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IL DIVANO DEI GIUSTI/2 - E IN CHIARO CHE VEDIAMO? INTANTO AVETE SU IRIS ALLE 21 UN CAPOLAVORO COME “ATTO DI FORZA”, MA PREFERISCO CHIAMARLO COL TITOLO ORIGINALE, “TOTAL RECALL”, CON ARNOLD SCHWARZENEGGER AL SUO MASSIMO. ANCORA OGGI FAVOLOSO. ALLA FACCIA DEI TRUCCHI IN DIGITALE - ALLE 21,10 TROVATE ANCHE MITICO “GHOST – FANTASMA” - IN SECONDA SERATA AVETE IL BELLISSIMO FILM DI FANTASCIENZA DI TERRY GILLIAM “L’ESERCITO DELLE DODICI SCIMMIE” E LA FAVOLOSA LAURA ANTONELLI IN “PECCATO VENIALE”… - VIDEO

Marco Giusti per Dagospia

total recall

 

E in chiaro che vediamo? Intanto avete su Iris alle 21 un capolavoro di Paul Verhoeven come “Atto di forza”, ma preferisco chiamarlo col titolo originale, “Total Recall”, legandolo così al racconto di Philip K. Dick da cui è tratto, con Arnold Schwarzenegger al suo massimo, Sharon Stone ancora sconosciuta, Rachel Ticotin, Ronny Cox e il mitico Michael Ironside. Ancora oggi favoloso. Alla faccia dei trucchi in digitale. Gli sceneggiatori Ronald Shusett e Dan O'Bannon ci avevano lavorato già negli anni ’70, ma il progetto sembrava complesso e troppo costoso, così puntarono su “Alien”.

 

atto di forza

E poi tornarono a “Total Recall”. In occasione dell’uscita del film, Sharon Stone si fece fotografare nuda sulla copertina di Playboy. Il film nasce prodotto da Dino De Laurentiis, diretto da Bruce Beresford, da girare in Australia con Patrick Swayze protagonista. Con la bancarotta di De Laurentiis, fu proprio Arnold Schwarzenegger a persuadere Mario Kassar della Carolco a comprare i diritti della sceneggiatura e a chiamare a dirigerlo Paul Verhoeven, che lo aveva impressionato con “Robocop”. Verhoeven spostò tutta la lavorazione in Messico, perfetto come set e studi, ma si ammalarono tutti, eccetto Schwarzenegger con l’acqua infetta.

ghost

 Su Cine 34 alle 21 avete invece la commedia italiana “Compromessi sposi” di Francesco Miccichè con Diego Abatantuono, Vincenzo Salemme, Dino Abbrescia, Rosita Celentano, Elda Alvigini. Quando uscì in sala nel 2019, prima della pandemia, andò malissimo. Mi sembra interessante invece l’action francese del 2017 “Renegades” di Steven Quale con J.K. Simmons, Sullivan Stapleton, Ewen Bremner, Sylvia Hoeks, Diarmaid Murtagh, Canale 20 alle 21, 05. Per non parlare del mitico “Ghost – Fantasma” di Jerry Zucker con Patrick Swayze, Demi Moore, Whoopi Goldberg, Tony Goldwyn, Rick Aviles,. Che trovate su La5 alle 21, 10.

insieme per forza 3

 

Siamo sulla commedia con “Insieme per forza” di Frank Coraci con Drew Barrymore, Adam Sandler, Joel McHale, Wendi McLendon-Covey, Kevin Nealon, Canale 27 alle 21, 10. Ma sembra un filo più attraente la commedia filosofica “Palm Springs – Vivi come se non ci fosse un domani”, opera prima di Max Barbakow con Andy Samberg, Cristin Milioti, J.K. Simmons, Tyler Hoechlin, Dale Dickey, Camila Mendes, Rai Movie alle 21, 10, dove una giovane coppia si innamora mentre vive una specie di loop temporale in vacanza in quel di Palm Springs. Il film vanta critiche strepitose ovunque. Keggo che le somiglianze col Giorno della marmotta scompaiono grazie alla sceneggiatura scatenata di Andy Siara.

collision course 2

Su Cielo alle 21, 15 il B-movie di Fred Olen Ray “Collision Course” con Tia Carrere, David Chokachi, Meghan McLeod, Tim Abell. Su Canale Nove alle 21, 25 avete la commedia di satira politica “Benvenuto presidente!” di Riccardo Milani con Claudio Bisio che viene eletto presidente italiano solo perché si chiama Giuseppe Garibaldi. Il film, diretto da un bravo professionista come Riccardo Milani, scritto dall’attivissimo Fabio Bonifacci, ha un cast di tutto rispetto, dai protagonisti Claudio Bisio e Kasia Smutniak a fior di attori di serie A di cinema e tv come Beppe Fiorello, Massimo Popolizio, Cesare Bocci, Omero Antonutti, Piera Degli Esposti.

