DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI…
Antonio Rapisarda per “Libero Quotidiano”
Dopo le piaghe dei plagi di Roberto Saviano su Gomorra, a sinistra si continua a litigare sui "copioni": o meglio, stavolta sui disegni. Per essere precisi: sulle strisce di Stefano Disegni - storico vignettista del Fatto Quotidiano - che ieri ha tirato le orecchie a Makkox.
Chi? Il vignettista di Zoro. Va bene, scusate: ma non è colpa nostra se si chiamano così. Fatto sta che l'ultima contesa tutta interna alla rive gauche è fra due matite rosse su... Matteo Renzi. Proprio così. Spieghiamola bene. L'accusa (e per una volta non c'entra la vocazione manettara del giornale) è partita dall'illustratore satirico del Fatto: il collega di Propaganda live ha plagiato il suo "Turbo Renzi".
Parliamo del Renzi versione Superman che Disegni propone sul quotidiano di Marco Travaglio fin dal 2013. Due eroi renziani simili sì ma divisi dalla sorte e dalla sceneggiatura? A giudicare dai due esempi pubblicati ieri sul giornale non si direbbe proprio.
Sia Turbo Renzi (l'originale di Disegni) che Super Renzi (quello di Makkox) recitano lo stesso copione: un Matteo conciato da personaggio della Marvel che tenta di spiccare il volo ma "nisba". Solo che il primo supereroe di Rignano sull'Arno è stato illustrato a febbraio, il secondo di recente su La7.
LE SEGNALAZIONI
La reazione del vignettista del Fatto, sommerso da segnalazioni di amici e conoscenti, non si è fatta attendere. Invece della matita, per l'occasione ha preso la penna in mano vergando una più che polemica lettera a Zoro - alias Diego Bianchi - intitolata non a caso: «Caro Zoro, cura il tuo boy».
Questo l'incipit: «So' ragazzi. Non c'è da prendersela. Fanno marachelle, si sa. Dobbiamo essere noi adulti a tenerli d'occhio, questi birbantelli». E cos'è che non ha fatto a suo avviso il conduttore di Propaganda? Non ha vigilato sul plagio del suo disegnatore: «Non s'è accorto della marachella che ha combinato zitto zitto il suo ragazzo». Diversamente da tutti gli altri: «Tutti quelli che mi hanno telefonato, inviato email, scritto sui social».
APPELLO A ZORO
A quanto pare, infatti, «il ragazzo di Zoro» ha copiato non solo Turborenzi, «supereroe che disegno dal 2013 con notevole successo di pubblico (non è difficile, Matteo Renzi sta sui coglioni pure alle lucertole), ma perfino le battute, mandando in video il risultato». Disegni lì per lì spiega di non averci creduto: «Non volevo creare dissidi tra Zoro e il suo ragazzo, ho risposto che sicuramente c'era un equivoco».
E qui il riferimento implicito e velenoso è a un'altra vicenda che ha imbarazzato pesantemente Diego Bianchi qualche mese fa: il clamoroso autogoal social di Roberto Angelini, leader della band che accompagna Propaganda, sull'amica rider assunta in nero nel locale del musicista. Non voleva creare un ulteriore dissidio con uno dei suoi «boys» ma, sbirciati «quei disegnini», ecco la conferma.
A questo punto è giunto l'invito al conduttore: «Non chiedo a Zoro di pigliarlo per un orecchio, il suo ragazzo» ma controllare meglio quello che fa. «Io coi miei l'ho fatto, avevo paura che copiassero qualcuno oppure si drogassero: tra le due il pericolo minore...».
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