the beatles get back

I SETTE ANNI IN CUI I BEATLES HANNO CAMBIATO LA MUSICA PER SEMPRE – GINO CASTALDO: “NESSUNO RIUSCIRÀ MAI A SPIEGARE FINO IN FONDO COME TUTTO QUESTO SIA POTUTO SUCCEDERE DAL TENERO BALBETTIO DI 'LOVE ME DO', PUBBLICATO NELL'OTTOBRE DEL 1962, ALL'ESTATE DEL 1969 IN CUI COMPLETARONO 'ABBEY ROAD', IL TESTAMENTO, LA PASSERELLA FINALE. SETTE BREVI E VELOCISSIMI ANNI IN CUI..."

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i beatles registrano let it be

Gino Castaldo per “la Repubblica”

 

Il segreto è tutto racchiuso in uno sguardo furtivo e sorridente che John e Paul si lanciano all'89° minuto della seconda parte di Get Back. È un istante di profonda complicità, sperso nel dramma della decadenza. 

 

In quei giorni del 1969 stanno vivendo il momento peggiore della loro storia, la favola si sta disfacendo, Yoko è incollata per tutto il tempo al suo compagno come fosse lo yin di uno yang, George da giorni vorrebbe non essere più nella band, Paul fatica a tenere in piedi la situazione, Ringo è imperturbabile e sornione come un comico nella pausa tra un tempo e l'altro. 

i beatles registrano let it be

 

I pezzi del mito vorticano nell'aria e si scontrano come birilli impazziti, eppure loro sanno, Lennon e McCartney si guardano sorridendo, complici e per un momento felici, una parte della loro anima è ancora avvinta nelle spire della storia, sono vecchi amici che hanno affrontato l'impero della gloria, sono due ragazzi di genio e di periferia a cui è toccata in sorte la più incredibile avventura mai raccontata, ovvero diventare il centro esatto dell'arte popolare del Novecento. 

 

Paul e John lo sanno, si stanno dicendo addio, sanno di aver vissuto una storia sensazionale, forse sanno anche che di quella storia si sarebbe parlato per decenni, hanno percepito la forza del Fato, hanno visto gli astri che si allineavano intorno a loro come un ciclone affiatato. La magia è tutta lì dentro. Sono alla fine della storia, sono consumati da anni accelerati, vissuti con un'intensità che ha poco di umano, ma a pensarci bene sono ancora dei ragazzi. 

 

i beatles registrano let it be

Ringo e John, i più vecchi, hanno appena compiuto 28 anni, Paul ne ha 26, George addirittura 25 e stanno già lasciando i Beatles alle spalle. Nessuno riuscirà mai a spiegare fino in fondo come tutto questo sia potuto succedere in un lasso di tempo così breve, dal tenero balbettio di Love me do, pubblicato nell'ottobre del 1962 all'estate del 1969 in cui completarono Abbey Road, il testamento, la passerella finale. Sette brevi e velocissimi anni in cui hanno trasformato il volto della musica popolare. 

 

BEATLES 1964

Come calamite hanno attirato e dominato il flusso creativo sparso dai venti di rivoluzione che avevano cominciato a soffiare già dai primi anni Sessanta, riescono a salire un gradino dopo l'altro, aggiungendo sempre un pezzo in più: all'inizio è She loves you ye ye ye, che poi diventa lo splendore di Help, e poi la malinconia d'archi di Eleanor Rigby, l'abisso misterioso di Strawberry fields forever, il trionfo psichedelico di Sgt. Pepper e via così, smontando e rimontando musica, senza mai accontentarsi, suonando le corde del sogno, Revolution e Come together, Hey Jude e Let it be, lascia che sia, lascia che succeda, che in sintesi è esattamente quello che i Beatles hanno fatto nella loro breve e folgorante carriera.

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