DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA…
Aldo Fontanarosa per “la Repubblica”
Alla Rai, si diceva una volta, hanno assunto 7 giornalisti: tre democristiani, due socialisti, un comunista e uno bravo. Ora la stagione dei favoritismi può chiudersi per sempre a Viale Mazzini. Nelle redazioni, ma anche tra i dirigenti, gli impiegati, gli operai, i cameraman, i truccatori. Il disegno di legge del governo – ennesimo tentativo di riforma della tv di Stato, ora firmato anche dal Quirinale e “bollinato” dalla Ragioneria prevede che «il reclutamento del personale e il conferimento degli incarichi» rispettino un criterio certo, una norma chiara.
E’ l’articolo 35, comma 3, di un decreto del 2001 assai pesante (il numero 165). Questo decreto cita esplicitamente il concorso come modalità di reclutamento del personale (punto E) e stabilisce che le «commissioni esaminatrici» siano composte da «esperti di provata competenza nelle materie di concorso».
L’avvio stesso di una selezione non sarà più notizia riservata a pochi bene informati, anzi. Servirà «adeguata pubblicità» alla cosa (punto A). E chi prende parte al concorso dovrà avere, oggettivamente, i «requisiti attitudinali e professionali richiesti in rapporto alla posizione da ricoprire» (punto B). Il disegno di legge del governo assegna al comandante in capo della Rai (il futuro amministratore delegato) il compito di varare il piano delle assunzioni, sentito il Consiglio di amministrazione; ma il piano dovrà correre comunque dentro i binari di questo decreto del 2001.
Alla fine saranno assunte fuori dalla logica del concorso solo «figure individuate per fiduciarietà o peculiarità del ruolo». Così precisa la Relazione tecnica che accompagna il disegno di legge. Al momento di ingaggiare il conduttore o le vallette per il Festival di Sanremo, ad esempio, non sarà obbligatorio fare un concorso pubblico. E funzionerà così anche per manager di primissima fascia, che riferiscono per il proprio lavoro al comandante in capo, al futuro amministratore delegato.
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