alberto mattioli checco zalone

“GIÀ PREGUSTIAMO LE ANIME BELLE CHE SI INDIGNERANNO PER LA BATTUTA DI ZALONE SU GAZA O SU SCHINDLER'S LIST” – ALBERTO MATTIOLI IN LODE DEL COMICO BARESE: “IL POLITICAMENTE SCORRETTO DI ZALONE, LA SUA CATTIVERIA CONGENITA QUINDI INNOCENTE, STONANO FELICEMENTE NELL'EVO DELL'INDIGNAZIONE COLLETTIVA, AFFLITTA DA UN UMORISMO SEMPRE PIÙ CONFORMISTA. ANCHE IN ‘BUEN CAMINO’ NON MANCA LA SATIRA DELL'INTELLETTUALE DI SINISTRA. E QUI IL MINISTRO GIULI E I SUOI FRATELLI DOVREBBERO RIFLETTERE: MAI CHE SE NE SFOTTA UNO DI DESTRA. LA MARCIA PER L'EGEMONIA CULTURALE È ANCORA LUNGA, PERFINO PIÙ DEL CAMMINO DI SANTIAGO…”  – VIDEO

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Estratto dell’articolo di Alberto Mattioli per “La Stampa”

 

checco zalone buen camino

Noi che non apparteniamo alla kasta cinecritica lo vedremo solo quando uscirà al cinema, ergo non so se Buen camino farà ridere molto, moltissimo, poco o per nulla. Fosse come La prostata inflamada, il videoclip spagnoleggiante che l'ha lanciato, non rimpiangerei i soldi del biglietto: sono quei casi in cui ti ritrovi a sghignazzare da solo davanti a YouTube, spaventando i gatti.

 

checco zalone la prostata inflamada

Checco Zalone è discutibilissimo e infatti discusso, ma ci sono alcuni punti che paiono assodati. Primo, fa ridere, che per un comico parrebbe indispensabile; se poi fa anche pensare o riflettere meglio, ma alla base ci dev'essere la risata.

 

Secondo, anche solo per sfotterla, racconta la realtà, sicché nei suoi film tornano, e aggiornati, i personaggi, vizi e vezzi nazionali più tipici e topici, dall'ossessione per il posto fisso a quella per la pensione, dagli stereotipi regionali all'horror televisivo.

 

CHECCO ZALONE Buen camino

Anche in Buen camino Zalone interpreta uno di quei ricchi cafonissimi di cui sono infelicemente piene le cronache, mentre non manca, pare, la satira dell'intellettuale di sinistra (e qui il ministro Giuli e i suoi fratelli dovrebbero riflettere: mai che se ne sfotta uno di destra. La marcia per l'egemonia culturale è ancora lunga, perfino più del cammino di Santiago).

 

E questo è il punto. Il politicamente scorretto di Zalone, la sua cattiveria congenita quindi innocente, quel suo «ridere di» invece che «ridere con», stonano felicemente nell'evo dell'indignazione collettiva, afflitta da un umorismo sempre più conformista che, non volendo offendere nessuno, diverte però anche pochissimo.

 

alberto mattioli 1 foto di bacco

Già pregustiamo le anime belle che si indigneranno per la battuta su Gaza o per quella su Schindler's List, e attendiamo gli editorialisti con il ditino alzato per ammonirci che non si ride di queste cose. E invece si deve poter ridere di tutto. […]

 

Perché se l'ipercorrettezza della sinistra più ottusamente wokista viene sbeffeggiata in nome di un buonsenso vernacolo e verace, la caricatura degli arricchiti o dell'atavica incompatibilità nazionale per le regole sono una frustata alla destra populista.

 

Il mitico videoclip su L'ultimo giorno di patriarcato (altra siesta rovinata al gatto) è uno sfottò del patriarcato o di chi lo denuncia full time, anche se si sta parlando del ripieno dei tortellini?

 

checco zalone all'anteprima di buen camino 2

Semplicemente, Zalone fa quel che fanno tutti i veri umoristi: si guarda intorno, sia a destra sia a sinistra, e prende in giro quel che vede, che per la verità ci si presta già molto di suo. Castigat ridendo mores, insomma, come si credeva dovesse fare il poeta comico, ma forse con un intento moralizzatore che super Checco, finora, ci ha risparmiato […]

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