DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera 1
Caro Dago, se qualcuno ha una passione folle per un personaggio pubblico, basta che inizi ad insultarlo a morte su qualche social di Internet. A questo punto interverranno "Le Iene", che dopo averlo identificato come hater, lo porteranno direttamente dal suo beniamino facendogli passare momenti indimenticabili. Più facile che con Maria De Filippi a "Cè posta per te"!
Csrlo Gradi
Lettera 2
Caro Dago, dal New York Times finalmehte un briciolo di onestà sulla First Lady, dopo che alcune giornaliste faziose avevano già cominciato a scrivere che al G7 di Taormina Brigitte Macron aveva vinto il confronto con Melania Trump. Opinione rispettabile solo se scritta in Braille.
A.Reale
Lettera 3
Caro Dago, il ministro degli Esteri Gabriel: "Gli Usa perdono il loro ruolo di leader in Occidente". Oh, ma dai! E la Germania è infinitamehte triste perché aveva lavorato molto per farlo conquistare ad Obama. Tanto che poi nella classifica di "Forbes" sulle persone più potenti al mondo del 2015, Barack si era classificato terzo, facendosi scavalcare oltre che da Putin (per il terzo anno consecutivo) anche dalla Merkel. Mentre Trump nel 2016, in soli due mesi da "Presidente non ancora insediato", è già riuscito a soffiare la seconda posizione alla Cancelliera.
P.F.V.
Lettera 4
Caro Dago, se nell'ultimo quarto di secolo - dai primi anni '90, quando conduceva "Quelli che il calcio", ad oggi - Fazio non avesse sparato cazzate a rpetizione sui ricchi e la povertà, oggi forse non farebbe la figura meschina che sta facendo mostrandosi così attaccato al denaro.
Berto
Lettera 5
Caro Dago, la donna che ieri sera a Roma ha investito 5 persone con la sua auto, era sotto l'effetto di droghe. E poi c'e chi vorrebbe liberalizzarle!
Ivan Skerl
Lettera 6
Caro Dago, sull'Economia i Governi imparino dalle persone comuni. Come dimostra la donna in India che ha tagliato il pene al marito, ai tagli del cazzo non c'è rimedio.
Jantra
Lettera 7
Caro Dago, se Pd, FI e M5S si mettono d'accordo sulla legge elettorale, un contentino all' "Uomo Poltrona" potrebbero darlo, titolando lo sbarramento del 5% "Soglia Alfano".
Pino Valle
Lettera 8
Caro Dago, ha detto quattro cazzate, tre delle quali durante gli incontri amorosi col premier canadese Trudeau, ma per i giornaloni Macron è già un fenomeno.
Luisito Coletti
Lettera 9
Caro Dago,
Alfano e Bersani sono d'accordo sul nome della legge elettorale con sbarramento al 5%: sarà "Inculatellum".
Ependima
Lettera 10
Caro Dago, si vanta sempre di non fare accordi con nessuno, ma in 4 anni il "Grillo Solitario" è passato dall'incontro in streaming con Bersani all'inciucio di nascosto col Pd sulla legge elettorale.
Marino Pascolo
Lettera 11
justin trudeau con la moglie sophie
Caro Dago, come mai i Servizi segreti britannici nonostante le numerose segnalazioni non hanno fermato l'attentatore islamico di Manchester? Forse perché sono "infiltrati". In fin dei conti i musulmani si sono già presi il sindaco di Londra, e se vedono che sei tenero come il burro...
Ranio
Lettera 12
Caro Dago, nel 2050 ci sarà la tecnologia necessaria per piazzare tra la Terra e il Sole, in posizione costante, una enorme lente, che diventerà concava o convessa a seconda della necessità di disperdere o concentrare i raggi solari. Potremo così regolare la temperatura terrestre come sui termosifoni di casa. Sembra fantascienza, ma trenta/quaranta anni fa anche gli smartphone di oggi si vedevano solo in quel genere di film. Ecco perché l'accordo sul Clima di Parigi altro non è che una pagliacciata studiata per far arricchire i soliti noti.
