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Renato Franco per il “Corriere della Sera”
L’ultima impresa al contrario di Morgan se la gioca con l’intervista in cui disse di fare uso di crack contro la depressione che gli costò la partecipazione al Festival di Sanremo nel 2010. Questa volta, invece, il leader dei Bluvertigo è riuscito a farsi pignorare l’intero ingaggio per l’ultima edizione di X Factor da Equitalia, oltre 300 mila euro. Una cifra che fa ben capire perché tutti quelli che un giorno dicono «mai giudice di un talent» poi cambiano allegramente idea.
Quella di Morgan è una strepitosa rovesciata nella propria porta, perché la notizia — se lui non avesse parlato — probabilmente non sarebbe diventata di dominio pubblico. Tutto nasce alla presentazione del Brianza Rock Festival dove il cantante non aveva risparmiato frecciate ai meccanismi delle gare tv: «Il talent show, ma soprattutto X Factor , è la tomba della creatività». Fin qui tutto bene. A Sky magari non gradivano, ma non avrebbero detto niente.
«Mi piacerebbe — ha dichiarato poi temerario — che i titoli fossero: X Factor non ha pagato Morgan». A questo punto la pay tv non poteva non intervenire. Ecco la spiegazione in punta di avvocati: «Fremantlemedia Italia (che produce il programma, ndr) e Sky precisano che hanno sottoscritto nel 2014 con l’artista e con la società che ne gestisce i diritti d’immagine (Edizioni Però srl) diversi contratti per la partecipazione di Morgan in qualità di giudice all’ottava edizione di X Factor , accordi che prevedevano un compenso complessivo molto generoso, ben al di sopra degli standard di mercato».
Un modo — chissà quanto riuscito — per mettersi al riparo da altri giudici che potrebbero chiedere la stessa cifra. Ma ora arriva il bello: «Sia Sky, sia Fremantlemedia hanno interamente liquidato la quota di spettanza della società Edizioni Però. La quota di spettanza dell’artista è stata invece sottoposta a pignoramento da parte di Equitalia Nord Spa, per il soddisfacimento di un credito di oltre 300 mila euro vantato dalla società di riscossione nei confronti dell’artista. Sia Fremantlemedia sia Sky, avendo ricevuto intimazione da parte di Equitalia Nord, hanno quindi provveduto e provvederanno a versare quanto dovuto alla suddetta società».
Non è il solo retroscena. Perché era previsto anche un bonus «legato al pieno e scrupoloso rispetto dei suoi impegni con la produzione». Ma il bonus non è stato corrisposto perché Morgan «ha tenuto più volte pubblicamente una condotta incompatibile con i principi basilari di professionismo» (disertando anche un’intera giornata di registrazione), «nonché adottando dei comportamenti incresciosi anche dietro le quinte». Par di capire che non sempre quello che si vede in tv sia il meglio.
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