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Brian Hiatt per “Rolling Stone”
A novembre, Paris-Michael Katherine Jackson ha visitato il Museo della Morte, un labirinto di orrori in formaldeide su Hollywood Boulevard. Molti visitatori si sentono male, svengono o vomitano, lei invece è qui per la nona volta. Da adolescente ‘emo’ e ‘goth’, è diventata diciottenne, le piace ancora la moda hippie-punk e ascolta musica di vario tipo, da Alice Cooper a Justin Bieber.
Paris, secondo il fratello Prince, è spiccicata al padre. Stesso carattere, fortissimo e fragilissimo, appassionato, emotivo. Nove dei suoi 50 tatuaggi sono per Michael, morto quando lei aveva 11 anni: il logo di ‘Bad’, la cover di ‘Dangerous’, ‘Regina del mio cuore’ scritto da lui, ma anche la faccia di Lennon , Bowie, Prince, Van Halen. Paris dice di aver perso sensibilità davanti a qualsiasi cosa che le ricordi la mortalità. A 15 anni, finita in una spirale di droga e depressione, tentò il suicidio: «Mi odiavo, avevo zero autostima, pensavo di non meritare di vivere. Ho tentato il suicidio varie volte, solo che quella diventò pubblica».
A scuola si sentiva inadatta. Girava con gentaccia più adulta per crescere in fretta. A 14 anni è stata assalita sessualmente da un estraneo, e poi ci sono stati i bulli su internet, i commenti crudeli e insostenibili. E’ finita in una struttura terapeutica, in Utah per un anno. Le hanno dato gli stessi antidepressivi del padre.
Ora è sobria e più serena. Vive nella vecchia tenuta Jackson ad Encino, dalla nonna Katherine, è fidanzata con il batterista Michael Snoddy. Ha ereditato un miliardo di dollari, ma vuole guadagnarsi i soldi facendo la modella e l’attrice. Ha maniere impeccabili, è stata cresciuta bene, canta, suona, compone.
Comprende le scelte di chirurgia plastica di Michael dopo che lei stessa a 12 anni è stata dissezionata dai troll: «Se sei insicura, ti devastano. Ad alcuni sembri bella, ad altri orribile. Fare la modella mi dà sollievo perché mi sento bella». Come Michael è molto sensibile alle questioni ambientali, alle cause sociali: «Mio padre diceva: se vuoi essere più grande di me, puoi farlo. Se non vuoi esserlo, puoi farlo lo stesso. Basta che tu sia felice».
Paris ha vissuto 7 anni nella fiabesca tenuta di ‘Neverland’: «Facevamo una vita piuttosto normale, la mattina a scuola, e solo se andavamo bene poi nel weekend avevamo accesso alle giostre o al cinema. Ci chiese se volevamo andare alla scuola pubblica, ma noi preferivamo stare a casa, così ogni tanto lui faceva capolino. Non avevamo bisogno d’altro: c’erano Disney Channel e lui! Mi faceva da madre e padre. Mi ha insegnato a cucinare, pollo fritto e torta di patate. Non sapevamo bene chi fosse, era il nostro mondo. Ci ha amati moltissimo, ci ha educati bene, era molto tollerante, di mentalità aperta»
La madre di Paris e Prince è l’infermiera Debbie Rowe, il padre biologico non si conosce: «Che differenza fa? Michael è mio padre, mai non lo è stato e mai non lo sarà. La gente che lo conosceva bene, si spaventa a vedere quanto ci somigliamo. Per me è il mio padre biologico. Mi diceva: ‘Guardami negli occhi. Sei nera, sii fiera delle tue radici’. Ci credo, anche se a voi sembro finlandese».
«Da piccola mia madre non esisteva, non immaginavo che un uomo non potesse fare una figlia. A 10 anni, chiesi a papà, e lui mi disse subito che mamma si chiamava Debbie. Ho avuto molte figure materne, mia nonna, le tate, e quando incontrai Debbie non era esattamente come mi aspettavo. Era una relazione adulta, lei stava facendo la chemio. Ha amato mio padre, non so se mio padre abbia amato lei. Di certo era cotto di Lisa Marie Presley». A 9 anni Paris scoprì che il resto del mondo vedeva Michael in un altro modo: «Lo odiavano per qualcosa che non aveva fatto, Era innocente, nessuno che l’abbia conosciuto davvero può credere alle accuse di molestie sessuali su minori». Il processo lo assolse ma la sua reputazione fu distrutta. Lasciarono Neverland, pellegrinando in Bahrain, Las Vegas, e altrove. Non importava: per Paris, casa era dove stava Michael. Nel 2009 erano supereccitati perché avrebbero vissuto un anno a Londra, dove lui doveva debuttare con “This Is It”.
jackson con i figli
paris e debbie
Ricorda Paris: «Tornava esausto, gli dicevo che doveva riposarsi. La AEG lo ha fatto lavorare a morte». Il ‘dottore’, come lo chiama sarcasticamente, Conrad Murray ha condotto suo padre alla dipendenza da certi farmaci: «Ma ogni tanto papà diceva che lo avrebbero ucciso eo sono convinta, come la mia famiglia e i fan, che sia stato assassinato. Da chi non lo so ancora. E’ un gioco a scacchi e io farò le mie mosse». Lo aveva già spifferato Lisa Marie, Michael temeva che qualcuno lo uccidesse per prendersi il suo catalogo Sony/ATV, che valeva un sacco di soldi.
«E’ stato il miglio padre del mondo. Dicono che il tempo cura le ferite, ma non è accaduto. Mi ci sono solo abituata. Vivo pensando di aver perduto l’unica cosa che per me contava. Quindi, andando avanti, niente di peggio mi può succedere. Mio padre lo sogno, lo sento accanto ogni momento.
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