IL FILM CON CLAUDIO BISIO BENVENUTO PRESIDENTE 3

 

Anche troppo, magari, visto che siamo di fronte a una commedia, anche se politica, e forse la commedia funziona meno bene con certi attori importanti. Ha bisogno di Bombolo e non di Piera Degli Esposti. E così vedere Omero Antonutti, l’attore sacro dei Taviani, usato come l’Ivano Marescotti nei film di Checco Zalone ci stranisce un po’, anche se un altro attore nobile e teatrale come Massimo Popolizio, invece, funziona benissimo come leader di partito romano e cafone alla Fiorito. E comunque, certo, siamo contenti di vedere in un piccolo ruolo un grande del teatro napoletano come Gigio Morra.

IL FILM CON CLAUDIO BISIO BENVENUTO PRESIDENTE 2

 

Nella favoletta politica con morale, con un ovvio avvitamento di copione per il voler stare troppo sull’attualità, non regge però né la trama romantica, con Bisio neo Presidente ingenuo e cafone in via di rieducazione che si innamora della serissima segretaria Kasia Smutniak, fredda e elegante ma troppo più giovane di lui, né la trama politica. Perché non si poteva prevedere l’arrivo dei grillini e del loro incredibile sviluppo a film ormai finito.

BENVENUTO PRESIDENTE DI RICCARDO MILANI

Se certe cose nel film sono giuste e riuscite, anche le più banali, come la battuta di Bisio “Voglio andare a letto con la coscienza pulita” e la risposta di Popolizio, “Tranquilla… Coscienza… no, questa non la conosco”, o la perfetta trovata iniziale del neo Presidente che decide di togliersi i troppi soldi che guadagna, 239.000 euro all’anno, altre, come l’entrata in scena dei Poteri Forti, un quartetto che vede assieme Gianni Rondolino, Lina Wertmuller, Pupi Avati e Steve Della Casa, o quella dell’agente deviato Gianni Cavina, che sogna gli anni ’70 quando la gente si poteva liquidare con un caffettino, sono trovate che non dico due maestri come Age e Scarpelli, ma nemmeno Castellacci e  Pingitore in “Attenti a quei P2”, maledetto film su Licio Gelli e i suoi confratelli, avrebbero mai fatto. O, meglio, avrebbero anche potuto farle.

BENVENUTO PRESIDENTE DI RICCARDO MILANI

 

Ma che, all’interno di un film di costruzione più realistica come questo stridono non poco. Come stridono le scene di sesso fra Kasia Smutniak e Claudio Bisio. O tutta la complessa trama della costruzione degli scheletri nell’armadio del protagonista. O l’affogare tutta la storia con le paginate alla “Repubblica” che abbiamo sentito e risentito in questi ultimi anni.  E più che il film si arricchisce di attori noti e citazioni firmate, c’è pure Filippo Ceccarelli fra i ringraziamenti, più che fa l’occhiolino a un “Divo” in versione comica, più che sogniamo Pippo Franco e Bombolo pidduisti nelle satire ingenue di trent’anni fa. “Fanno cento milioni più Iva…. Sì… i vaffanculo!”.

il padre della sposa 2

Su Rai alle 21, 30 avete la commedia americana con matrimonio “Ricatto d’amore” di Anne Fletcher con Sandra Bullock, Ryan Reynolds, Mary Steenburgen, Craig T. Nelson, Betty White, e su La7D alla stessa ora un’altra comemdia simili, ma credo superiore, come “Il padre della sposa” di Charles Shyer con Steve Martin, Diane Keaton, Kimberly Williams, Martin Short. Preferisco di gran lunga “E’ nata una stella”, terza versione della storia, ma ambientata nel mondo della musica pop e non del cinema, diretta da Frank Pierson nel 1976 e interpretata da Barbra Streisand, Kris Kristofferson, Gary Busey, Oliver Clark, Venetta Fields, Warner tv alle 21, 30.

