divano dei giusti

IL DIVANO DEI GIUSTI/2 – IN CHIARO COSA VEDIAMO? SU RAI2 C’È IL FILM PIÙ POPOLARE DI LUCA GUADAGNINO, “CHALLENGERS”, CON IL TRIANGOLO TENNISTICO TRA ZENDAYA, JOSH O’CONNOR E MIKE FEIST – CIELO PASSA “THE LOBSTER”, UNO DEI FILM PIÙ RIUSCITI E IRONICI DI YORGOS LANTHIMOS: IN UNA SOCIETÀ DEL FUTURO, SE NON RIESCI A TROVARTI UN COMPAGNO O UNA COMPAGNA, VERRAI TRASFORMATO IN UN ANIMALE – IN SECONDA SERATA AVETE UNO DEI MIEI FILM PREFERITI DI SEMPRE, “QUELLI DELLA SAN PABLO” DI ROBERT WISE CON STEVE MCQUEEN E RICHARD ATTENBOROUGH. GRANDE METAFORA DEL DISASTRO AMERICANO IN VIETNAM, CHE ANTICIPAVA “APOCALYPSE NOW”… – VIDEO

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Marco Giusti per Dagospia

 

challengers

E in chiaro cosa vediamo? Attenzione che avete una bella scelta, per una volta. Cominciamo su Rai Due alle 21, 20 con il film più popolare di Luca Guadagnino, “Challengers”, con Zendaya, Josh O’Connor e Mike Feist, che incassò 100 milioni di dollari.

 

Ricostruzione del triangolo alla Lubitsch di “Design for Living”, cioè lui&lui e lei, due uomini che si amano e mano la stessa donna, in tempi moderni sui campi da tennis, ma la tensione e la fluidità sessuale, molto più esplicita nella commedia di Noel Coward da cui è tratto il film di Lubitch.

 

CHALLENGERS

“Challengers”, scritto dall’esordiente Justin Kuritzkes, marito della sofisticata Celine Song di “Past Lives”, può ora tranquillamente costruire il suo triangolo amoroso, senza scandalizzare nessuna Legion of Decency di bacchettoni americani.

 

Un triangolo dove tutti e tre i protagonisti, i due americani bianchi che fanno anche qui “cose strane e selvagge” fra di loro e formano con la non-bianca Zendaya la stessa situazione lubitschiana dei tre moschettieri, possono amarsi senza problemi. Lui e lei, lei e lui, lui e lui, e, soprattutto lui-lei-lui.

 

CHALLENGERS

Rispecchiando in pieno le indicazioni di Lubitsch sull’originalità di un testo, “non mi importa se una storia sia originale o un adattamento, mi interessa solo che sia interessante. Se è interessante allora possiamo fare qualcosa”, Guadagnino si serve della sceneggiatura più o meno “originale” e della metafora del tennis, gioco rigido (ma anche fluido) come un copione, per “fare qualcosa”, cioè giocare la sua partita.

 

CHALLENGERS

Lo vediamo nelle primissime scene, dove la macchina da presa del suo favoloso direttore della fotografia, Sayombhu Mukdeeprom, sfonda l’inquadratura fissa sul campo rettangolare della gara finale dei due sfidanti amici/nemici Patrick Zweig e Art Davidson, cioè Josh O’Connor e Mike Faist, per puntare dritto con una imposizione di regia sullo sguardo del terzo player, la Tashi Duncan di Zendaya, la donna contesa o forse solo la donna che sta in mezzo a due uomini che cercano di ritrovarsi come Kirk Douglas e Tony Curtis ne “I vichinghi” di Fleischer.

 

CHALLENGERS

Una donna che, rigorosamente, non guarda né di qua né di là, ma che ha un filo diretto col regista. Perché è lei la punta del triangolo. Perfettamente al centro dell’inquadratura. E’ lei a dominare la situazione, in grado di cambiare per sempre al gioco. Neanche mezzora dopo vedremo la stessa composizione nella scena d’amore a tre sul letto con Zendaya in mezzo e loro ai lati. Ma poi a baciarsi l’un l’altro saranno soprattutto loro.