Tommy Prim
PIERLUIGI BERSANI MASSIMO DALEMA
Lettera 13
Caro Dago, sono tre anni che Alfano dice di voler fare “un grande centrodestra". Lo sbarramento al 5% è l‘occasione per farlo.
Dirty Harry
Lettera 14
Caro Dago, una nave di un'ONG francofona con 1500 migranti a bordo arriva fino a Napoli, e 1000 vengono fatti scendere da un'altra nave a Salerno. Il nuovo presidente francese si dichiara incondizionatamente a favore dei migranti, e la Corsica è lì, a poche miglia: però non ci sbarca nessuno. Mi sa, per dirla alla Ricucci, che qualcuno vò fa' er frocio cor culo degli artri. Con stima. Federico Barbarossa
Lettera 15
Caro Dago, spero che lo sbarramento del 5% per i partiti politici possa essere inserito nella nuova legge elettorale. Solo con questa aliquota vedremo i vari Alfani Casini, D’alema, Bersani, & Co. diventare pensionati e gli italiani finalmente si saranno liberati di personaggi che hanno vissuto solo con la politica, senza fare un tubo nella vita sia per loro che per la società. Fusse che fusse la volta buona?
Annibale Antonelli
Lettera 16
Caro Dago, RaiNews24 ieri sera lunga diretta dall'Olimpico per l'addio di Totti: si interrompe il servizio pubblico per trasmettere un evento che riguarda solamente i tifosi di calcio della Roma, avendo a disposizione, se proprio c'era questa urgenza, Rai Sport1 o Rai
Sport2.
smilepie
Lettera 17
Caro Dago, condivido quanto detto dal dr. Massimo Finzi sulla medicina tradizionale: considera ogni parte del corpo come se non appartenesse al tutto. Oggigiorno, per paradosso, uno "specialista“ pur di far guarire una mano sarebbe pronto ad amputarla per attaccarla ad una macchina, sostrenendo poi che anche se il paziente è morto dissanguato la mano in fin dei conti è stata salvata. Sull'omeopatia che utilizza un trattato del 1800 la risposta è semplice: basandosi su sostanze presenti in natura da allora e non essendo in due secoli tali sostanze mutate quale motivo ci sarebbe per cambiare?
È un po' come l'agopuntura, che è un rimedio ancora più antico: essendo i punti da stimolare e i meridiani del corpo sempre gli stessi anche volendo non si potrebbe cambiare alcunché. Una volta anche i bambini si facevano in maniera naturale e fino a qualche decennio fa per concepirli si usava esclusivamente un metodo risalente all'uomo di Neanderthal. Sicuri che quelli concepiti con i metodi della medicina modernia, come la provetta, l'utero in affitto e altre porcherie varie, siano "migliori“ dei precedenti?
J.R.
ANGELINO ALFANO BERLUSCONI PASCALE DUDU
Lettera 18
Caro Dago, il probabile accordo sul sistema elettorale ha sollevato un polverone politico.
Da una parte i due grandi partiti e quello che, non si capisce come, ancora si crede tale. Pd, M5S e forza Italia. Dall’altra tutti gli altri, soprattutto quelli che, al sentire dello sbarramento al 5%, si sono allarmati.
Alfano è uno di quelli che rischia, se non riesce a mettersi d’accordo con qualche altro minuscolo partito di rischiare di vedere il prossimo parlamento, dalla tv. Sta vivendo attimi di terrore puro. Vedersi scivolare tra le dita, tutto quello accumulato in questi anni di equilibrismo politico, deve essere tremendo. Lo capisco.
BERLUSCONI E ALFANO AL QUIRINALE FOTO LAPRESSE
Nessuno gli avrebbe dato tanto credito, conoscendo le sue origini, nella caldissima provincia siciliana. Ma tra equilibrismi degni della migliore DC, è riuscito in una operazione incredibile. Scalare il palazzo, con maestria e furbizia, sino a diventare, oggi, ministro degli esteri. Il tutto è paragonabile ad una foto che ritrae stelle del cinema e tra i personaggi famosi, compare Jimmy il fenomeno!
