DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI…
Felice Cavallaro per il “Corriere della Sera”
pierfrancesco favino con marco bellocchio sul set de il traditore
È una polemica che esplode nel giro di poche ore. Ma, alla vigilia del 23 maggio, proprio mentre a Roma, alla Rai di viale Mazzini, si svolgeva la conferenza stampa per le manifestazioni in ricordo della strage di Capaci, è bastato un scambio di messaggi su Instagram per fare quasi apparire come «un traditore» Pierfrancesco Favino nei panni del pentito Tommaso Buscetta. Appunto, Il traditore, il film che arriva nelle sale proprio il 23 maggio e che sbarca a Cannes con soddisfazione del regista Marco Bellocchio.
pierfrancesco favino il traditore
Adesso sorpreso dal messaggio firmato Giovanni Montinaro, il figlio del caposcorta di Falcone, Antonio, sulla scelta della data: «È solo marketing, da orfano di quella strage mi permetto di scrivere che è decisamente offensivo...».
Non è un riferimento all' opera, né al film né al maestro di tanti capolavori, come lo stesso Giovanni spiega, come precisa anche la madre, Tina Martinez, ormai mascotte della polizia italiana, ma la scelta del giorno di uscita stimola in loro qualche perplessità. E non sono gli unici.
Qualche dubbio viene anche a Emanuele Schifani, il figlio di un altro dei tre agenti caduti con Falcone e Francesca Morvillo. Ma lui è tenente della Finanza ed evita di esprimere giudizi su una opzione che inquieta la madre, Rosaria, la vedova che ai funerali tuonò contro boss e complici occulti: «Una questione di opportunità, sarebbe stato meglio dal 24 in poi...».
Il primo a replicare è stato Favino al quale Giovanni Montinaro aveva peraltro espresso il suo apprezzamento: «Nulla di personale, da ignorante in materia, la considero un attore fenomenale...». E, letto il complimento, l' attore ha risposto con tono affettuoso: «Caro Giovanni credo di poterla rassicurare circa il desiderio, nella scelta della data, di omaggiare e ricordare quel giorno senza retorica e senza il desiderio di approfittare di un evento così tragico. Le assicuro anche che nel film non troverà niente che potrà farglielo pensare. La saluto con affetto e la ringrazio di avermi scritto».
Parole apprezzate da Tina Montinaro che vedrà volentieri il film «dal 24 in poi», come precisa anche lei per spiegare cosa succede ogni anno: «La bomba è entrata in casa nostra e ne portiamo i segni addosso». Per motivare le ragioni che hanno spinto Rai Cinema ad impegnarsi nell' opera ha provveduto il numero uno del ramo, Paolo Del Brocco, parlando di un modo per «mantenere accesa la memoria e combattere con la potenza del cinema la battaglia per la legalità».
pierfrancesco favino nei panni di tommaso buscetta il traditore
Parole gradite a Maria Falcone che, pur preoccupata da una coincidenza «a rischio speculazione» evoca le parole del fratello: «È sempre meglio parlare di mafia che non parlarne». Come si farà il 23 maggio anche accogliendo migliaia di ragazzi in arrivo a Palermo.
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