 

Sotto lo sguardo amoroso di lei. Guadagnino ci fa capire subito, insomma, che la partita si gioca tra loro tre e che può dare vita a qualsiasi soluzione finale, anche se il tennis si gioca in due o in quattro e a Zendaya, dopo la caduta, spetterà un ruolo quasi di regia della situazione.

 

 

the lobster

“Challengers” se la batte con “The Lobster”, uno dei film più riusciti e ironici di Yorgos Lanthimos con Colin Farrell, Rachel Weisz, Léa Seydoux, Ben Whishaw, Olivia Colman, Aggeliki Papoulia, Cielo alle 21,20. L’idea è che, in una società del futuro, se non riesci a trovarti un compagno o una compagna entro un certo tempo, verrai trasformato in un animale da chi detiene il potere.

 

Hai solo la possibilità di scegliere. Che volete diventare, uno stambecco, un cane, un armadillo? Colin Farrel decide per l’aragosta. Questa la premessa di questa favola fantascientifica di Yorgos Lanthimos, premio della Giuria a Cannes.

 

Va detto subito che il film, scritto assieme a Efthimis Filippou. coprodotto da mezzo mondo e girato in gran parte in Irlanda, non è né facile né gradevole, ma volutamente oscuro e sgradevole, pieno di humour tra Azcona e Ferreri, ma senza la loro leggerezza. Ma lascia comunque il segno e il regista non perde la sua integrità e la sua visione assurda del mondo in questa operazione internazionale girata in inglese che cerca di descrivere, pur favolisticamente e con toni apocalittici, la mancanza di sentimenti dei poteri forti europei.

 

 

the lobster 2

Ci sarebbe anche un cult classic come “Fratello, dove sei?” dei fratelli Coen con George Clooney, John Turturro, Tim Blake Nelson, John Goodman, Charles Durning, Tv2000 alle 21, 10. E’ una delle più scatenate e divertenti riletture dell’Odissea che abbia visto assieme alle parodie del Quartetto Cetra in “La Biblioteca di Studio uno”, programma insuperabile della nostra infanzia. Ottimo anche come titolo per far tornare i due fratelli, assurdamente separati da qualche anno, assieme.

 

the lobster 1

Cine 34 alle 21 passa “Il secondo tragico Fantozzi”, capolavoro comico di Luciano Salce con Paolo Villaggio, Anna Mazzamauro, Gigi Reder, Ugo Bologna, Antonino Faà Di Bruno. E’ qui che si assiste alla visione della Corazzata Potemkin di S.M. Ejzenstein con tanto di dibattito voluto dal critico aziendale Guidobaldo Maria Ricciardelli di Mauro Vestri dove Fantozzi farà uscire il grido di tutti noi: “La corazzata Potemkin è una cagata pazzesca!”.

 

Villaggio sostiene che il personaggio del critico era ispirato al vero critico genovese Claudio Bertieri e ai suoi dibattiti al Liceo Arecco dove si chiudevano le porte per non fare uscire i partecipanti. Confesso di esserci stato. Ma le porte non venivano chiuse. Solo che non potevi scappare. Ricordo che in uno di questi incontri con Bertieri difesi Steno urlando “Totò a colori” è un capolavoro”, ma, balbuziente come ero, venni scambiato per un fuoriuscito sudamericano.

 

 

fratello dove sei? 2

Canale 20 alle 21,10 passa “Mission: Impossible 2” di John Woo con Tom Cruise, Thandie Newton, Ving Rhames, Anthony Hopkins, Dougray Scott. Un film che ricordo perfetto.

