DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
Marco Giusti per Dagospia
Stasera le scelte alle 21 e dintorni sono tra la replica di “In arte Nino”, il biopic di Rai Uno su Nino Manfredi diretto dal figlio Luca con Elio Germano nei panni di Manfredi giovane e Stefano Fresi come Tino Buazzelli, andrà bene come tutti i biopic di Rai Uno, no?, lo strepitoso “L’era glaciale” di Carlos Saldanha e Chris Wedge, Italia 1, un film che rivoluzionò la scena del cartone animato qualche anno fa rimettendo in gioco le classiche gag violente alla Tex Avery, e comunque adoro lo schizzatissimo Scrat, una sorcio-scoiattolo pazzo per le ghiande. I sequel sono bruttarelli, ma questo è un capolavoro.
Nemmeno “Berverly Hills Cop II” con Eddie Murphy, canale 20 alle 21, è buono come il numero uno, anche se Martin Brest, regista del primo film non è all’altezza di Tony Scott, regista del secondo. Però un film di Tony Scott si vede sempre con piacere. Come si vede “Poliziotto superpiù” di Sergio Corbucci con Terence Hill, Ernest Borgnine, Joanne Dru e Sal Borgese, Rete 4 alle 21, 20, un film ormai lontanissimo nella memoria. “The Women”, Rai Movie alle 21, 10, scritto e diretto da Diane English, prodotto da Mick Jagger, con un cast al femminile moderno, Annette Bening, Candice Bergen, Meg Ryan, Bette Midler, Jada Pinkett Smith, non vale certo la vecchia versione di George Cukor con Katherine Hepburn. Anzi, sembra che sia proprio brutto, ma cosa pretendiamo? C’è pure Carrie Fisher…
Ricordo come davvero modesto anche “Il dottor T e le donne” di Robert Altman con Richard Gere, Laura Dern, Helen Hunt, Farrah Fawcett, Paramount alle 21, 20, mentre vi invito a vedere o registrare “The Company”, Iris alle 4, il film sulla danza diretto da Robert Altman con l’incantevole Neve Campbell, Malcol McDowall, James Franco. Ma il mio film preferito della serata non può che essere “Cipolla colt” di Enzo G. Castellari, scritto da Luciano Vincenzoni e Sergio Donati, prodotto da Carlo Ponti con Franco Nero in versione bionda che vive di cipolla e lotta contro il capitalista cattivo che pensa solo al petrolio Martin Balsam, con mano uncinata creata dal maestro Rambaldi in persona. Lo aiuta un barbutissimo e sempre ’mbriachissimo sul set e fuori Sterling Hayden, nell’unico spaghetti western che abbia mai fatto.
Enzo lo andò a trovare per spiegargli il ruolo e il vecchio Johnny Guitar della nostra infanzia non stava letteralmente in piedi, con la stanza piena di bottiglie di whiskey mezzo vuote che si era scolato. Ma sullo schermo, anche da vecchio, guardate “Novecento I”, Sterling Hayden è un gigante. Già vederlo so che mi farà passare una serata migliore. Il film, nel ricordo di allora, non era il massimo, e Franco Nero in un ruolo alla Terence Hill non è proprio giusto, ma per i fan del genere è un film da non perdere. Ho rivisto da poco, invece, “The Game” di David Fincher,stasera su Iris alle 21, girato subito dopo “Seven”, con un Michael Douglas intrappolato in un meccanismo che lo sta portando alla rovina, manipolato chissà da chi. Nel gioco mortale ci sono in mezzo Sean Penn, amico fino a un certo punto diciamo, e la bellissima e affascinante Debora Kara Unger, che da poco avevamo notato in “Crash” di David Cronenberg, ambigua quanto basta. Assolutamente da rivedere.
Se vi piacciono i gialli qualcosa di meno arzigogolato e spettacolare, ma estremamente intrigante è, su Cielo alle 21, 25, “La camera azzurra” diretto e interpretato da Mathieu Amalric con Léa Brucker, tratto da un romanzo di George Simenon, che parte dalla situazione di due amanti chiusi in una stanza nella prima parte e si allarga poi a un curiosissimo giallo che Amalric mette in scena con grande talento. Solo 75 minuti, ma decisamente accattivante. Ricordo che il film e il pisello in mostra di Amalric fecero la loro figura in quel di Cannes a Un certain regard del 2014 anche se non vinsero nulla. Leggo che questo “La spia russa”, scritto e diretto da Shamin Sharif con Rebecca Ferguson e Charles Dance, Rai Movie alle 00, 40, è un film inerte, noioso, una tortura.
