fiorello baldini

I SOLITI DEBITI DI GIOCO DIETRO L’ADDIO DI BALDINI A FIORELLO - DA TEMPO ALTERNAVA LUNGHE ASSENZE A IMPROVVISE RICOMPARSE. PER MOLTI GIORNI È STATO SOSTITUITO DALL’ATTRICE COMICA GABRIELLA GERMANI CHE HA PRESO IL SUO POSTO

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1. I RETROSCENA DELL’ADDIO DI BALDINI A FIORELLO

Tommaso Labranca per “Libero quotidiano

fiorello selfie con cruciani pardo baldinifiorello selfie con cruciani pardo baldini

 

Il vero Fuoriprogramma ce l’ha riservato lui, Marco Baldini: all’improvviso ha annunciato il suo divorzio da Fiorello. Da tempo alternava lunghe assenze a improvvise ricomparse. Per molti giorni è stato sostituito dall’attrice comica Gabriella Germani, già nota ai fan del duo radiofonico perché aveva preso parte a Viva Radio2 dal 2001 al 2007. Ora Gabriella prenderà definitivamente il posto di Marco. Gli ascoltatori scrivevano per sapere dove fosse Marco, Fiorello era vago o non rispondeva.

 

Ora l’annuncio ufficiale del definitivo ritiro dalla trasmissione che Baldini conduceva con Fiorello. Un auto-esilio che sta destando più scalpore del gran rifiuto di papa Ratzinger e sul quale si sprecano le dietrologie. Baldini sta male? È tornato vittima del Demone? Non sono un mistero i suoi problemi di ludopatia che lo avevano divorato, dai quale diceva di essere uscito, apparentemente vincitore.

 

BARBARA D URSO CON FIORELLO E BALDINI BARBARA D URSO CON FIORELLO E BALDINI

Problemi che il conduttore non ha mai nascosto e di cui, al contrario, ha spesso parlato apertamente, come per mettere in guardia gli altri. Fiorello, che si può amare o no come artista, è una persona che si è sempre distinta per umanità e generosità. Ha fatto sempre tutto quanto poteva per l’amico. Lo ha aiutato, lo ha fatto rientrare nel giro lavorativo, ha spesso fatto più di un passo indietro quando temeva che la sua figura di inarrestabile showman potesse mettere in ombra il collega.

 

Un programma di Fiorello, dicevano. Un programma di Fiorello e Baldini, specificava lui. Evidentemente non è bastato a ridare fiducia all’amico. I veri motivi dietro la scelta di Baldini non sono noti. Il conduttore si è limitato a dire: «Non mi sento più in grado di garantire un buon livello di professionalità, preferisco non danneggiare Fuoriprogramma e lasciare la trasmissione con Fiorello su Radio1».

 

La risposta di Rosario è una semplice accettazione del fatto compiuto: «Avremmo voluto che restasse. Prendiamo atto della decisione di Marco, ma ci dispiace tantissimo perdere uno come lui. Ognuno è libero di fare le sue scelte. Se per lui va bene così, ok. Prima o poi ci si rincontra. Per me è importante che lui stia bene e che non si cacci nei guai. Il resto viene dopo».

 

FIORELLO E BALDINI SPOT WIND FIORELLO E BALDINI SPOT WIND

Ed è quel «che non si cacci nei guai» a far agitare i dietrologi. Magari Baldini nei guai si è già cacciato. Magari il Superenalotto, i cavalli, l’azzardo hanno avuto il sopravvento. E, conscio di fare del male agli altri prima ancora che a lui, Marco nel 2011 aveva già lasciato la moglie, che pure diceva di amare, «per non rovinarle la vita».

 

Oggi dice addio al lavoro e, insieme, all’amico più premuroso. Si va a scavare in un’intervista concessa di recente da Marco al Fatto e si trovano spunti interessanti per spiegare il passo indietro. «Per guadagnare vado ovunque, ne ho bisogno e non mi vergogno. Faccio qualunque cosa e non ho un posto dove vivere».

 

Non servono le dietrologie quando, nella stessa intervista, si leggono cose come «Non mi sono mai curato» oppure «in questi anni ho restituito quasi 4 milioni di euro». Per evitare tutti quelli cui doveva del denaro, Baldini nel 2009 ha preso parte a un reality, La Fattoria, in cui, dovendo vivere senza alcun legame con l’esterno, ha potuto tirare un respiro di sollievo e forse meditare. Vinse persino l’edizione e in un primo tempo decise di devolvere metà dei 100.000 euro in palio ai terremotati abruzzesi. Subito dopo cambiò idea e offrì all’Abruzzo l’intero premio.

FIORELLO E BALDINI DA TVBLOG FIORELLO E BALDINI DA TVBLOG

 

«Certo ho ancora qualche debito, ma non di gioco… E poi adesso io lavorerò», aveva detto, spiegando la sua scelta. Sembrava tutto a posto, dopo la crisi di cinque anni fa. Evidentemente non era così e oggi le cose sono arrivate all’estremo. Eppure, sempre nell’intervista al Fatto, Baldini aveva annunciato a proposito della sua carriera radiofonica: «Altri dieci anni e poi smetto». Altro che dieci anni, nemmeno dieci settimane dopo ecco l’addio conduttore toscano a Fiorello e ai fan che lo seguono dai tempi di Radio Deejay e che ora dovranno abituarsi al nuovo jingle «Fiorello e Germani, Fuoriprogramma…».

