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“SONO UNA DONNA ANOMALA PERCHÉ NON FACCIO VEDERE LE TETTE, IL CULO E LE GAMBE. ALTRIMENTI LE ALTRE NON AVREBBERO LAVORO” - LA QUASI 71ENNE GIANNA NANNINI SI CONFESSA A NATALIA ASPESI E PARLA DELLA FIGLIA AVUTA A 56 ANNI GRAZIE ALL’INSEMINAZIONE ARTIFICIALE: “SE CHI È AL GOVERNO NON È D’ACCORDO SUL FATTO CHE IO POSSA AVERE UNA GRAVIDANZA A UNA CERTA ETA’ RISPETTO IL LORO PARERE, MA LORO RISPETTINO ME. SIAMO PARI” – LE MOLESTIE DAL MAESTRO DI MUSICA: “MA LA VIOLENZA SUBITA QUANDO SONO RIMASTA INCINTA, È SUPERIORE A QUALSIASI MOLESTIA, SONO CINTURA NERA DI KARATE E…” - VIDEO
Natalia Aspesi per “la Repubblica”
GIANNA NANNINI E NATALIA ASPESI
Gianna Nannini porta una bellissima giacca con pantaloni di un brillante color elettrico sul corpo magro. I capelli come sempre spettinati, una voglia di muoversi felice e quel parlare un toscano forte. Ma lei lo sa che in giugno compirà 71 anni? Con le piccole rughe sulle guance che non hanno mai visto un chirurgo plastico, quelli che ormai si consultano a 14 anni, mostra come le donne sono più belle a 70, con l’aria serena, che con vent’anni di meno e tutte massaggiate. «Io sono una donna anomala».
Perché sei anomala?
«Perché non faccio vedere le tette, il culo e le gambe. Non lo faccio perché altrimenti le altre non avrebbero lavoro. Scherzi a parte, ora partiamo con i concerti: il 26 giugno al Circo Massimo, sul palco anche De Gregori, poi giriamo l’Italia, da Pompei alla Reggia di Caserta all’Arena di Verona».
Hai ancora a che fare con la pasticceria di famiglia, a Siena?
«Quando mio padre ha avuto dei problemi, mio fratello Alessandro, con cui ho un ottimo rapporto, ha preso l’azienda e io ho comprato la terra, dove faccio l’olio e il vino».
Hai 70 anni…
«Sì, in teoria. Sai, la morte è obbligatoria, ma l’età è facoltativa. Dico sempre che sono nata nel 1983, quando ho avuto un trauma mentale, un cortocircuito come quando si bruciano i computer. Ci ho scritto anche una canzone. Ero in Germania quando sono stata male. Sono nata allora. Nuova. Con delle reminiscenze simili a quelle dei sogni. È chiaro che c’è un passato, ma è passato».
A 56 anni hai deciso di avere un figlio. Lo hai fatto per l’idea del futuro? Per avere qualcuno che ti volesse bene?
«Lo volevo da tempo, ma non a tutti i costi. Non arrivava mai e pensavo che non sarebbe più successo. Mi sono detta: faccio l’ultimo tentativo. E lì è nata Penelope. Sai, mi sembrava che la mia funzione non fosse completa. Fare un figlio era dare la vita, credere nella vita che ho fatto. E Penelope ha una grande voglia di vivere, è una persona gioiosa, con molto senso dell’humor».
(...)
Le hai raccontato come è nata?
«Sì, lo sa. In realtà non ha detto niente. È nata in un ambiente in cui non c’era discriminazione, mamme single, donne, uomini... Ha vissuto con normalità il fatto che un papà le ha dato la vita ma non è presente, non è un papà. C’erano delle sue amiche un po’ antipatiche: “Ma tu come fai senza un papà?”. E lei: “Mah, non l’ho mai visto, non ci ho mai vissuto”. È molto risolta, aperta. È indipendente».
Penso che tu abbia fatto una cosa molto bella, avere un figlio senza un marito. A parte che oggi i mariti danno fastidio…
«Le donne sono ad alti livelli, in tutti i sensi. Sembra che sminuiscano gli uomini ma non è vero. Dovrebbero ringraziarci».
Anche per quello vengono maltrattate…
Quella è una questione di retaggio, di sentirsi fintamente forti. Ma quando maltratti una donna sei uno sconfitto».
In questo Paese, con questo governo, ti senti frenata o libera?
«Io ho sempre fatto quello che volevo. Un Paese ha il governo che si merita. Io mi sento libertaria. Rispetto l’opinione degli altri: se tu non sei d’accordo che io possa avere una gravidanza a una certa età, lo rispetto. Ma chi sei tu per dire a me quello che devo fare? Il mio pensiero libero è rispettare l’altro. Se chi è al governo non è d’accordo io rispetto il loro parere, ma loro rispettino me. Siamo pari».
Tu sei stata, diciamo così, “violata” in senso lato quando aspettavi tua figlia.
«Quando ero piccola avevo un maestro di musica che mi molestava. Ma la violenza verbale e scritta che ho subito quando sono rimasta incinta, è superiore a qualsiasi molestia. Trovavo i fotografi nelle valigie, spuntavano come funghi. Sono cintura nera di karate e, tra l’altro, quando sei incinta diventi molto potente. La mia guardia del corpo difendeva i fotografi da me».
gianna nannini (3)
PASCAL VICEDOMINI AURELIO DE LAURENTIIS GIANNA NANNINI STING
gianna nannini da bambina a viareggio (1965)
gianna nannini al pallone d oro a massarosa, lucca 1968
gianna nannini con la moto nel 1972
gianna nannini protesta all ambasciata francese di roma con greenpeace 1995
carlo verdone gianna nannini (2)
gianna nannini a radio novara 1978
gianna nannini al battesimo rock di penelope con la mamma giovanna
carlo verdone gianna nannini ema stokholma (3)
gianna nannini (5)
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