DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Marco Giusti per Dagospia
Avete visto qualche film premiato con l’Oscar o vi siete accontentati dello schiaffone di Will Smith? Ha ragione Frank Oz a dire di sentirsi imbarazzato, non per lo schiaffo, ma per la falsità dello spettacolo, “un disperato tentativo di avere più ascolti in ogni modo possibile, non uno spettacolo sull’amore del fare cinema”. Difficile dargli torto. Anche lo schiaffo alla fine funziona soprattutto per il buttarla in caciara per avere qualche spettatore in più pescando tra i social.
Mi dice Ciro Ippolito che anche al Festival di Napoli finì che si davano paccheri e ceffoni autori, impresari e cantanti delle canzoni. Ai tempi di Mario Trevi insomma… Ieri, intanto, vedo che il pubblico non si è mosso tanto da casa. L’unica nota interessante è che “Altrimenti ci arrabbiamo” con Pesce e Roja che fanno Bud & Terence è proprio scomparso dalla top ten degli incassi. Non è arrivato nemmeno a 5000 euro. Adieu…
Stasera in chiaro vedo che fanno su Iris alle 21 un vecchio western di Burt Kennedy del 1973 con John Wayne, “Quel maledetto colpo al Rio Grande Express”. Niente di che, ma ho rivisto su twitter la scena clamorosa di quando agli Oscar del 1973 Marlon Brando mandò al suo posto una ragazza indiana, Sacheen Littlefeather per ritirare il premio e lei se ne uscì chiedendo a Hollywood di non disumanizzare i nativi. Oltre ai buu in sala, in sei bodyguard della sicurezza dovettero tenere John Wayne che voleva salire sul palco e menarla e Clint Eastwood, che entrò sul palco dopo di lei la ridicolizzò. Altri tempi, diciamo… Su Cine 34 alle 21 arriva il non riuscitissimo per nulla politicamente corretto verso i giapponesi “Banzai” di Carlo Vanzina con Paolo Villaggio, Francesco De osa, Francesca Romana Coluzzi.
Su Canale 20 alle 21, 05 c’è il remake di un celebre film di George Pal tratto da un romanzo di H. G. Wells che tutti i vecchi spettatori amavano molto, “The Time Machine”, stavolta diretto da Simon Wells con Guy Pearce nel ruolo che fu di Rod Taylor (australiano anche lui), Jeremy Irons, Samantha Mumba. Le signore borghesi adoreranno il sempre funzionante “Casa Howard” diretto da James Ivory, sceneggiato da Ruth Prawer Jhabvala e tratto dal romanzo di E.M. Forster con un grande terzetto di attori, Anthony Hopkins, Emma Thompson e Helena Bonham Carter, Tv2000 alle 21, 10. Vinse tre Oscar, per Emma Thompson, sceneggiatura non originale e scenografia di Luciana Arrighi.
Era un po’ confuso, anche se parecchio divertente a tratti, il film di spie molto dark comedy dei Coen "Burn After Reading” con George Clooney, Frances McDormand, John Malkovich, Tilda Swinton, Brad Pitt, canale 27 alle 21, 10. Non funzionava quasi nulla, invece, nel pur intllignte e sofisticatissimo “La stanza delle meraviglie” di Todd Haynes, girato subito dopo il bellissimo “Carol”, con Oakes Fegley, Millicent Simmonds, Julianne Mooe, Jaden Michael, Coryh Michael Smith, Rai Movie alle 21, 10.
La storia è tratta dalla graphic novel “Wonderstruck” di Brian Selznick, pronipote di quel David O. Selznick che produsse Via col vento, ma è anche un omaggio alla New York dei primi decenni del '900, alla sua passione per il cinema. E un omaggio, in questo piuttosto stravagante, al cinema nel suo passaggio tra muto e sonoro, quando cioè il cinema deve ricostruirsi un linguaggio che vada oltre le immagini, magari guardando le stelle, come spiega la frase iniziale del film.
"Non rimanere nella pozzanghera, volgi lo sguardo alle stelle". E le stelle sono soprattutto le stelle del cinema. Il film segue due storie. La prima è quella del piccolo Ben, Oakes Fegley, che ha perso la mamma adorata, Michelle Williams, e pure l'udito, a causa di un fulmine, e parte da un paesino sperduto del Minnesota nel 1927 alla ricerca del padre a New York. Le vaghe indicazioni per ritrovarlo sono un libro sull'origine del Museo di Storia Naturale di New York, e l'indirizzo di una libreria, Kincaid, nel Village. La seconda storia è quella della piccola Rosa, sordomuta dodicenne, figlia di una stella del cinema, Julianne Moore, che scappa anche lei di casa per raggiungere il fratello Walter al Museo di Storia Naturale.