 

Rai Movie alle 21, 10 passa un rarissimo “I ponti di Toko-ri”, film sulla guerra di Corea di propaganda anticomunista diretto negli anni ’50 da Mark Robson, tratto da un romanzo di James Michener con William Holden, Mickey Rooney, Fredric March, Grace Kelly. Leggo che venne girato non in VistaVision, il formato widescreen della Paramount, ma con lo schermo normale, solo che venne proiettato wide-screen al cinema. E così si vedrà solo dal 2023…

 

fratello dove sei?

Canale 27 alle 21, 15 passa il fantasy superflop “La bussola d’oro” di Chris Weitz con Nicole Kidman, Daniel Craig, Eva Green, Dakota Blue Richards, Jim Carter, Sam Elliott. Era tratto dal romanzo per ragazzi di Philip Pullman. Non fu un successo. Un pessimo esperimento per Chris Weitz, che dette le dimissioni già in preparazione e dopo un anno e mezzo venne richiamato. Non si trovava il regista giusto. Ma non controllò mai il suo film come voleva. Non piacque del tutto neanche a Pullman. Vedendolo, George R. Martin si convinse che “Games of Throne” non dovesse diventare un film, ma una serie. Ci sarebbe stato molto più tempo per raccontare storie e personaggi.

 

fratello, dove sei? 1

Per la New Line, che produsse il film con 180 milioni di dollari fu un disastro. Sbagliarono tutto. Il film incassò nulla in America, solo 70 milioni di dollari, ma ne fece 302 dai mercati esteri arrivando così a 372 dollari.

 

Sarebbe stato un successo, insomma, se la New Line non lo avesse svenduto rapidamente per la distribuzione estera dopo aver visto i risultati in America. Andò in bancarotta e venne assorbita dalla Warner Bros. Quanto al sequel del film, inutile dirlo, non si girerà mai.

 

 

mission impossible ii.

La7 Cinema alle 21,15 presenta l’ottimo “Capitan Phillips. Attacco in mare aperta”, diretto da Paul Greengrass con estremo realismo con Tom Hanks, Catherine Keener, Max Martini, David Warshofsky, Corey Johnson, Mark Holden, una gran bel avventuroso moderno per un Tom Hanks finalmente tornato a essere il grande attore che conoscevamo e che si muove sulla nave della sua storia come se fare il capitano fosse davvero il suo mestiere.

 

La storia, ambientata nel 2009, purtroppo è vera, e capiamo subito che per il povero Tom Hanks non ci sarà nessuna speranza di cavarsela a buon mercato né nel suo pericoloso viaggio sulla Maersk Alabama nel Golfo di Aden diretto a Mombasa, né nel tentativo di sfuggire a una frenetica macchina da presa che non lo abbandona mai e ruota attorno a lui.

tom cruise mission impossible ii

 

E' la tecnica realistica un po’ angosciante di Greengrass, già sperimentata sia nei suoi film politici inglesi, come Bloody Sunday, sia nei suoi film d'azione americani come, i due bellissimi spy con il Jason Bourne di Matt Damon.

 

Venne candidato all’Oscar il mai visto prima ma incredibile Barkhad Abdi, il capo dei pirati, che insieme a altri tre assatanati non attori somali, riescono a trasmettere una paura incredibile sia al povero Tom Hanks che allo spettatore. Sembra che Greengras non li fece provare con Tom Hanks per accentuare questo effetto di paura assolutamente realistico.

 

mission impossible ii

Su Mediaset Italia 2 alle 21,15 fa parecchia paura “The Witch” di Robert Eggers con Anya Taylor Joy, Ralph Ineson, Kate Dickie, Harvey Scrimshaw, Lucas Dawson.

 

Su Iris alle 21, 20 passa “il Texano dagli occhi di ghiaccio” firmato da Clint Eastwood, ma ideato, costruito e in parte anche diretto da Phil Kaufman con Clint Eastwood, Chief Dan George, Sondra Locke. In realtà, racconta il biografo dell’attore, Marc Elliott, sembra che i contrasti nascessero perché entrambi facevano la corte alla co-protagonista, Sondra Locke, che poi sposerà Clint, al punto da invitarla a cena la stessa sera.

