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IL DIVANO DEI GIUSTI - CHE VEDIAMO STASERA? TANTO LO SO CHE SE SCOPRITE CHE PASSA “PER UN PUGNO DI DOLLARI”, CI CASCATE - PASSA ANCHE L’OTTIMO “LE BELVE”, IL THRILLERONE POLITICO TUTTO SESSO, CANNE E SANGUE TRATTO DA UN BELLISSIMO ROMANZO DI DON WINSLOW – IN SECONDA SERATA TROVATE UNO DEI MIGLIORI FILM DI JIM JARMUSCH, “PATERSON”, MA ANCHE “BLADE RUNNER”, QUELLO ORIGINALE, E “DISOBEDIENCE”, STORIA LESBO TRA DUE EBREE OSSERVANTI CON BEN 22 BACI TRA RACHEL WEISZ E RACHEL MCADAMS. E UN PAIO HANNO FATTO STORIA E SCANDALO PERCHÉ CON TANTO DI LINGUA E DI SALIVA… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
clint eastwood per un pugno di dollari
Che vediamo stasera? Tanto lo so che se scoprite che su Rai Movie alle 21, 10 passa “Per un pugno di dollari” di Sergio Leone con Clint Eastwood, Gian Maria Volonté, Marianne Koch, Josef Egger, Wolfgang Luschky, Mario Brega, ci cascate. Come fai? Con la musica di Ennio Morricone, il sole a picco della Spagna che Leone riprende per i primi piani degli attori. Carlo Monni quando lo vide al cinemino di Firenze che per primo lo programmò in pieno agosto, rimase talmente colpito che se lo vide tre volte nello stesso giorno. Quando uscì dalla sala lo sapeva quasi a mente. “Al mio mulo non gli piace sentir ridere, perché pensa che stiano ridendo di lui…”.
Giorno di spaghetti western. Su Cine 34 alle 21 passa “Oggi a me… domani a te” diretto da Tonino Cervi, di solito produttore, scritto da Dario Argentoi con Brett Halsey che si fa chiamare Montgomery Ford e veste tutto di nero alla Django, magrissimo e vagamente jettatorio, il grande attore giapponese Tatsuya Nakadai, il cattivo di Yojimbo di Akira Kurosawa, come il bandito James El Fego, spadaccino imbattibile e cattivissimo in pieno west, Bud Spencer dilagante su un cavallo che, stranamente, lo regge, sempre pronto a menar le mani, William Berger (doppiato da Pino Locchi) pronto con le carte e col coltello, tanto che riesce a smascherare l’asso nella manica del giocatore baro da sotto il tavolo inchiodandolo con la lama alla sedia (come faccia, poi?…).
“Il successo dei western italiani dipende dalla loro violenza”, racconta Cervi in “L’avventurosa storia del cinema italiano”, “dai bassi istinti dell’uomo. Violenza, cattiveria e vendetta finale, la formula in fondo era questa”. E appunta questa formula viene applicata da Cervi nel suo film. La storia vede infatti Halsey-Ford che mette in piedi una banda di pistoleri per dare la caccia a James El Fego che gli ha ucciso la moglie.
Non solo, ma ha anche addossato la colpa su di lui e così si è fatto cinque anni di prigione. Per questo è tutto nero e non parla mai. Si vede benissimo che gli rode. Ma il film funziona di più per i personaggi messi in scena da Cervi. Gli uomini della banda, scelti uno per uno sul modello di I magnifici sette, e soprattutto il grande Nakadai, elegantissimo. È lui che il pubblico dei ragazzini aspettavano. Per la prima volta, infatti, in uno spaghetti western compare una vera star giapponese che usa la spada!
Qualcuno ha detto che lo co-diresse Dario Argento, ma Brett Halsey smentisce. “Ho sentito questa storia e non capisco come sia venuta fuori. Tonino Cervi diresse tutto da solo. Dario venne sul set una volta o due. Ma era solo in visita come amico del regista” (“Psychotronic”). Il film venne girato in inglese, anche se Nakadai sapeva solo il giapponese. “Ma due giorni dopo”, ricordava Tonino Cervi, “abbiamo cacciato via l’interprete e ci capivamo benissimo, io mi spiegavo coi gesti e lui capiva tutto quello che volevo con una sensibilità eccezionale”.