Per tutta la prima parte del film non sappiamo cosa unisca le due storie, oltre ai luoghi e alla città, inoltre una storia è ambientata nel 1977 e l'altra nel 1927. Le due storie troveranno una convergenza solo nella ricostruzione dell'intero racconto, quando entrerà in campo il vecchio bibliotecario del Museo, l'incantevole Tom Noonan, e una invecchiata Rose, Julianne Moore.
sex – una commedia sentimentalmente scorretta
I fan di Juliette Binoche e di Camille Cottin impazziranno per “Tale madre, tale figlia”, commedia di Noémie Saglio dove le due star, madre e figlia, aspettano un figlio nello stesso momento, Cielo alle 21, 15. E’ incinta anche Jennifer Lopez nella commedia a me sconosciuta di tal Alan Poul “Piacere, sono un po’ incinta”, Rai Due alle 21, 20. Sentimentalone con malattia è “Ogni tuo respiro” di Andy Serkis che vede protagonisti la coppia molto attuale composta da Andrew Garfield e Claire Foy, Rai 5 alle 21, 15.
Su Canale 5 alle 21, 20 va in onda il famosissimo “Il diavolo veste Prada” di David Frankel con Meryl Streep fantastica, Anne Hathaway che studia da Audrey Hepburn, Emily Blunt, Stanley Tucci come unico maschio del gruppo. Ottima commedia che oggi, magari, si potrebbe rifare come “Il diavolo veste Gucci” con tutti gli attori e artisti legati a Gucci, da Silvia Calderoni ai fratelli D’Inocenzo da Achille Bonito Oliva a Jared Leto. Ottimo tardo poliziesco diretto con mano ancora sicura da Richard Donner “Solo 2 ore” con Bruce Willis, Mos Def, David Morse, Jenna Styern, Nove alle 21, 25.
quel maledetto colpo al rio grande express 3
In seconda serata su Rai Movie alle 23, 10 avete l’ottimo “Moonlight” di Barry Jenkins, premio Oscar del 2016 come miglior film, con Ashton Sanders, Naomie Harris, André Holland e Mahershala Ali, che vinse l'Oscar per il miglior non protagonista. Il film, tratto da una commedia di un giovane commediografo nero di Miami, Tarell Alvin McCraney, è diviso in tre capitoli che seguono il piccolo Chiron, figlio di una tossica, Naomie Harris, dai nove anni alla maturità. Nel primo capitolo, “Little”, Chiron, interpretato da Alex Hibbert, è un bambino afasico, che ha già qualche problema a scuola perché troppo timido, diviso fra una madre fuori di testa e un 'padre adottivo' Juan, cubano e spacciatore, lo strepitoso Mahershala Alì.
Che gli insegna non solo a nuotare, ma anche a accettare con orgoglio quello che è. “Che vuol dire frocio?”, chiede Chiron - “E’ la parola che si usa per denigrare le persone gay”. Qualsiasi cosa possa diventare Chiron, gli dice Juan, deve essere una tua scelta, non l’imposizione del mondo esterno. Nel secondo capitolo, “Chiron”, il ragazzo è diventato un teenager, lo interpreta Ashton Sanders, Juan è morto, la madre è sempre più tossica, e i ragazzi della scuola lo massacrano ritenendolo gay e debole. Chiron scopre la propria sessualità, o crede di scoprirla, con un compagno di classe più gentile, Kevin. Ma il cattivo della classe convince proprio Kevin a menare a sangue Chiron. E Kevin lo fa. Solo che il giorno dopo, Chiron spacca una sedia in testa al cattivo e finisce al riformatorio.
piacere, sono un po’ incinta 2
Nel terzo capitolo del film, “Black”, sono passati 17 anni, Chiron è diventato un gangster, lo interpreta un fenomenale Trevante Rhodes, vive per strada e controlla lo spaccio in un quartiere di Atlanta, in Georgia. Riceve una telefonata dal vecchio amico Kevin, André Holland, che ora fa il cuoco sfigato a Miami e che lui non sente da quando è finito in galera. E’ bastato sentire una canzone sul juke box, “Hello Stranger” di Barbara Lewis, e Kevin corre da lui al ritmo di “Ay, Paloma” di Caetano Veloso. Malgrado i denti d’oro, la cabezza al collo e il macchinone, Chiron, come Kevin, non vive certo la vita che avrebbe voluto vivere, ma quella imposta dagli sguardi degli altri.
Su Iris alle 23, 15 torna il bel western diretto da Kevin Costner “Terra di confine – Open Range” con Robert Duvall e lo stesso Costner che si ritrovano a aiutare una donna indifesa, Annette Bening dal cattivo riccone del posto, Michael Gambon. Su Cielo alle 23, 15 torna anche Francesca Neri supersexy in “le età di Lulù” di Bigas Luna e su 7Gold a mezzanotte trovate “Le colt cantarono e fu tempo di massacro” diretto da Lucio Fulci ma scritto da Fernando Di Leo con Franco Nero, George Hilton, Nino Castelnuovo pazzo e sadico. Il film più caldo della nottata è “Maladonna” diretto da Bruno Gaburro con una nudissima Paola Senatore che stava scivolando nell’hard e si masturba in una lunga scena, Maurice Poli, Claudia Cavalcanti, Paola Corazzi Cielo alle 00, 30, girato subito dopo “Malombra”.