 

captain phillips

 Così, a pochi giorni dall’inizio delle riprese, la produzione, dovendo scegliere tra regista e protagonista, decise di togliere a Kaufman il film e consegnarlo al protagonista. Detto questo il film è molto bello e offre a Chief Dan Goerge un grande ruolo.

 

Su Rai4 alle 21,20 occhio a “Silent Night – Il silenzio della vendetta”, revenge movie diretto un opaio d’anni fa in America da un maestro come John Woo con Joel Kinnaman, Kid Cudi, Catalina Sandino Moreno, Vinny O'Brien, Yoko Hamamura, mai passato in tv.

 

 

captain phillips

Passiamo alla seconda serata con uno dei miei film preferiti di sempre, “Quello della San Pablo” di Robert Wise con Steve McQueen, Richard Attenborough, Candice Bergen, Marayat Andrienne, la vera Emanuelle. Grande metafora, molto chiara, del disastro americano in Vietnam, che anticipava “Apocalypse Now” di Coppola.

 

La nave, la USS San Pablo, venne ricostruita di sana pianta e nel 1975 era ancora in giro, con altro nome, nei mari di Singapore. Wise, che credeva molto al film, per poterlo fare, dovette prima girare “Tutti insieme appassionatamente”, che fu un grande successo e vinse ben 5 Oscar. Non andò neanche a ritirare il suo oscar tanto era teso a girare questo.

 

il texano dagli occhi di ghiaccio 2

Steve McQueen è meraviglioso e Richard Attenborough per la prima volta in vita sua fa l’innamorato. E’ pazzo di Marayat Adriane. Attenti che la copia originale è di 196’ poi ridotti a 181’.

 

Canale 27 alle 23,05 ripropone subito uno dei film più amati da Papa Leo, “The Blues Brothers” di John Landis con John Belushi, Dan Aykroyd, John Candy, Carrie Fisher, Aretha Franklin, Cab Calloway. Magari un giorno sentiremo cantare Papa Leo “Sweet Home Chicago”.

 

il texano dagli occhi di ghiaccio 2

Rai4 alle 23, 05 propone l’action al femminile “Lady Bloodfight” di Chris Nahon con Amy Johnston, Jenny Wu, Muriel Hofmann, Kathy Wu, Sharon Zhang e Mediaset Italia 2 alle 23,10 l’horror “Devil” di Drew Dowdle, John Erick Dowdle con Logan Marshall-Green, Bojana Novakovic, Geoffrey Arend, Chris Messina.

 

Su Cine 34 alle 23, 20 il dopo Fantozzi è “Sogni mostruosamente proibiti” di Neri Parenti con Paolo Villaggio, Janet Agren, Alessandro Haber, Paul Muller, Alida Valli, ancora un remake di “Sogni proibiti” con Danny Kaye.

 

 

joe turkel quelli della san pablo

Su La7Cinema alle 23,45 trovate “Allarme rosso” di Tony Scott con dialoghi riscritti da un giovane Quentin Tarantino con Denzel Washington, Gene Hackman, Matt Craven, George Dzundza.

 

La notte erotica si apre col terribile “Atti impuri all’italiana”, la via toscana all’erotismo, diretto da Oscar Brazzi, fratello di Rossano, con Dagmar Lassander, Maurizio Arena, Ghigo Masino, Stella Carnacina, Isabella Biagini. Commediola erotica toscana, tutta girata in quel di Monsummano e Montecatini Terme, dove si muove la bella dottoressa Dagmar Lassander e una massa di guardoni allupati che le corre dietro.

 

quelli della san pablo

C’è pure il sindaco vedovo Maurizio Arena, che se la sposerà, e il figlio che si fa la matrigna, come da tradizione della commedia sexy. Per la parte comica si ricorre a Ghigo Masino, comico fiorentino, nei panni di Don Firmino, e sua moglie Tina Vinci. Non dimentichiamoci di Raffaele Curi, oggi regista di casa Anna Fendi per folli imprese.