Tv2000 alle 21, 10 propone il biblico “David e Betsabea” diretto da Henry King, scritto da Philip Dunne con Gregory Peck come il re Dvaid, Susan Hayward come la sua amante Betsabea, Raymond Massey, Kieron Moore, James Robertson Justice. Su questo film, dopo un attacco di spasmi al cuore, Gregory Peck si convinse a bere di meno. Ma non smise di certo col fumo. Henry King preferì Susan Hayward a Anne Baxter, che era la prima scelta per Darryl F. Zanuck. Non gli sembrava avesse la faccia biblica giusta. Peccato che poi la prese Cecil B. De Mille come Nefertite in “I dieci comandamenti”, che fu un grande successo.
Su Canale 20 alle 21, 15 passa l’ottimo “Le belve”, il thrillerone politico tutto sesso, canne e sangue ambientato tra Laguna Beach e Tijuana che ha sfornato il vecchio Oliver Stone, tratto da un bellissimo romanzo di Don Winslow, che ha sceneggiato il film con Stone e Shane Salerno. A molti è sembrato un telefilm moscetto, ma francamente mi sembra un ottimo ritorno al cinema violento di un tempo. E quando sui titoli di coda, dopo una scia di pallottole e sangue, sentiamo "Here Comes the Sun" di George Harrison, come in un film di hippies degli anni '60, ci appare tutto chiaro.
Il sogno americano in quel di Laguna Beach è sempre lo stesso degli anni del Vietnam. Sesso, mare, niente guerra, niente regole e un mare di canne. Ben e Chon, i notevoli Aaron Johnson e Taylor Kitsch producono la migliore erba in commercio della California e vivono come fratelli dividendosi tutto, anche la bella O, sta per Ophelia ("la pazza bipolare di Otello"), interpretata da unastrepitosa Blake Lively. O è pazza dei suoi due uomini, che se la scopano sia singolarmente che assieme, proprio come in un film di hippies anni '60.
salma hayek blake lively le belve
Ovviamente ha una madre ricca e annoiata che non vede e non sente mai (era Uma Thurman, ma le sue scene sono state tagliate da Stone) e la sua unica famiglia sono Ben e Chon. Il primo è il piccolo chimico che produce la canna, ma è anche un idealista e porta tutti i suoi soldi in Africa neanche fosse Veltroni, mentre il secondo è un reduce di guerra ferito nel profondo e incazzato, ma indovinate cosa ha portato dall'Afghanistan?
I due si compensano in tutto. Nell'attività , visto che uno spara e l'altro è buddista e non violento, e nell'amore. "Con Chon scopo, con Ben faccio l'amore", ci dice O fuori campo, dopo averci rivelato subito che non è perché racconta lei la storia che rimarrà viva alla fine. Ma fin dalla prima terribile scena, che ci mostra un video dove una banda di narcos decapita cinque malcapitati, sappiamo che l'idillio a tre dei ragazzi è parecchio a rischio. La loro roba, troppo buona, fa gola alla banda della terribile Elena, una Salma Hayek da paura con parruccone da cartoon, regina del cartello a Tijuana, che comanda un gruppo di cattivissimi e armatissimi narcos.
Rai5 alle 21, 15 passa il notevole “Flee” di Jonas Poher Rasmussen, cartone animato per adulti che tratta temi come l’immigrazione, l’omosessualità in maniera assolutamente sorprendente. Su Iris alle 21, 15 troivate il primo Mad Max, che da noi si chiamò “Interceptor”, diretto da George Miller con Mel Gibson, Joanne Samuel, Roger Ward, Tim Burns, Hugh Keays-Byrne, Steve Bisley. Venne lanciato al Festival di Cannes del 1979.
Su Canale 5 alle 21, 20 arriva “Yara” di Marco Tullio Giordana con Chiara Bono, Roberto Zibetti, Isabella Ragonese, Sandra Toffolatti, Mario Pirrello, legato al celebre fatto di cronaca. Su Canale 27 alle 21., 20 arriva “L’aereo più pazzo del mondo… sempre più pazzo” diretto da Ken Finkleman con Robert Hays, Julie Hagerty, Raymond Burr, Lloyd Bridges, Chad Everett, Chuck Connors, Rip Torn, John Vernon, William Shatner, sequel del celebre film comico demenziale, costruito sulla stessa linea, ma senza il brio degli autori originali, i fratelli Zucker e Jim Abrahams, e senza il loro consenso. Alla fine viene lanciata una parte tre che, per i magri incassi di questo sequel, non arriverà mai.
