SI SCRIVE “THE CIRCLE”, SI LEGGE GOOGLE – IL NUOVO ROMANZO DI DAVE EGGERS RACCONTA IL NOSTRO STATO DELL’ARTE: UNA MEGASOCIETÀ CHE TUTTO SA, VEDE E CONTROLLA UCCIDENDO LA PRIVACY

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Stefano Montefiori per "Il Corriere della Sera"

Ogni epoca ha la sua distopia: il totalitarismo del XX secolo ha ispirato l'Orwell di 1984 , la decadenza di New York negli anni Settanta ha prodotto Soylent Green , più di recente i progressi della genetica hanno suggerito Gattaca e il movimento Occupy ha nutrito Elysium.

Nei giorni in cui Time Magazine titola a tutta copertina «Può Google eliminare la morte?» (30 settembre), i tempi sono maturi per una nuova utopia negativa, costruita stavolta attorno a un'onnipotente azienda Internet che impone il motto «la privacy è un furto»: esce oggi negli Stati Uniti, già preceduto da non poche polemiche, The Circle , il romanzo di anticipazione di Dave Eggers.

L'autore dell'Opera struggente di un formidabile genio (Mondadori, 2001) ha 43 anni, una casa editrice (McSweeney's) che usa bene la Rete, e un'attenzione per la vita e la cultura contemporanea che gli ha fatto produrre opere di qualità, su temi diversi (dai rifugiati sudanesi all'uragano Katrina o l'universo di Maurice Sendak).

Insomma Eggers non è un attempato e reazionario scrittore che rimpiange le lettere con i sigilli in ceralacca, ed è probabile che molti dei suoi numerosi fan vivano iper-connessi, pensando agli uffici colorati di Google a Mountain View o all'«astronave» di Apple in costruzione a Cupertino come luoghi di lavoro da sogno per sé o per i propri figli. Ed è questo il bello.

Il mondo immaginato da Eggers è dominato dallo stile amichevole e casual di The Circle , mega-società con meraviglioso campus pieno di piscine e campi da tennis nella Bay Area, che in pochi anni è riuscita ad accaparrarsi il monopolio o quasi delle funzioni oggi distribuite tra Google, Facebook, Twitter, Apple.

Grazie al controllo continuo delle telecamere e alla volenterosa attività di milioni di vigilantes improvvisati, l'ordine pubblico è mantenuto con arresti trasmessi online dal Circle. Il governo ha abbandonato i vecchi accordi sottobanco perché il Circle incoraggia il go transparent, la trasparenza assoluta, e le riunioni dei politici sono sempre visibili in streaming (qui la realtà italiana ha anticipato la distopia americana).

I risultati sono catastrofici ma Mae, la protagonista del romanzo, non si ribella perché tutte le sue energie sono spese nel rispondere alle email, aggiornare gli status e conformarsi agli slogan del Circle : «Tutto ciò che accade deve essere conosciuto», «PPT» (che sta per Passione, Partecipazione, Trasparenza), «I segreti sono bugie» e il geniale Sharing is Caring (condividere è aiutare).

Quando Eggers ha dovuto difendersi dall'accusa di plagio rivoltagli da Kate Losse (ex ghost-writer di Mark Zuckerberg di Facebook), lo scrittore ha precisato di non avere letto il suo libro né nient'altro sull'argomento affinché The Circle restasse un'opera di completa fantasia. I detrattori di Eggers ne hanno approfittato per giudicarlo inaccurato, e apocalittico perché troppo lontano dalla realtà; dimenticando forse che The Circle è un romanzo, non un trattato.

Dopo Jonathan Franzen, un altro scrittore importante espone i suoi dubbi sul progresso promesso dai social network. Mercer, ex fidanzato di Mae, parla per lui: «Le vostre applicazioni creano bisogni sociali estremi e innaturali. A nessuno serve il livello di contatto che voi fornite. Non migliora nulla. Non nutre nulla. È come cibo spazzatura».

 

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