 

La Carnacina lo ricorda come un film girato da professionisti. Per Alessandro Ferraù, Paese Sera, «Qualche buona battuta c’è, ma tutto il film è mortificato dal troppo evidente tentativo commerciale del nudo: non proprio una trama erotica, ma un racconto perbenista con protagoniste spogliate». Didier Lefevre, Medusa Fanzine, ci ricorda che «Lucio Fulci avrebbe dichiarato a proposito di Dagmar Lassander, sua attrice in La casa vicino al cimitero e Black Cat, che il suo culo era la sua carta migliore come attrice”.

 

quelli della san pablo

Rai Due all’1,40 passa l’horror “Shadows – Ombre” di Carlo Lavagna con Mia Threapleton, Lola Petticrew, Saskia Reeves. Rai Movie alle 2, 10 propone un piccolo capolavoro di Nando Cicero, “La liceale, il diavolo e l’acquasanta” con Gloria Guida, Lino Banfi, Alvaro Vitali, Tiberio Murgia, Pippo Santonastaso, Ernst Thole. Il progetto è pensato da Nando Cicero come una sorta di film dei nuovi comici televisivi a episodi.

 

quelli della san pablo

Il titolo, all’8 agosto 1979 (Variety), era “Amore non stop” e prevedeva come protagonisti I Giancattivi, il gruppo fiorentino formato da Alessandro Benvenuti, Athina Cenci, Francesco Nuti, che all’epoca furoreggiava proprio nella trasmissione RAI Non Stop, Pippo Santonastaso e Ernest Thole. Nel film rimangono invece gli episodi con Santonastaso e Thole, e scompaiono I Giancattivi. Entrano invece Lino Banfi e Alvaro Vitali. Il risultato è una sorta di ibrido rispetto alla commedia sexy precedente.

 

franco nero keoma

Il regista non rinnova granché il suo repertorio, inserisce solo personaggi, diciamo, più moderni. Resta comunque un notevolissimo trittico ciceriano e un caposaldo del cinema scorreggione del tempo. Ci si dimentica presto del modesto primo episodio con Gloria Guida, scatenata ballerina disposta anche a andare a letto con Tiberio Murgia e a sacrificare la propria verginità pur di sfondare nel mondo dello spettacolo, salvata dal suo angelo custode, il pessimo Ciclamino di Claudio Saint-Just (vero nome Alberto Ercolani, qui al suo unico film).

 

franco nero keoma

 Ma gli altri due episodi sono notevolissimi. In Amore e manette Alvaro Vitali è un agente che si uccide dopo che la ragazza che ama è scappata con Ernest Thole, che da gay diventa etero. Alvaro muore nel modo più folle, tra motivi d’opera verdiani e in un mare di rumoracci a metà tra Bellocchio e Bertolucci, visto che ha bevuto un potentissimo veleno.

 

È una delle punte del cinema scorreggione alvariano e delle stravaganze di Cicero. Una volta finito in Paradiso, poi, dove si esibisce in un vestito adamitico con foglia di fico pronta a spostarsi alla minima scorreggina, viene adocchiato da Salvatore Baccaro, vigile del posto con tendenze omo e randellone in mano. Un delirio.

 

le jene di chicago

Il terzo episodio, Povero diavolo, vede Lino Banfi poverissimo vendere al diavolo non l’anima, ma il suo sedere! Così quando scenderà sulla terra il diavolo Pippo Santonastaso, detto Pupù, pretendendo di incassare, lui inizierà a fuggire per evitare di pagare. Il miglior ruolo di Ernest Thole, di solito usato senza grazia come travestito, e primo film di Marcella Petrelli, poi nota nel porno come Marcella Petri.