l aereo piu pazzo del mondo… sempre piu pazzo 3
Su Cielo alle 21, 20 trovate una lesbo story ambientata nella Francia femminista del 1971 “Summertime - La belle saison” di Catherine Corsini con Cécile De France, Izia Higelin, Noémie Lvovsky, Kévin Azaïs, Patrice Tepasso. Mi piace molto il sentimentale “Paura d’amare” o “Frankie & Johnny” di Garry Marshall con Michelle Pfeiffer e Al Pacino, anime in crisi che si innamorano in quel di New York. Ci sono anche Hector Elizondo, Kate Nelligan. Rai4 alle 21, 20 propone l’horror lituano “Pensive” di Jonas Trukanas con Sarunas Rapolas Meliesius, Gabija Bargailaite, Marius Repsys, Donatas Simukauskas. Mai visto.
Passiamo alla seconda serata con uno dei migliori film di Jim Jarmusch, “Paterson” con Adam Driver, Golshifteh Farahani, Kara Hayward, Sterling Jerins, Luis Da Silva Jr. Perché ci piace così tanto Paterson? In fondo non accade praticamente nulla nel film, come nella cittadina di Paterson, dove il film è ambientato, e soprattutto nella vita del suo protagonista, che si chiama anche lui Paterson, anonimo conducente di autobus interpretato da Adam Driver.
A Cannes, dove era stato presentato, ha vinto solo un premio, quello del miglior cane, grazie all’interpretazione di Nellie, una bulldog che fa una serie di dispetti al protagonista. Ma non c’è un filo di drammaticità, e quella che c’è è subito trasformata in commedia. Lo amiamo perché in un cinema dominato da supereroi fracassoni è un film totalmente dedicato alla poesia, anzi alla creazione poetica. Costruito proprio come una poesia. In sette capitoli, o sette stanze poetiche, dentro le quali da un lunedì mattina al lunedì mattina della settimana dopo, si muove il suo protagonista. Ripetendo sempre le stesse azioni.
Nella cittadina del New Jersey, il mondo sembra essersi fermato proprio per dare tempo al suo protagonista di osservare i passeggeri del suo autobus, le chiacchiere al bar, i dialoghi a casa, e quindi di scrivere le sue poesie. Jarmusch ci parla di William Carlos Williams, il poeta preferito di Paterson l’autista, che a Paterson tenne un corso di fisica, di Allen Ginsberg, anche lui nato a Paterson, di Iggy Pop, che nel 1970 venne a cantare a Paterson, di Lou Costello, il cittadino più celebre di Paterson. Paterson, l’autista-poeta, non usa né computer né cellulare e adora un solo colore, il blu. E su questo costruisce tutta una serie di riferimenti poetici.
Rai Movie alle 22, 55 propone il tardo western “The Old Way” di Brett Donowho con Nicolas Cage, Ryan Kiera Armstrong, Clint Howard, Kerry Knuppe, Abraham Benrubi. Iris alle 23, 10 torna su “Blade Runner”, quello originale, diretto da Ridley Scott con Harrison Ford, Sean Young, Rutger Hauer, Daryl Hannah, William J. Sanderson. Lo rivedo sempre se lo trovo. Cine 34 alle 23, 15 punta invece sulla coppia Bud Spencer Tomas Milian in “Cane e gatto” di Bruno Corbucci con Mark Lawrence, Margherita Fumero, Bill Garrigues.
Storia lesbo tra due ebree osservanti con “Disobedience” di Sebastián Lelio con Rachel McAdams, Rachel Weisz, Alessandro Nivola, Cara Horgan, Liza Sadovy, Omri Rose. Nel film ci sono ben 22 baci tra Rachel Weisz e Rachel McAdams. E un paio hanno fatto storia e scandalo perché con tanto di lingua e di saliva. Non è la cosa più importante da dire sul film, un serio ragionamento sul libero arbitrio e sul seguire fino in fondo le proprie scelte in amore, qualsiasi esse siano.
