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“DONATELLA RETTORE DICE CHE SONO L’IMITAZIONE DI WHITNEY HOUSTON? A ESSERE UNA SUA COPIA CI METTEREI LA FIRMA!" - LA 54ENNE GIORGIA SI GODE UN ANNO “CHE NE VALE DIECI” TRA “X FACTOR” E SANREMO, CON UN SESTO POSTO CHE ASSOMIGLIAVA A UN PRIMO: “SUL PALCO HO VERSATO LE LACRIME ACCUMULATE IN 30 ANNI. LA CANZONE HA UNITO GENERAZIONI DIVERSE. MI SENTO COME GIANNI MORANDI, HO PURE LE MANI GROSSE” – IL BUCO NERO DOPO IL FESTIVAL 2023, I CANTANTI “PSICOPATICI” E LE DIFFICOLTA’ DEI GIOVANI ARTISTI: “DEVONO AFFRONTARE UNA PRESSIONE CHE TI PUÒ SCHIACCIARE. SUI SOCIAL VENGONO INVESTITI DA GIUDIZI ANCHE ORRENDI. IO NON SO SE NE SAREI USCITA VIVA” – VIDEO
Renato Franco per il “Corriere della Sera” - Estratti
«Un anno che ne sembra dieci, insperato e inaspettato». Giorgia nel giro di poco più di 12 mesi ha visto ribaltarsi il suo orizzonte: co-conduttrice a Sanremo 2024, quindi alla guida di X Factor , poi di nuovo al Festival a febbraio con un sesto posto che assomigliava a un primo, con il pubblico che le gridava che aveva vinto lei. «Sul palco ho versato le lacrime accumulate in 30 anni, comprese quelle che non ho pianto nel 1995 quando avevo vinto con Come saprei . Quella frase — il pubblico che scandiva hai vinto tu, hai vinto tu — mi ha restituito tanto. Quel pianto è stato il riassunto di una vita».
La cura per me è rimasta per 12 settimane ai vertici delle classifiche radio e streaming con oltre 130 milioni di stream audio e video, mentre nel primo semestre 2025 è al secondo posto nelle chart best-seller in Italia. «Non era una canzone radiofonica ma ha funzionato come un tormentone che ha conquistato generazioni diverse». Ride: «Sono un po’ come Gianni Morandi, ho pure le mani grosse»
Mentre prosegue il tour estivo, da novembre tornerà live nei palasport.
Eppure Giorgia durante la pandemia e reduce da un Sanremo 2023 poco centrato aveva pensato di mollare: «Dopo quel momento di buco nero che abbiamo vissuto tutti, in cui non sapevo bene da dove ripartire, cosa fare, chi essere, è arrivato il film con Rocco Papaleo che per me ha rappresentato un momento di ripresa della creatività. X Factor invece è stata una sfida, come dire a me stessa: “vediamo se ce la faccio”, un modo per vincere certe mie rigidità. Per me sbagliare era come morire (...)
I cantanti di oggi — da Sangiovanni a Angelina Mango — sembrano soffrire di più la pressione del successo. È diverso rispetto alla sua generazione? «Oggi hanno ritmi più serrati di quelli che avevamo noi. Non che lavorassimo di meno, però devono affrontare una pressione emotiva e psicologica, penso soprattutto ai social, che ti può schiacciare; vivono cambiamenti di carriera repentini, mentre i nostri erano più dilatati nel tempo.
Noi tra un disco e un altro provavamo un’altalena di sensazioni, adesso le provi fra un singolo e l’altro. Sui social i ragazzi vengono investiti da tante parole, da tanti giudizi che possono essere oggi meravigliosi e domani orrendi. Forse io sarei una di quelle che non avrebbero retto, non so se ne sarei uscita viva».
A Sanremo era stata travolta da «un’onda emotiva», lei che non ha mai fatto mistero di essere ferocemente ansiosa. «Io credo che i cantanti siano tutti psicopatici. Ma in senso buono, perché sono persone con una sensibilità talmente profonda da essere sempre pronte a mettersi in discussione come se ogni canzone fosse la prima volta; come se non avessero costruito nulla anche quando hanno carriere importanti».
Giorgia è l’unica donna presente nella Top 30 degli artisti italiani più ascoltati nel mondo. La musica ha un problema di rappresentazione? «Credo che oggi in Italia ci sia una generazione di donne formidabili, ma se fanno più fatica è per qualcosa di archetipico, inconscio, sedimentato nei secoli: per le donne le rughe sono una colpa, per l’uomo un tratto affascinante. Oggi bisogna proporre modelli diversi, anche alle donne stesse che spesso sono quelle che remano contro».
GIORGIA TODRANI A SANREMO - FOTO LAPRESSE
Donatella Rettore non è stata tenera con lei, ha detto che «Giorgia è l’imitazione di Whitney Houston: è bravissima, ma non è originale». «A essere una copia di Whitney Houston ci metterei la firma!
Poi certo mi ha ferito, anche se so che non si può piacere a tutti. Di Donatella ho un bellissimo ricordo, mio papà faceva il cantante e quando avevo 8 anni mi ritrovai a una cena dove c’era anche lei: ricordo questa ragazza bionda con le stelline appiccicate sugli occhi, ho passato la serata a guardarla come una dea.
L’ho sempre adorata e quindi mi dispiace che lei non provi la stessa cosa.
Però per me rimane la dea di quella sera» .
GIORGIA TODRANI A SANREMO - FOTO LAPRESSE
rettore
giorgia todrani
giorgia todrani
giorgia todrani
GIORGIA TODRANI
giorgia todrani
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GIORGIA TODRANI A SANREMO - FOTO LAPRESSE
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