DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA…
Vittorio Sabadin per “La Stampa”
Le due principali compagnie aeree australiane, Qantas e Virgin Australia, permettono da ieri ai propri passeggeri di usare tablet, smartphone, lettori di ebook e mp3 da quando si imbarcano per il volo a quando escono dal «gate» dell’aeroporto di destinazione.
A bordo non si può ancora telefonare, e gli smartphone vanno regolati nella modalità di volo, ma ogni altra attività digitale è permessa anche durante il decollo e l’atterraggio. La decisione delle compagnie, presa dopo l’autorizzazione della Civil Aviation Safety Autority, segue quelle di British Airways e di altri vettori, ma amplia lo spettro di utilizzo dei dispositivi elettronici. Manca davvero poco al permesso di telefonare anche dal proprio sedile, per poter raccontare a casa quanto è blu l’oceano che si sta sorvolando.
Le persone nate e cresciute nell’era analogica accolgono notizie come queste con dolorosa rassegnazione: un lungo viaggio aereo era rimasto l’unica occasione per stare un po’ senza telefonini e computer, e per godersi una conversazione con il vicino alla vecchia maniera, usando la voce e bevendo un whisky.
Ma per la maggior parte dei passeggeri, un viaggio da Sydney a Los Angeles era causa di devastanti crisi di astinenza dalle quali ci si riprendeva solo riattivando telefoni e tablet all’arrivo. Le compagnie lo sanno, e pensano che garantire sempre ai passeggeri l’accesso ai dispositivi elettronici costituisca un ottimo incentivo a volare con loro e non con concorrenti che sono rimasti indietro nell’adeguarsi al nuovo mondo digitale.
Le regole imposte dall’autorità per la sicurezza aerea australiana meritano attenzione, perché definiscono uno standard al quale anche i produttori di tablet e computer portatili dovranno tenere conto nel progettare i nuovi modelli. Ad esempio, gli apparecchi che pesano più di un chilo dovranno ancora essere riposti da qualche parte durante il decollo e all’atterraggio. Smartphone e tablet dovranno essere tenuti nelle mani dei passeggeri o riposti nella tasca del sedile.
La principale preoccupazione non è più che interagiscano con gli strumenti di bordo, ma che diventino pericolosi proiettili che volano per la cabina in caso di turbolenze o incidenti. Vedremo presto pc portatili sempre più piccoli e leggeri, e telefonini da allacciare al polso.
La liberalizzazione «gate-to-gate» dei dispositivi digitali consentirà di collegarsi al wi-fi di bordo per vedere film e programmi tv preferiti. Le compagnie saranno esentate dallo spendere soldi per l’intrattenimento durante il volo, perché i passeggeri se lo porteranno da casa e sceglieranno quello che vogliono, come sono abituati a fare a terra. E poi, notava David Flynn, esperto della materia per «Australian Business Traveller», si potrà lavorare al pc dal decollo all’atterraggio. Un bel passo avanti.
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