Ma forse è giusto che siano questi baci penetranti tra le due ragazze a rappresentare un po’ tutta l’evoluzione narrativa di Disobedience, che apre proprio con un sermone di un vecchio rabbino prima di morire dedicato a quello che ci distingue dagli angeli (“gli angeli non possono deviare neanche un istante dal loro compito”) e dagli animali (“guidati solo dal loro istinto”). Il rabbino è il padre di Ronit Krushna, Rachel Weisz, scappata dalla rigida comunità osservante di Londra per fare la fotografa nella ben più permissiva New York.
Non a caso la vediamo nelle prime scene scoparsi uno a caso in un bagno prima di partire per i funerali. Tornata a casa scoprirà presto che il discepolo prediletto di suo padre, Dovid Kuperman, ha sposato la sua vecchia amica Esti, Rachel McAdams, che vive proprio secondo le rigide regole della comunità, con tanto di parrucca impossibile in testa.
Scoprirà anche che proprio la simpatica comunità le ha soffiato la casa e tutta l’eredità per annetterle ai beni della Sinagoga. Ma non sembra preoccuparsene più di tanto. Ronit rimane sconvolta, invece, quando passeggiando con Esti scopre che per la ragazza tutto è rimasto come quando lei andò via. Riparte così la loro vecchia storia d’amore maledetta che già fece scandalo.
Su La7 alle 23, 15 trovate il thriller farmaceutico “150 milligrammi”, che traduce “La fille de Brest” di Emmanuelle Bercot con Sidse Babett Knudsen, Benoît Magimel, Charlotte Laemmel, Isabelle de Hertogh. Rai Movie alle 0, 35 propone “Free State of Jones” di Gary Ross con Matthew McConaugh che decide di abbandonare la guerra di secessione e mettersi direttamente dalla parte degli schiavi per costruire una società ideale contro ogni razzismo. Ci sono anche Gugu Mbatha-Raw, Mahershala Ali, Keri Russell, Sean Bridgers.
Su Rete 4 alle 0, 55 una commedia italiana di vent’anni fa. Stavo per scrivere recente… “Non prendere impegni stasera” di Gianluca Maria Tavarelli con Giorgio Tirabassi, Paola Cortellesi, Luca Zingaretti, Andrea Renzi, Alessandro Gassman. Dopo vent’anni i nostri attori sono sempre gli stessi. Ma con vent’anni di più.
Iris all’1, 35 almeno passa un vecchio successo in Technicolor come “Ivanhoe” di Richard Thorpe con Robert Taylor, Elizabeth Taylor, Joan Fontaine, George Sanders, Emlyn Williams. Elizabeth Taylor si sentiva sbagliata per il suo ruolo, quello di Rebecca, dove sarebbe andata bene una Deborah Kerr. Anche Robert Taylor era sbagliato come Ivanhoe, ma col Technicolor i suoi occhi chiari andavano bene. Il film era scritto dalla grande sceneggiatrice Marguerite Roberts, che venne travolta dal Maccartismo e le venne qui tolto il nome dai titoli.
Ma non tradì i suoi compagni e non fece nomi. Uscito nell’estate del 1952 fu il più grande successo dell’anno della MGM e il secondo dell’intera stagione. Durante la lavorazione Joan Fontaine aveva da dire sulla regia di Richard Thorpe, “più interessato a inquadrare i cavalli che gli attori” e Robert Taylor si riprendeva dal suo divorzio con Barbara Stanwyck. Leggo che era un vecchio progetto della MGM dal 1935. Il primo cast vedeva Fredric March come Sir Wilfred of Ivanhoe, Loretta Young come Lady Rowena,e Gary Cooper come King Richard I.
Nel progetto del 1938 troviamo Robert Taylor come Sir Wilfred of Ivanhoe, Myrna Loy come Lady Rowena, e Clark Gable come King Richard. Da girare in Inghilterra. Con la guerra il progetto si fermò. Torna nel dopoguerra con Stewart Granger come Ivanhoe e Deborah Kerr come Rowena. Chiudo con l’erotico di straculto “Top Sensation” di Ottavio Alessi con Edwige Fenech, Rosalba Neri, Eva Thulin, Maud de Bellereche. Le scene a tre tra le protagoniste sono il massimo che il cinema erotico del tempo potesse offrire.
Top sensation
Top sensation
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Top sensation
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il monologo finale di blade runner 1
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michelle pfeiffer al pacino paura d’amare
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oggi a me domani a te
bud spencer oggi a me domani a te
tatsuya nakadai oggi a me domani a te
oggi a me... domani a te
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