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FLASH! - OGNI GIORNO, UNA TRUMPATA: NON SI SONO ANCORA SPENTE LE POLEMICHE SULL'IDEA DI COMPRARSI…
DALLA PARODIA DEL PRESIDENTE GRONCHI CHE CADE DALLA SEDIA ALLE SUPERCAZZOLE, GIANMARCO, FIGLIO DI UGO TOGNAZZI, RICORDA IL “DIRITTO ALLA CAZZATA” RIVENDICATO DAL PADRE - “PER GOLIARDIA COMPRÒ L’ISOLOTTO FON KUL” - LE GAG DI “AMICI MIEI” NATE DURANTE LE BEVUTE - LA BEFFA AI PAPARAZZI: “QUANDO SONO NATO IO, PER ACCONTENTARE I FOTOGRAFI USCÌ DALLA CLINICA CON UN FAGOTTINO IN BRACCIO. MA DENTRO AVEVA MESSO UNO SCIMPANZÉ DI PELUCHE” - “SE PAPA’ FOSSE DIVENTATO TROPPO VECCHIO SI SAREBBE TOLTO DI MEZZO DA SOLO” – VIDEO
gianmarco tognazzi foto di bacco
Estratto dell'articolo di Emilia Costantini per il “Corriere della Sera”
Quando è stata la prima volta che ha capito di avere un padre famoso?
«Probabilmente il giorno dopo che sono nato — sorride Gianmarco Tognazzi —. A Villa Stuart, la clinica romana dove mia madre (Franca Bettoja, ndr ) aveva appena partorito, arrivò una valanga di fotografi. Stazionavano sotto la finestra della camera urlando a mio padre: “Faccelo vedere! Faccelo vedere!”. E lui, stanco delle urla, scende giù con un fagottino in braccio: ma non ero io, dentro c’era uno scimpanzé di peluche... Dunque, in quella che avrebbe dovuto essere la mia prima foto con lui, c’era un pupazzo».
(...)
È vero che, durante la relazione con Margarete, acquistò un isolotto norvegese, perché si chiamava...
«Sì! Si chiamava Fon Kul...ed è inutile spiegare come suona questo nome in italiano e il motivo per cui si divertì a comprarlo. Intendiamoci, era un pezzo di terra infilato in un fiordo, non un’isola ai Caraibi».
Insomma, un personaggio goliardico, declinato nei modi più disparati...
«E le sue goliardate, a volte, gli sono costate parecchio. Quella volta che con Raimondo Vianello, nel varietà televisivo Un due tre , fecero la parodia del Presidente Gronchi che cade dalla sedia, nel palco reale, alla prima Scaligera, il programma venne subito dopo cancellato dal palinsesto Rai. E poi lo scherzo sulla rivista Il Male , con il suo finto arresto, accusato di essere a capo delle Brigate Rosse: un gioco che rivendicò come “diritto alla cazzata”... ».
ricky tognazzi michele placido ferdinando codognotto gianmarco tognazzi foto di bacco
Come nasce la celebre «supercazzola» del film «Amici miei»?
«Non è un’invenzione solo di Ugo, ma del gruppo di attori-amici con Mario Monicelli.
Mia madre mi racconta che, mentre preparavano il film, si vedevano la sera e dopo cena, quando erano completamente brilli, decidevano le parole inventate, storpiate proprio dall’ubriacatura. E il vino era quello della Tognazza».
Perché il nome al femminile?
«Perché la tenuta è femminile, azienda agricola è femminile, casa vinicola è femminile, l’etichetta è femminile...quindi ecco la Tognazza a Velletri, una factory dove siamo cresciuti, aperta agli amici considerati dei familiari».
FRANCA BETTOJA E GIANMARCO TOGNAZZI
E sarete cresciuti anche sui set.
«Certo, era un modo per recuperare le sue assenze paterne. Siccome era poco presente in casa, ci portava sul suo terreno di gioco, era un modo di condividere le sue emozioni attoriali con i figli e, forse, più che per noi, lo faceva egoisticamente per lui». Con quale dei suoi colleghi ha stretto una più profonda amicizia, con chi si sentiva più affine? «La cerchia dei cinque, ovvero Gassman, Manfredi, Sordi, Mastroianni e Tognazzi, rappresentava il monopolio del cinema italiano, che condizionava il mercato. Le sue affinità maggiori, con Vittorio e Marcello. E poi un rapporto particolare, davvero speciale con Luciano Salce, che per noi figli era uno zio».
(…)
Finora abbiamo parlato solo dei suoi pregi: un grosso difetto?
«Ne aveva tantissimi, però era il primo che, se ne combinava una, alzava la mano e candidamente ammetteva: ho fatto una cazzata. E non si poteva non fargli un applauso».
Se avesse potuto festeggiare i suoi 100 anni, cosa avrebbe organizzato?
«Non credo avesse nessuna voglia di arrivare a un’età tanto avanzata, già pativa i suoi 68 anni quando è morto, si sentiva vecchio: se la morte non fosse arrivata naturalmente, si sarebbe tolto dalle scatole in altro modo».
Cosa le manca di più di suo padre?
«Tutto, ma penso che la morte non esista, spero e credo in dimensioni differenti, nelle quali ci ritroveremo prima o poi. Mi piace immaginare che sia in tournée con i suoi amici. E per adesso ho riempito l’assenza ugoistica vivendo nella casa-museo di Velletri dedicata a lui... custodisco gelosamente l’unica poesia che mi ha dedicato, dove l’ultima frase dice: “Io sono destinato a fare bimbi adulti, io che non so crescere”».
ugo tognazzi i mostri
gianmarco tognazzi lorena forteza alessandro gassmann
gianmarco tognazzi foto di bacco
ALESSANDRO GASSMAN - LORENA FORTEZA - GIANMARCO TOGNAZZI
GIANMARCO TOGNAZZI CONDUTTORE A CANALE 5
gianmarco tognazzi
ugo tognazzi 26
il vizietto
gianmarco tognazzi speravo de morì prima
UGO TOGNAZZI 79
UGO E GIANMARCO TOGNAZZI 56
ugo tognazzi 1
ugo tognazzi family
tognazzi 6
ugo tognazzi venga a prendere il caffe… da noi
TOGNAZZI FAMILY A TORVAIANICA
UGO TOGNAZZI 56
ugo tognazzi labambolona
ugo tognazzi la bambolona
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