 

barbra streisand kris kristofferson e nata una stella3

 Kristofferson dirà, alla fine della lavorazione, "Girare con Barbra Streisand è un'esperienza che potrebbe avermi guarito per sempre dalla voglia di fare film". Da parte sua, Barbra Streisand aveva sempre voluto come prima e unica scelta Elvis Presley, ma il colonnello Tom Parker non volle. Non volle arrischiarsi in un progetto che non lo vedeva unico protagonista. Elvis, inoltre non faceva film dal 1969. Pierson scrisse un articolo spiegando quanto la Streisand fosse egocentrica, manipolativa e maniaca del controllo.

 

barbra streisand kris kristofferson e nata una stella1

In realtà l’operazione nasceva in maniera diversa per due star come James Taylor e Carly Simon. Sarebbe stata un’altra cosa. Per scrivere il film gli sceneggiatori Joan Didion e John Gregory Dunne passarono tre mesi in tour coi Led Zeppelin, Uriah Heep e I Jethro Tull. Il primo regista doveva essere Mark Rydell, poi arrivò Jerry Schatzberg, che uscì dall’operazione per divergenze con Barbra Streisand. In realtà nessuno riusciva a reggerla.

l esercito delle dodici scimmie 3

In seconda serata trovate su Rai 4 alle 22, 45 l’horror ungherese “Post mortem” di Péter Bergendy con Viktor Klem, Fruzsina Hais, Judit Schell, Andrea Ladányi, Zsolt Anger, Gábor Reviczky, ma anche il bellissimo film di fantascienza di Terry Gilliam “L’esercito delle dodici scimmie” con Bruce Willis, Brad Pitt, Madeleine Stowe, Christopher Plummer, David Morse. Occhio al notevole "Dheepan – Una nuova vita” di Jacques Audiard con Antonythasan Jesuthasan, Kalieaswari Srinivasan, Claudine Vinasithamby, Vincent Rottiers, dove quello che apparentemente sembra un tranquillo domestico filippino è in realtà un sanguinario combattente tamil. Da fare vedere a Salvini, insomma.

 

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Ottimo ritorno di Jacques Audiard al cinema di anime indurite e scavate nella realtà, in questo caso della banlieue parigina, dove Rambo può nascondersi anche nei panni di un apparentemente innocuo portiere srilankese di un assurdo comprensorio di borgata controllato da malavitosi locali di varie nazionalità. I coatti sbruffoni non sanno però che il portiere è in realtà una Tigre Tamil scampato al massacro nel proprio paese. Basterà un nonnulla per accenderne la carica violenta e vendicativa.

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Mettiamo anche che il guerriero si nasconde dietro un'altra identità, appunto quella di “Dheepan”, ha una moglie e una figlia finte, dal momento che sono due profughe neppure imparentate, e si è pure costruito un passato da martire politico per essere accettato in Europa. "Questi sono meno pericolosi dei nostri" spiega alla moglie alludendo ai coatti della banlieue rispetto alle vere belve che hanno conosciuto in Sri Lanka.

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 Se lui lavora da portiere, cercando di ricostruirsi una famiglia con difficoltà, lei, la moglie, sa bene che sta vivendo una finzione. Per guadagnare va a servizio da un vecchio maghrebino malato padre del piccolo boss locale, ma sogna di scappare in Inghilterra. Quando la violenza esploderà nel quartiere e la ragazza si troverà in grave pericolo di vita, Dheepan, armato di machete, saprà cosa fare come e meglio di Danny Trejo.

 

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Su Canale 27 alle 23, 10 un’altra commedia con matrimonio, “The Wedding Date. L’amore ha il suo prezzo” di Clare Kilner con Debra Messing, Dermot Mulroney, Amy Adams, Sarah Parish, Jack Davenport. Meglio rivedere su Cielo alle 23, 15 la favolosa Laura Antonelli in “Peccato veniale” di Salvatore Samperi con Alessandro Momo, Orazio Orlando, Lilla Brignone e Monica Guerritore. Su 7Gold alle 23, 30 vedo che passa il thriller “Borderline – Ossessione d’amore” di Evelyn Purcell con Gina Gershon, Michael Biehn, Sean Patrick Flanery, Natasha Napoli, Nick Boraine, dove il paziente di una psichiatra decide di aiutarla uccidendole l’ex-marito. Nessuno status critico.

