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"LE LEGGI RAZZIALI? IL RE FIRMO’ UN DOCUMENTO VERGOGNOSO. OGGI È TRISTE VEDERE GIOVANI FARE IL SALUTO ROMANO: STUDIATE LA STORIA” - IL “PRINCIPE” EMANUELE FILIBERTO SI TOGLIE I MACIGNI DALLA CORONA - “IL COLLE IMPEDÌ CHE VINCESSI SANREMO? LO DICE IL MIO AMICO PUPO, NON CI CREDO E NON CI VOGLIO CREDERE. LA STORIA È STATA SCRITTA DAI VINCITORI E SI SONO DEMONIZZATI I SAVOIA, EPPURE UNA GRANDE PARTE DELLA POPOLAZIONE CI AMAVA. LO CAPII ANCHE A 'BALLANDO CON LE STELLE', IL TELEVOTO SU DI ME FU UN RECORD MONDIALE PER IL FORMAT" – IL DOCUMENTARIO DI BEATRICE BORROMEO (“BASTA, MIO PADRE HA DIRITTO DI ESSERE LASCIATO IN PACE”), IL NUOVO AMORE ADRIANA ABASCAL: “HO TRADITO CLOTILDE, PUÒ SUCCEDERE MA AVREI DOVUTO DIRLE DI ADRIANA” - L’EREDE VITTORIA? FA L’ATTRICE…”
Francesca Angeleri per corriere.it - Estratti
Emanuele Filiberto di Savoia, sua zia Maria Pia di lei ha scritto che, della vostra famiglia, è quello che si è fatto più amare dagli italiani. Sarà stata l’allure da principe delle fiabe, biondo e con gli occhi azzurri?
«Sono sempre stato me stesso. Sono una persona semplice, riconoscente. E so di essere stato fortunato: la mia famiglia ha potuto offrirmi tanto, ho frequentato scuole internazionali. Agli italiani dico grazie, anche a quelli che non mi amano: il problema è loro».
Si è sforzato parecchio per farsi ben volere...
«Ho costruito un rapporto semplice con la gente, parlo con tutti e mi piace molto.
Avrei potuto non fare “Ballando”, non fare Sanremo, restare in un castello sulla poltrona».
A Sanremo 2010 lei e Pupo arrivate secondi con «Italia amore mio». Pupo ha poi affermato che non vinceste perché arrivò una telefonata dal Quirinale...
«Rispetto a questa affermazione del mio amico, devo dire che non ne sono al corrente, non ci credo e non voglio crederci. Com’è andata è andata. Sanremo non lo avevo mai visto prima, né l’ho riguardato dopo».
(...)
(...) La storia è stata scritta dai vincitori e si sono demonizzati i Savoia, eppure una grande parte della popolazione ci amava, rispettava e ricordava.
Lo capii anche a “Ballando con le stelle”, il televoto fu un record mondiale per il format. Emanuele Filiberto non era più solo il principe».
(...)
È cresciuto in un clima di rabbia, a causa dell’esilio?
pupo emanuele filiberto canonici
«Non è stata rabbia. È stata la “stupidità” dell’esilio. Una norma obsoleta che da cinque anni dopo il referendum non avrebbe più dovuto esistere. La Repubblica è nata traballando e incolpando i Savoia di ogni cosa. Io per primo, tornato in Italia, ho condannato fermamente, con il Rabbino Capo Di Segni, le leggi razziali. Il Re firmò un documento vergognoso».
Solo debolezza politica?
«È facile giudicare col senno di poi. Fu obbligato. Eravamo nella Seconda guerra mondiale, in alleanza con Hitler per volontà di Mussolini, votato dalle Camere. Il Duce voleva sbattere fuori il re e mettere il Duca d’Aosta, più vicino a lui. Non sdogano quell’atto ignobile, ma va contestualizzato. Oggi preoccupa il vuoto di identità e valori, colmato da estremismi. È triste vedere giovani fare il saluto romano: studiate la storia».
emanuele filiberto e la figlia vittoria
La rifarebbe una campagna per il Parlamento Europeo?
«Come per gli alcolisti: “Per oggi non bevo”. La politica può essere una dipendenza.
