DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1%…
Marco Molendini per "il Messaggero"
Effimera tv: c'è voluto lo spazio di una mezza stagione per bruciare le illusioni (o le speranze) di una rete che fino a pochi mesi fa sembrava in grado di sparigliare le carte del triopolio (Rai, Mediaset e Sky). E la cosa peggiore è che la fine delle illusioni (o delle speranze) non è per meriti altrui (gli altri network hanno i loro bei problemi), ma per demerito proprio, con una serie di flop, accompagnati dallo sgonfiamento inatteso ma prevedibile dei talk politici, su cui La7 aveva puntato confidando sul rapporto fra costi (bassi) e ascolti (buoni, a volte alti).
L'elenco potrebbe partire dall'ultimo debutto, quello di Sabina Guzzanti e di Un, due, tre stella, perché il 4,4 di share (risultato discreto per la rete), fa i conti con la tara della curiosità di un ritorno dopo anni d'esilio, ma soprattutto con quello che ha fatto vedere: uno show imbrigliato, dove la conduttrice ha abdicato al suo smalto per lasciare il passo a uno spirito antagonista che ha poco a che fare con uno spettacolo comico o satirico (Sabina può aver talento come attrice, non come opinion leader).
Insomma, è facile intuire che il destino del programma sia quello di seguire lo stesso declino di un'altra delle novità di La7, The show must go off di Serena Dandini, che sabato è sceso sotto il 2 per cento (1,99) con appena 450 mila spettatori, dopo aver debuttato oltre il 4. Siamo ai limiti della sopravvivenza.
Ma c'è da chiedersi come sia stato possibile pensare che lo stesso programma di Raitre potesse reggere a una simile dilatazione (la puntata dura due ore e mezza) e essere mandato in onda di sabato, quando con ogni probabilità il suo pubblico di riferimento non è davanti alla tv.
Un'altra delusione è il ritorno di Daria Bignardi che ha rispolverato il suo talk impolverato, Le invasioni barbariche, inchiodato sul 3 e rotti per cento. Non si può certo dire che abbia sfondato Geppi Cucciari col preserale G'Day: nonostante l'esposizione della conduttrice non si è mosso che di qualche decimale. Il pomeridiano Mamma mia che domenica di Camilla Raznovich ha toccato l'abisso dell'1 per cento di share.
Gli intoccabili, programma di inchiesta di Gianluca Nuzzi, paga forse il noviziato e viaggia sul 3 per cento. Anche il talk di Corrado Formigli, partito da un folgorante 10 per cento, è in ripiegamento in linea con il ridimensionamento dei talk politici. Basta guardare come si sono afflosciati gli share di 8 e 1/2 e del mattutino Omnibus.
Insomma La7, rete che sembrava lanciata verso un luminoso presente, è in crisi. Proprio ieri Giovanni Stella, amministratore delegato Telecom se la è presa con l'Auditel («è intollerabile una maggioranza Rai Mediaset»), ha parlato di «redditività del palinsesto», e annunciato che il pareggio di bilancio della rete non sarà più raggiunto come previsto nel 2013 ma nel 2014.
Giovanni StellaSERENA DANDINI SABINA GUZZANTI CORRADO FORMIGLI Camila Raznovich
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