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Su Cine 34 alle 0, 40 ci tiriamo un po’ su col vecchio “Attila flagello di Dio” di Castellano & Pipolo con Diego Abatantuono, Rita Rusic, Angelo Infanti, Mauro Di Francesco. Come tutti i fan del film sapranno, Attila fu un disastro, uscito per le feste natalizie non arrivò a capodanno, venne snobbato da tutti e recuperato come un cult movie davvero dopo molto tempo. Ma intanto la carriera di Diego comico era finita, mentre iniziava quella di Rita Rusic come moglie di Vittorio Cecchi Gori. T

 

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orna per la serata, Cielo alle 0, 45, la bombastica Sunny Leone nel documentario a lei dedicato, “Mostly Sunny – Dal porno a Bollywood”. Rai Movie all’1, 30 presenta forse il film più famoso di Amos Gitai, abbonato di tutti festival, “Berlin - Jerusalem" con Lisa Kreuzer, Rivka Neuman. Su Cine 34 alle 2, 15 passa uno degli ultimi e più interessanti film di Franco Zeffirelli, “Un tè con Mussolini” con Cher, Judi Dench, Joan Plowright, Maggie Smith, Lily Tomlin, Massimo Ghini. Star del cinema internazionale, diciamo, ma considerato come un Pupi Avati poco più riuscito da quelli che un tempo erano i giovani critici italiani.

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Rete 4 alle 2, 25 passa invece il divertente “L’angelo con la pistola”, revenge movie diretta da Damiano Damiani con Tahnee Welch, Remo Girone, Eva Grimaldi, Sergio Fiorentini, Nicola D'Eramo. Merivata la prima serata invece di finire su Rai Movie alle 2, 45 il divertente “Grandi bugie tra amici” di Guillaume Canet con François Cluzet, Marion Cotillard, Gilles Lellouche, Laurent Lafitte, Benoît Magimel, grande successo in Francia. Su Iris alle 3, 25 arriva il fantastico thriller “Il promontorio della paura” diretto da J. Lee Thompson con Robert Mitchum, Gregory Peck, Polly Bergen, Martin Balsam, Jack Kruschen, Telly Savalas, remekkato tanti anni dopo da Scorsese con De Niro e Nick Nolte. Ma anche questo è bellissimo.

 

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 E’ un’assoluta rarità per i fan dei nostri spaghetti western “Acquasanta Joe” di Mario Gariazzo con Lincoln Tate, Ty Hardin, Richard Harrison, Silvia Monelli. Terzo e ultimo western diretto da Gariazzo. Un delirio. Acquasanta Joe, cioè l’inedito “vero” americano Lincoln Tate (al suo quarto spaghetti, veniva dalle serie tv americane) è un mezzo prete-mezzo bounty killer col vizio del whiskey distillato. Se la vede col cattivo Donovan, Ty Hardin, che gli ha rubato i soldi che aveva in banca. Gariazzo ricorda in “Spaghetti Nightmares” la genesi del film.

 

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“Alternando l’attività di sceneggiatore a quella decisamente più severa di investigatore per il potente Comitato Indagini di Washington, nel 1971, scrissi e diressi Acquasanta Joe [nota bene: Nando Poggi ricorda invece di avere scritto il film in una settimana!] con l’allora sconosciuto Lincoln Tate [in realtà aveva già fatto tre western con Fidani…], uno studente americano che conobbi in Piazza del Popolo a Roma. All’origine il film aveva come titolo Se incontri un pistolero non chiedergli il nome, spara: potrebbe essere Acquasanta Joe [magari un po’ lunghino...].

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Il copione, in un primo tempo, era quello di un western ironico (posso anzi affermare di essere stato, sin dai tempi di Dio perdoni la mia pistola, l’inventore di questo particolare genere) del tutto differente dal film che ho poi realizzato. Era una novità anche per singolari idee dal punto di vista formale ma il produttore non volle rischiare. A quell’iniziale copione, che sottoposi in lettura a varie produzioni, e al suo titolo originale, si ispirarono molti di coloro che realizzarono western in Italia”.

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Ovviamente questo lo pensa Gariazzo. Grande cast minore, a cominciare da Tuccio Musumeci, attore teatrale catanese e già partner comico teatrale di Pippo Baudo, nel suo unico western. Il suo ruolo è, guarda un po’, quello del Siciliano. Chiudo con “L’albero degli zoccoli” di Ermanno Olmi, Rai Movie alle 5, e col più raro melò “Anna perdonami”, opera seconda di Tanio Boccia con Aldo Fiorelli, Maria Frau, Silvana Jachino, Tamara Lees, Marisa Merlini, Iris alle 5, 05.

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