Torna anche “Pierino il fichissimo” di Sandro Metz con Maurizio Esposito, Adriana Russo, Jimmy il Fenomeno e, soprattutto, Nino Terzo che nel finale orchestra la scorreggia più clamorosa del cinema italiano di ogni tempo, Cine 34 alle 00, 30. Su rete 4 alle 00,50 arriva un thriller canadese, “La giustizia di una madre” di Jason Bourque con Josie Bisset, Sarah Grey e Richard Harmon. Non sarà male la commedia di John Krasinski col ritorno a casa dell’intellettuale che si confronta con la famiglia “The Hollars” con Sharito Copley, Anna Kendrick, Mary Elizabeth Winstead e lo stesso Krasinski, Rai Movie all’1, 15. Su Tv8 all’1, 45 arriva la commedia erotica spagnola “Sex – Una commedia sentimentalmente scorretta” di Miguel Angel Lamata con Norma Ruiz, Pilar Rubio, Salomé Jimenez. Non vi aspettate molto.
Decisamente superiore il grande classico “Ivanhoe” diretto da Richard Thorpe per la MGM in Technicolor con Robert Taylor, Elizabeth Taylor, Joan Fontaine, George Sanders, Emlyn Williams, Iris all’1, 50. Da ragazzino lo adoravo. Cine 34 alle 2, 10 rispolvera “Destinazione Sanremo” di Domenico Paolella con Yvonne Monlaur, Gabriele Tinti, Tino Scotti e Pina Renzi. Anticuccio… Sembra sia terribile “L’eletto”, fantasy diretto da Guillaume Nicloux con Monica Bellucci, Catherone Deneuve, Moritz Bleibtreu, Rai Due alle 2, 30.
E’ invece un capolavoro riconosciuto del Free Cinema inglese degli anni ’60 e il film che lanciò Richard Harris, “Io sono un campione”, opera prima di Lindsay Anderson con Rachel Roberts e Colin Blakely, Rai Movie alle 2, 50. Harris è un minatore dello Yorkshire che si è buttato nel rugby e ha una storia tormentata con la padrona di casa. Non lo vedo dal secolo scorso. Non carino e divertente come avrebbe potuto essere è invece “Italian Secret Service” di Luigi Comencini con Nino Manfredi, Françoise Prevost, Clive Revill, Giorgia Moll e Gastone Moschin, Cine 34 alle 3, 30, incontro tra il genere 007 e la commedia all’italiana, ma puntando troppo sul realismo, al punto che non riesce a prendere nessun pubblico. In un primo tempo si doveva chiamare, acutamente, Le spie. Ma non è che il titolo finale sia molto meglio.
Senza ancora aver scelto i protagonisti, Luigi Comencini ne parlava così: “Mi riprometto di proporre situazioni arcinote in una chiave diversa. Amo la semplicità. Cercherò di porre allo spettatore la stessa domanda che si pongono i miei personaggi. Il protagonista del film è uno che ha bisogno di soldi, che potrebbe avere uccidendo, ma che non vuole uccidere. Come può risolvere il problema?” (“Il Messaggero”, 22 novembre 1966). La storia vede un ex-partigiano, Natalino Tartufato, cioé Manfredi, richiamato in servizio per combattere un’organizzazione di neo-nazisti che vogliono farsi la bomba. A Natalino viene chiesto addirittura di eliminare per 100.000 dollari una giovane spia, Edward Stevens, cioè Jean Sobieski. Non riuscendo a farlo in prima persona, lui incarica un altro per metà della cifra, questo lo ripassa a un altro, fino a quando l’incarico viene offerto a 1.000 dollari allo stesso Tartufato. Si scopre poi che Stevens non è un neonazista, ma il possessore della formula della Coca Cola, qui chiamata Cola Cola, e intende venderla ai russi.
“Matalo!” di Cesare Canevari è un grande spaghetti western folle e sadico che vedemmo in due quando uscì ma lo amai molto. Il cast era assurdo, Corrado Pani al suo primo, e unico spaghetti, Lou Castel, invece, al suo ultimo ruolo, quello dello straniero. Dice che lo fece perché gli sembrava interessante adoperare il boomerang nel west al posto delle pistole. E poi Antonio Salinas, che il pubblico tv ricordava ancora come lo Smerdjakov dei “Fratelli Karamazov” (dove, con lui, c’era proprio Pani), con il ciuffo biondo perennemente sul viso.
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I piatti forti, però, erano la città fantasma, i silenzi, una costruzione visiva assolutamente originale, un genere alla sua fine che mostra un momento fiammeggiante, bravi attori buttati in duelli senza senso, come quello pistole contro boomerang!, Rete 4 alle 2, 55. I fan di Antonio Margheriti saranno contenti di ritrovarsi stanotte anche “Black Cobra 3” con Fred Williamson, Forry Smith, Debra Ward, Iris alle 3, 40. La chiudo qui.
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