Oggi dico no. Ma domani non si sa».
Sua figlia Vittoria è l’«erede designata». Ma le interessa davvero?
«Penso che sia Vittoria che Luisa debbano crearsi le loro vite. Luisa studia giurisprudenza mentre Vittoria sta seguendo le orme di sua mamma Clotilde (Courau, ndr ), e fa l’attrice. Sta girando una serie per France 2 e sarà protagonista di un’altra su Amazon Prime. Vorrei che incontrassero l’amore, che si sposassero e avessero dei bambini. Spero di diventare nonno».
Lei l’amore l’ha nuovamente trovato con Adriana Abascal.
«Ci hanno avvicinati amici comuni. Una sera l’ho invitata a cena a Parigi da Fagnoli ed è scattata quasi subito una scintilla. La vita continua. Con Adriana stiamo bene, ci vediamo spesso anche se lei vive in Francia per il suo lavoro, mentre io sto a Montecarlo. Abbiamo passato l’estate insieme. Va d’accordo con mia madre e, credo, con le mie figlie».
Anche con Clotilde Courau vivevate separati. Lei funziona a distanza?
«Amo la mia solitudine, dopo giorni intensi ho bisogno di staccare, stare solo e riflettere. Poi torno dalle persone che amo. Ho fede: posso parlare con qualcuno senza vederlo, con Dio come con mio padre».
E l’ha fatto?
«Me l’ha dato sempre. Passavamo tantissimo tempo insieme: sci, pesca, caccia, camminate, rally, moto... Era straordinario, simpatico, carismatico. Mi manca tanto».
Le è piaciuto il documentario di Beatrice Borromeo?
emanuele filiberto adriana abascal
«In alcuni momenti sì. In altri, c’è solo sensazionalismo, con una sola parte a parlare. Basta, mio padre ha diritto di essere lasciato in pace».
Qual è il ricordo più bello con i suoi genitori?
«Le vacanze a New York, dove avevamo un piccolo appartamento. Quelli erano giorni in cui non c’era la servitù. Facevamo colazione insieme, noi tre, e le uova le preparava mio padre. Diventavamo una famiglia “normale”, in cui vedevo mia mamma rifare il letto, per esempio».
Perché, con Clotilde Courau, non volevate comunicare la separazione?
«Perché non riguarda nessuno. Siamo riservati. Finché non decidi di rifarti una vita non sei obbligato a dirlo al pubblico. Siamo in ottimi rapporti».
Da subito?
«All’inizio non è stato semplice. Ho sbagliato a non parlarle immediatamente di Adriana e l’ha saputo dalla stampa. Mea culpa. Consiglio a chi legge di non fare il mio errore. Anche se eravamo già separati, avrei dovuto informarla prima».
Ha ammesso di averla tradita.
«I tradimenti succedono. A volte rafforzano, perché ti rendi conto che non è quello che vuoi».
(…)
Qual è il suo lato migliore?
«Sono positivo, e ho una grande volontà: mi tiro fuori dai problemi da solo. Momenti di fragilità ne ho avuti, come tutti, ma li tengo per me. A un certo punto mi sono guardato allo specchio e mi sono detto: “Non te lo puoi permettere. Vai”. Vedo sempre il bicchiere mezzo pieno. E posso ancora bere».
Da chi ha ereditato questo lato?
«Da mia madre. Siamo molto vicini. Ha 91 anni. Ha trascorso l’estate con noi in Corsica, a Cavallò».
È una donna misteriosa Marina Doria.
«È stata una madre molto buona e una moglie eccezionale».
Ha paura di perderla?
adriana abascal emanuele filiberto
«Non ci voglio pensare. Mi spaventano malattia e sofferenza, non la morte. Prima di morire mio padre ci disse: “Questa è la mia ultima sera”, se lo sentiva».
emanuele filiberto e vittorio emanuele
EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA ADRIANA ABASCAL
EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA ADRIANA ABASCAL
adriana abascal emanuele filiberto di savoia omar harfouch
adriana abascal emanuele filiberto di savoia (5)
principe emanuele filiberto in versione dalida
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