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        David Z. Morris per “The Atlantic”
 FETLIFE SITO AMANTI DEL FETISH
FETLIFE SITO AMANTI DEL FETISH
Il libro “Cinquanta sfumature di grigio” ha causato un’ondata di interesse per il sadomaso nel 2011, l’adattamento cinematografico ne ha provocato un’altra, ma la comunità BDSM non è così entusiasta del fenomeno, perché i “nuovi convertiti” non sono adeguatamente educati al genere, non conoscono regole e rituali di questa subcultura e si mettono facilmente in pericolo.
Ad esempio, molti muovono i primi passi esplorando “FetLife”, sito che ha tre milioni e mezzo di iscritti, il più popolare fra gli amanti del fetish, dove si discute di desideri, si organizzano incontri e appuntamenti “off line”, creando una falsa sensazione di sicurezza. Proprio così, infatti il sito non tutela la sua comunità dai membri più violenti.
Le principali regole del BDSM, quelle che ti salvano la vita, sono racchiuse nel mantra "Safe, Sane, Consensual" (sicuro, sano, consensuale), ma spesso non vengono seguite. In molti raccontano di persone che non rispettano “il contratto” negoziato prima della pratica, e, raccogliendo gli aneddoti, nel 2013 la “National Coalition for Sexual Freedom”, (gruppo che lavora per la tutela legale di pratiche sessuali alternative) ha rivelato che il 30% delle persone che partecipano al BDSM vede violare dal partner di turno i confini prestabiliti.
 fetish e bondage a bruxelles (3)
fetish e bondage a bruxelles (3)
Discussioni su violenze e stupri subiti si fanno anche su “Fetlife”, che però non permette ai suoi utenti di rivelare le identità dei violenti e degli stupratori. Le storie sono terribili ma i post sono subito rimossi dagli amministratori del sito, come nel caso di un uomo noto alla comunità come “Tribe Leader”, che aveva stuprato analmente una persona legata e incapace di ribellarsi, e contro il quale non si è potuto procedere. “Fetlife” non permette di accusare un membro iscritto.
 poco sadomaso nel film cinquanta sfumature di grigio
poco sadomaso nel film cinquanta sfumature di grigio
La politica è a dir poco inadeguata. Gli utenti sono anonimi, non usano mai i nomi reali né foto vere sui loro profili e, a differenza di “Twitter” e “Facebook”, non c’è modo di segnalare e perseguire i colpevoli, il che rende il sito il luogo perfetto per i malintenzionati in cerca di prede.
Il film “Cinquanta sfumature di grigio”, inoltre, ha reso i nuovi adepti molto vulnerabili, ritraendo il sadomaso come un atto non consensuale e coercitivo, rendendo glamour lo stupro. Nella vita reale c’è un forte equilibrio fra dominatori e sottomessi, un patto di ferro che mette al sicuro, mentre è difficile stabilire la linea fra realtà e fantasia quando si tratta di due estranei che si incontrano on line.
La comunità di “Fetlife” ha fatto petizioni per chiedere sicurezza e trasparenza ma il sito finora è rimasto in silenzio. Il pericolo è a portata di clic, molto meglio frequentare una comunità BDSM di persona per identificare gli altri ed essere avvisati sugli eventuali rischi.
 
						
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