 

2. LA TRAPPOLA DEL GIOCO D’AZZARDO

Nanni Delbecchi per “il Fatto Quotidiano

 

Quella di Marco Baldini che lascia la trasmissione Fuoriprogramma su RadioUno perché (parole sue) “non sono più in grado di garantire un buon livello di professionalità”, è una storia senza tempo, perché dietro la laconica dichiarazione dello storico compagno di cazzeggio di Fiorello, si nasconde un segreto di pulcinella: i debiti legati al gioco d’azzardo, che da troppo tempo segnano la vita del conduttore toscano: “I miei problemi personali non mi consentono più di essere affidabile.

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Faccio un passo indietro per rispetto”. In effetti, non si vede come possa essere affidabile una persona che in una recente intervista (rilasciata ad Alessandro Ferrucci sul Fatto Quotidiano) aveva dichiarato di non avere una fissa dimora, di accettare qualsiasi tipo di lavoro, di non essersi mai davvero liberato della ludopatia pur avendo pagato debiti per quattro milioni di euro.

  

È una storia senza tempo quella del giocatore compulsivo che vede la posta sul piatto crescere sempre più, fino a diventare la sua stessa vita, e arriva a scommettere sulla sua salvezza. Una, due, tre, troppe volte. Questo vortice di autodistruzione inconscio eppure scientifico l'hanno raccontato Dostoevskij, Landolfi, Zweig, Schnitzler; e nel 2005 l’ha raccontato pure Baldini nel libro autobiografico Il giocatore.

  

La folgorante carriera a Radio Deejay fino all'allontanamento dalla conduzione da Claudio Cecchetto, a causa dei debiti milionari a forza di scommesse ippiche e partite a carte. I prestiti dai cravattari, gli amici che spariscono uno a uno, anche per non perdere altri soldi, gli avvertimenti e le minacce di morte.

 

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Ma anche la risalita, l’amore e l’amicizia che curano, la promessa solenne di avere chiuso per sempre. Fino alla prossima ricaduta. E che stavolta la caduta sia pesante lo prova l’annuncio di voler sparire. Nessun demone è tanto solitario quanto quello del gioco, la prima ossessione del giocatore compulsivo è poter giocare lontano da tutto e da tutti.

 

E dire che Baldini sarebbe un uomo fortunato, se solo non giocasse. La sorte gli ha regalato una moglie che lui ama ancora, e che però ha deciso di lasciare “per non rovinarle la vita”. Ha incontrato anche un amico come Fiorello che gli è rimasto sempre accanto e più di una volta gli ha permesso di rialzarsi; ora ha deciso di lasciare anche lui.

  

fiorello cecchetto craccofiorello cecchetto cracco

Quella di Marco Baldini è una storia senza tempo, ma anche molto attuale e molto italiana, che ci dice parecchio sul Paese più ipocrita al mondo nella sciagurata regolamentazione dell’azzardo. Proibizionismo assoluto fino a non molti anni fa, dunque tutto saldamente in mano alla malavita. Dalla sala corse alla scommessa clandestina è un attimo; da qui alla bisca, un altro attimo. A volte il bookmaker e lo strozzino sono la stessa persona. Oppure, come nel caso di Baldini, l’“amico” che ti ha prestato 30 mila euro e li rivuole è Giuseppe De Tomasi detto Sergione, ex uomo della banda della Magliana.

  

Poi lo Stato ha cominciato a liberalizzare, e la situazione è ancora peggiorata. Sale scommesse, slot machine e casino online come se piovesse, ma anche la tabaccheria sotto casa. Giochi non proibiti, il libro inchiesta di Antonella Beccaria ed Emiliano Liuzzi, è una disamina impressionante non solo di quanto il giro d’affari legato al gioco sia aumentato in modo esponenziale, ma soprattutto di come queste liberalizzazioni siano andate di pari passo con le strategie delle lobby e le infiltrazioni della criminalità (che peraltro era già in pole position).

  

CLAUDIO CECCHETTO A RADIO DEEJAY CLAUDIO CECCHETTO A RADIO DEEJAY

Morale: in nessun paese come in Italia ci si straccia le vesti sulle patologie, ma i realtà si fa tutto il possibile per aumentarle. Restano vietati i Casinò veri, unici luoghi in cui ovunque il gioco è legalmente consentito, ma anche controllato. In compenso, tutto il resto è permesso; anzi, incoraggiato. Il risultato è che se quattro vecchietti si giocano il bianchino al bar c’è il rischio che arrivino i carabinieri; però ci si può giocare le mutande sullo smartphone, oppure nelle sale slot aperte ogni cinquanta metri (record mondiale), ma controllate dalle stesse, pochissime mani sospette.

  

Lo Stato ha fatto di tutto perché il giocatore a rischio, già portato di suo a isolarsi, diventi invisibile oltre che inguardabile, e quindi per spingerlo alla rovina. L'aiuto più grande che Fiorello ha dato a Baldini non è stato quello economico, e nemmeno le opportunità di lavoro: è stata la possibilità di rendere pubblico il suo vizio, di gridarlo al mondo, la vera arma letale contro la ludopatia.

Robert AltmanRobert Altman

 

Ma quando Baldini dichiara di essere finito nel giro dell'azzardo “perché volevo tutto e subito”, bluffa. Come ci ha raccontato Robert Altman in California poker, nel profondo del cuore, i giocatori vogliono una cosa sola, continuare a giocare; e hanno una sola paura, vincere così tanto da non poterlo fare più. Paura pressoché immaginaria ovunque; ma mai quanto in Italia.