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GIORNALISTI A CACCIA DI EREDITIERE CON LE MANI BUCATE - IL MAGAZINE ‘THE ATLANTIC’ ASSUMERÀ 100 PERSONE. ‘MERITO DI CONTENUTI DI QUALITÀ’, GONFIA IL PETTO IL DIRETTORE JEFFREY GOLDBERG. SÌ, ANCHE MERITO DI LAURENE POWELL, VEDOVA DI STEVE JOBS, CHE TRAMITE LA SUA FONDAZIONE CARITATEVOLE ‘EMERSON COLLECTIVE’ HA INVESTITO QUALCHE CENTINAIO DI MILIONI NELL’EDITORIA. ORA È TAMPINATA ANCHE DA BUZZFEED

 

1. EDITORIA: THE ATLANTIC CONTRO TENDENZA, VERSO 100 ASSUNZIONI

LAURENE POWELL STEVE JOBS

(ANSA) - Il magazine The Atlantic punta ad assumere 100 dipendenti nei prossimi 12 mesi. L'annuncio a sorpresa arriva mentre l'industria editoriale continua a contrarsi con i maggiori gruppi che procedono a forti tagli. Le assunzioni seguono l'ingresso di Emerson Collective nella societa': l'organizzazione filantropica di Laurene Powell Jobs, la vedova di Steve Jobs, ha infatti acquistato nei mesi scorsi la quota di maggioranza di Atlantic Media.

 

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Le nuove assunzioni riguardano varie aree, dai giornalisti, ai produttori di video a quelli di eventi live, e sono propedeutiche alla creazione di un 'Talent Lab', ovvero un organismo interno che si pone come obiettivo quello di assicurare che la squadra di The Atlantic rifletta la diversita' americana. A Emerson Collective fanno capo anche una quota nella societa' editoriale Axios e una in Anonymous Content, la societa' di produzione dietro al film premio oscar Spotlight. la societa' di Powell Jobs starebbe trattando - secondo indiscrezioni - anche l'acquisto di una quota in BuzzFeed.

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2. “I LETTORI PREMIANO IL GIORNALISMO DI QUALITÀ”

Da www.primaonline.it - L’intento, ha spiegato il presidente Bob Cohn al New York Times, è quello di creare una nuova divisione denominata Talent Lab, che avrà come obiettivo assicurare che la squadra di The Atlantic “rifletta la diversità americana”, uno degli “scopi primari” del mensile che in passato ha ospitato sulle sue pagine Mark Twain ed Ernest Hemingway. “Abbiamo grandi ambizioni – ha detto – per far crescere The Atlantic e farlo ancora meglio”.

 

“Penso che il giornalismo di qualità sia merce rara in questi tempi e penso che i lettori più esigenti sappiano premiare il merito di chi scrive storie che significano qualcosa”, ha detto Jeffrey Goldberg, editor in chief del The Atlantic, convinto che il “momento di frattura a livello nazionale” consente alla magazine di “crescere” facendo “quel tipo di lavoro che è veramente nel nostro Dna”. Per esempio “raddoppiare gli sforzi nel garantire adeguata copertura alle notizie su Washington e l’attuale amministrazione”.

 

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