“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Massimo Pisa per "la Repubblica" - Estratti
Nel mirino della Dda per associazione a delinquere, bandito dagli stadi per tre anni. Lontani eppur così vicini sono i tempi in cui Emis Killa era uno di famiglia. Casa Lucci, s’intende.
Presente al pranzo di San Silvestro del 2022. Ospite al ricevimento per la cresima del figlio del leader della curva Sud, tanto caro a Matteo Salvini, nel giugno successivo: proprio al tavolo del rapper, il capo degli ultrà milanisti aveva confessato la sua ossessione (giustificata) per le cimici degli investigatori: «Ci avranno già fatto il ristorante... ambientalizzato! Sì, 100%».
E tra un brindisi e l’altro, Emiliano Rudolf Giambelli aveva fatto la conoscenza dello “zio Peppe”, cioè del padre di Rosario Calabria, finito dentro con Lucci per droga e vicino alla ’ndrina dei Barbaro-Papalia.
Uomo di fiducia, “Emi”. Prescelto dal sovrano del secondo anello verde di San Siro per il versante pulito dei suoi affari. «Io sto aprendo una catena di negozi — spiegava Luca Lucci a cena ai parenti — uno lo sta aprendo il cantante Emis Killa a Monza». Finirono su Instagram le foto del vernissage di Italian Ink , franchising di tatuaggi aperto dal “Toro”: accanto al rapper c’erano Alfonso Cuturello e Antonio Favasuli, due pregiudicati tracciati dall’inchiesta della Dda mentre avanzavano pretese sugli incassi di Antonio Bellocco, il boss di ’ndrangheta che si era preso la Curva Nord prima di essere ammazzato dal rivale Andrea Beretta.
Eppure Emis Killa, così presente nelle carte di “Doppie Curve”, era stato appena sfiorato dal blitz dello scorso 29 settembre che azzerò gli ultrà del Meazza. Solo ruoli di contorno. Era ai cancelli dello stadio, l’11 aprile 2024, uno steward troppo ligio ai tornelli fu menato prima di Milan Roma di Europa League. E aveva offerto il suo sky box a Luca Lucci in persona, “Emi”, lo scorso 17 agosto: prima di campionato contro il Torino, la Curva Sud che omaggia con uno striscione enorme (“Il Joker ride sempre”) il ritorno del capo al Meazza, concesso da un generoso giudice di sorveglianza.
Le disgrazie di Emis Killa sono cominciate con le perquisizioni a margine della retata. Sette coltelli, tre tirapugni, uno sfollagente telescopico, un taser e 40mila euro. «Il cash per i miei concerti », provò ad abbozzare.
Il pm Paolo Storari e la squadra mobile milanese hanno continuato ad indagare, soprattutto sul business da gestire ora che Luca Lucci è in carcere, sepolto di ordinanze cautelari. E così il nome di Rudolf Emiliano Giambelli è finito sul registro degli indagati per un reato pesante come l’associazione a delinquere, “ritenuto facente parte del sodalizio criminale Curva Sud”, come fosse una cosca. E un mese dopo, il 23 dicembre, ecco il daspo del questore Bruno Megale. Ecco il marchio di “un giudizio di pericolosità grave, attuale e concreto”. Niente stadi, non solo il Meazza, per tre anni, nemmeno per allestire coreografie.
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emis killasexy shop fedez emis killaDANIELE CATALDO - ALEX COLOGNO - LUCIANO ROMANO - LUCA LUCCI - EMIS KILLA - MARCO PACINI - FABIANO CAPUZZO - ROSARIO CALABRIA
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