.

 

LOTITO E GASCOIGNE GASCOIGNE ALL OLIMPICO paul gascoigne