Peccato, aveva un buon cast. Rivedrei invece davvero volentieri, Iris all’1,55, questa ultima versione de “Il Bounty” diretta da Roger Donaldson, prodotta da Dino De Laurentiis nel 1984 con Mel Gibson e Anthony Hopkins nei ruoli che furono di Marlon Brando e Trevor Howard, ma anche Edward Fox, Laurence Olivier e Daniel Day Lewis. Dopo quarant’anni è come se non lo avessi mai visto. Magari non mi lasciò nella memoria lo stesso effetto del Bounty con Marlon Brando, visto al cinema con uno schermo spettacolare.
Nella notte arrivano dei film decisamente più strani e meno visti, come “L’amore non perdona” di Stefano Consiglio con Ariane Ascaride, Rai Movie alle 2, 20. Ma non vedo da tanto tempo nemmeno “il profeta” di Dino Risi con Vittorio Gassman, Ann-Margret, Oreste Lionello, Liana Orfei e Yvonne Sanson, Cine 34 alle 2, 35. Lo ricordo divertente, anche se non riuscito come “Il Tigre”, che aveva lo stesso trio Risi-Gassman-Ann-Margret. Era celebre la scommessa tra Risi e Gassman su chi avrebbe conquistato per primo la bella attrice americana che allora faceva perdere la testa a tutti. Lo so che non è il massimo dell’eleganza tirar fuori questa scommessa… Comunque Dino diceva che aveva vinto lui. Confesso che è molto divertente, Rai Uno alle 2, 40, “Marguerite” di Xavier Giannoli con Catherine Frot nei panni della ricca signora francese che ha la passione del canto, ma è stonatissima, e i suoi amici e parenti fingono che invece sappia cantare benissimo.
Uscito prima di “Florence” di Stephen Frears con Meryl Streep, ha la stessa identica storia, ma non è vero che “Florence” sia un remake, perché nasceva prima come progetto del film francese. E ci fu una specie di corsa alla storia, che finì per essere raccontata due volte. Ma sempre quella era. Devo dire che i film sono entrambi buoni, e forse l’interpretazione di Catherine Frot è più originale di quella della pur bravissima Streep. Tutto nostro invece “Troppo belli”, superstarcult diretto da Ugo Fabrizio Giordani, scritto da Maurizio Costanzo (di quante cose si dovrà far perdoare…) con i belloni del tempo, era il 2005, Costantino Vitagliano e Daniele Interrante. Musiche di Gigi D’Alessio. Inutile dire che è il film della giornata.
E, ahimé, non ebbi il coraggio di vederlo allora. Nella notte, notte, notte più fonda, arrivano l’horror modestissimo, malgrado le forze scatenate, “I segni del male”, diretto da Stephen Hopkins, prodotto da Robert Zemeckis, con Hilary Swank e Stephen Rea, Rai 4 alle 2, 50, il cultone “Tornado” di Antonio Margheriti con Timothy Brent alias Giancarlo Prete, Antonio Marsina e Alan Collins alias Luciano Pigozzi, Rete 4 alle 3, 20, l’ottimo “Belle al bar” con Alessandro Benvenuti pazzo di Eva Robin’s, diretto dallo stesso Benvenuti, Italia 1 alle 4, 15, il rarissimo e da poco riscoperto “L’anno dei gatti” di Amasi Damiani, scritto dal povero Claudio Sorrentino, che ha fatto impazzire i cinefili più accaniti, Rete 4 alle 4, 50, e, ultimissimo, “La miliardaria” di Anthony Asquith, tratto da George Bernard Shaw, riscritto da Wolf Mankowitz con Sophia Loren, Vittorio De Sica, Peter Sellers, Alastair Sim, Rai Movie alle 5.
Leggo che era un film che voleva girare Katherine Hepburn insieme a Alec Guinnes per la regia e la sceneggiatura di Preston Sturges nel 1953. Poi la Fox voleva farlo con Ava Gardner. Alla fine arrivarono Sophia Loren e Peter Sellers. Cantano anche una canzoncina insieme.
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