 

Rete 4 alle 3 25 propone il western all’italiana “Keoma”, diretto da Enzo G. Castellari, che lo considera uno dei suoi titoli preferiti, con Franco Nero, Olga Karlatos, Woody Strode, William Berger. Raccont Castellari: “Il copione di Keoma nacque da un soggetto di Luigi Montefiori, poi la sceneggiatura, che non arrivava mai, fu scritta da Mino Roli, che era uno scrittore per il teatro, un classicista. Io e Franco nero avevamo già fatto la preparazione. E alla fine, quando arrivò la sceneggiatura, sulla sua traccia girammo cose che poi furono buttate quasi tutte. Ho riscritto giornalmente le scene, aiutato nei dialoghi da John Loffredo, che recitava nel film, ma che era anche scrittore e regista” (da “Amarcord”).

 

le jene di chicago

Loffredo era un italo-americano, aveva fatto la guerra in Vietnam e aveva seguito i corsi di Lee Strasberg. Castellari ricorda che molte battute erano prese da film importante come Il grande paese, Fronte del porto, ma anche film di Ingmar Bergman. Castellari ha anche spesso dichiarato che il film venne montato con le canzoni di Bob Dylan e Leonard Cohen, poi sostituite da quelle dei De Angelis sulla falsariga di quelle.  Per Franco Nero “Era un film che volevamo fare per parlare della vita e della morte. La vita era una donna e un bambino: la donna incinta che deve partorire, la morte era la strega. Era un film con significati allegorici, simbolici, e penso che ci siamo abbastanza riusciti. Ci abbiamo inserito anche un po’ di Shakespeare...” (“Nocturno”).

 

Fantozzi FRITTATONA

Per Montefiori non è esattamente il film che avrebbe voluto che fosse. “Hanno tolto molte cose, sono andati a sottrarre. Doveva essere un film forte, una favola nera, me lo hanno rovinato. Hanno avuto timore che fosse troppo cupo. C’era un finale molto più bello. Keoma aveva il problema che non sapeva chi dei tre fratellastri fosse il suo vero fratello. Un’idea che avevo rubato a “Filumena Marturano” di Eduardo De Filippo.

 

Per non uccidere il fratello, Keoma, nel finale originale, decide di farsi ammazzare. Allora interviene il padre che ammazza il fratello condannando così a morte i suoi due figli. Di certo era un film diverso da tutti gli altri”. Su questo non gli si può dare torto. William Berger lo ritiene, nella sua intervista a “Splatting Image”, un film “relativamente importante”.

 

il secondo tragico fantozzi 4

Non solo. “Mi ha molto sorpreso quando l’ho visto. Non è etichettabile, è atipico, impressionista. C’è una storia ma anche nessuna storia. Le scene, magari hanno poco da fare le une con le altre, e la musica indica più del dialogo il tono generale del film. (..) Ma il film è molto poetico. Il finale mostra un personaggio allegorico… Un film folle, che non mi aspettavo affatto da Castellari, che non sembra adatto al cinema poetico”.

 

Chiudo con un rarissimo noir diretto nel 1950 da Richard Fleischer che andrebbe registrato, “Le jene di Chicago” con Charles McGraw, Marie Windsor, Jacqueline White, Queenie Leonard, David Clarke, Rai Movie alle 3,45. Bello, strano, inoltre senza musica. Girato in 1 giorni nel 1950.

 

Ne parlarono così bene a Howard Hughes, capo della RKO, che si fece mandare la copia per vederlo nella sua sala cinematografica. Gli piacque molto, solo che voleva rigirarlo con Robert Mitchum e Jane Russell. Poi chiese di rigirare alcune scene a William Cameron Menzies e di tagliarne altre. Alla fine passarono due anni prima che venisse distribuito. Nel 1990 ne fece un remake, “Rischio totale”, Peter Hyams con Gene Hackman e Anne Archer protagonisti.

il secondo tragico fantozzi 1il secondo tragico fantozzi la corazzata potemkin il secondo tragico fantozzi 2