Adesso è una lotta contro il tempo. Il nostro caro Angelino si trova ad un bivio tremendo, anzi un incrocio. Da una parte il PD, dall’altra Forza Italia e dall’altra parte, allearsi con un altro piccolino che gli permetta di arrivare alla fatidica quota del 5%. Nel PD non potrà entrare, se non regalando qualche pezzo dei suoi, come già fatto (leggasi Lorenzin), in FI, non vorrà farlo (dopo lo strappo con Silvio nostro); Berlusconi è anziano e rifatto in ogni dove, ma la memoria ancora, non gli fa difetto. Gli restano o i verdiniani, o qualche assembramento sparso ma che dovrà, comunque, avere una base certa. Lui dovrà esserne il capo.
SILVIO BERLUSCONI E ANGELINO ALFANO
Perché il nostro caro Angelino, non solo ha problemi di sviluppo verticale, in termini di percentuale, ma si sente chissà chi! A Roma ci sarebbe il termine, ma vorrei evitare querele. Se l’ego del nostro ministro, fosse trasformato in voti, avremmo una nazione stile Corea del nord. Fortunatamente, una stella benevola ci aiuta, ed evita che, tra le mille disgrazie politiche, ci si accanisca, regalandoci un Alfano a capo del governo.
In attesa di verifiche e fusioni di scopo, incrociamo le dita. Benvenuti in Italia, terra di santi, poeti e ministri degli esteri che valgono meno del 5%! Saluti
Pegaso Nero
Lettera 19
emmanuel macron e justin trudeau a taormina 2
Dago darling, l'affare s'ingrossa: "from soft to hard". E in un mondo dove invece tutto é fluido, non si capisce più niente, neanche se 2 più 2 fa ancora 4. Si capisce solo che "business is business" come sempre e più di sempre, nonostante tutte le colate di retorica luogocomunista sul sociale, i deboli e compagnie belle (anche quella di Gesù).
Girano tante "fucking" Faq sul nuovo "tenutario" dell'Eliseo, ma anche - lasciando perdere il gossip - per restare nel politico, ci si chiede se dirà prima "Vive le Quebec libre", come De Gaulle, o "Vive l'Algerie francaise", come forse vorrebbe qualche potentissimo "piede nero" a lui tanto vicino.
emmanuel macron e justin trudeau a taormina 12
Su YouTube c'é un video sulle reazioni stizzite di Macron, non ancora presidente eletto dal popolo "sovrano" messo in "cul de sac" dai media embedded, a un servizio di Paris Match sulla sua adorata "milf et maman" Brigitte. Non oso dire chi sembra. Ovviamente sarà un "fake video" messo in rete da un "cattivo" patentato come Putin. E quanto ci sarebbe da ricamare sull'inutile "Un certain regard" di Cannes e quello ben più pregnante (tanto per usare una parola molto cara ai critici letterari) di Macron verso il nuovo idolo ("faute de mieux") delle Vestali di Largo Fochetti: Justin Trudeau.
emmanuel macron e justin trudeau a taormina 1
Comunque sia, la splendida Taormina era molto amata dallo scrittore Roger Peyrefitte, acceso praticante dell'"amore greco", e forse é ancora in vita qualche maschio verace (ormai nonno) che ebbe scambi "culturali" con lo scrittore francese.
Memorabile lo scazzo che il pepatissimo Roger ebbe col Vaticano-ano-ano per le "fake news" (?) da lui diffuse su "Le amicizie particolari" di un grandissimo (e lo dico con la più profonda stima) Papa che tanto si diede da fare per salvare Moro. Impensabili oggigiorno certi libri di Peyrefitte su trame e scandali di Vaticano, diplomazia, massoneria, ecc. Oggi, persino "La ciociara" di Moravia avrebbe problemi con la vigilante "censura" del politicamente corretto. Pace e bene
Natalie Paav
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