1. NO, NON E’ GIUSTIZIA! SOTTO IL FALSO NOME DI “GIRO DI VITE SUL FEMMINICIDIO” E “SVUOTA-CARCERI”, SONO NASCOSTI VERI OBBROBRI GIURIDICI COME: L’IMPOSSIBILITÀ DI RITIRARE LA QUERELA DA PARTE DELLE DONNE; LA MILITARIZZAZIONE DEI CANTIERI SOTTO LA VAGA DIZIONE DI “INTERESSI STRATEGICI”; UN’ESTENSIONE INDEFINITA DELL’UTILIZZO DELL’ESERCITO PER COMPITI DI ORDINE PUBBLICO; L’ESTENSIONE A TRE ANNI DELLA POSSIBILITÀ DI “ARRESTO DIFFERITO” (GIÀ IL NOME DOVREBBE FAR RIFLETTERE…FLAGRANZA DIFFERITA!?), OGGI PER I TIFOSI VIOLENTI, DOMANI CHISSÀ PER QUANTI ALTRI 2. LE CARCERI, POI, MERITEREBBERO UN CAPITOLO A SÉ SIA COME FILOSOFIA (COSTRUIRNE DI NUOVE!) SIA COME PARACULATE AD PERSONAM (C’È UNA NORMA SU RECIDIVA E BENEFICI DI PENA CHE SEMBRA FATTA PER IL BANANA) SIA COME CONTRASTO ALLA MAFIA (C’È UN CODICILLO “GARANTISTA” SU CAUTELARE E FAVOREGGIAMENTO MAFIOSO)

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a cura di Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota)

1. NON E' GIUSTIZIA
Obbligo di plauso per il pacchetto sicurezza abilmente varato dal governo del rinviare sotto il falso nome di "giro di vite sul femminicidio" e "svuota-carceri". Norme very pop, straripamento di politically correct sui giornali, autocompiacimento dei signori governanti e una piccola iniezione di "governo del fare" in un mare di rinvii tartufi.

Qua e là, sono puntualmente nascosti veri obbrobri giuridici come: l'impossibilità di ritirare la querela da parte delle donne; la militarizzazione dei cantieri sotto la vaga dizione di "interessi strategici"; un'estensione indefinita dell'utilizzo dell'esercito per compiti di ordine pubblico; l'estensione a tre anni della possibilità di "arresto differito" (già il nome dovrebbe far riflettere...flagranza differita!?!?), oggi per i tifosi violenti, domani chissà per quanti altri.

E sorvoliamo sulle carceri, che meriterebbero un capitolo a sé sia come filosofia (costruirne di nuove!) sia come paraculate ad personam (c'è una norma su recidiva e benefici di pena che sembra fatta per il Banana) sia come contrasto alla mafia (c'è un codicillo "garantista" su cautelare e favoreggiamento mafioso).

Per brevità vi risparmiamo tutta la gran cassa dei giornaloni e ce la caviamo con il solo Corriere delle Sciure: "Il governo vara il decreto contro il femminicidio: via da casa i compagni violenti. Più facile intervenire su stalking e cyber bullismo". Interviene, sinceramente, quella gran brava persona e gran penna dello Stella: "Un passo avanti. Ci aiuterà a cambiare", dice il nostro, lodando la coralità politica che l'ha partorita. Come se questa non fosse di per sé fattore di un minimo sospetto.

Ma tant'è. Nel panorama del conformismo si salva solo l'intervista che Giulia Bongiorno concede a Paolo Colonnello della Stampa: "Le misure restrittive? Sconfitta per lo Stato. Non è una svolta, servono processi più rapidi. Da noi ogni misura restrittiva equivale un po' a una resa dello Stato: quando non si riesce a processare qualcuno diventa una sorta di cuscinetto che attutisce l'inefficienza del processo penale. Questi provvedimenti sono solo repressivi, combattono la violenza quando ormai c'è già stata, invece la vera svolta sarà combattere la matrice della violenza?".

Un problema culturale? "Non solo. E' molto pratico. In Francia ad esempio si stabilisce che fin dall'asilo non devono esserci giochi separati tra femmine e maschi, devono essere abolite le barriere, consentire agli individui di crescere senza ruoli predeterminati, non ritenendo che la donna sia un essere inferiore o ‘diverso'" (p. 8).

Sull'altro fronte è ancora un'intervista fuori linea a fare un minimo di chiarezza. Nicola Gratteri, procuratore capo di Reggio Calabria, dice al Cetriolo Quotidiano che la nuova norma sul favoreggiamento "è diseducativa". Argomento retorico assai infelice perché fa molto "Stato Etico", ma la sostanza della critica c'è tutta: "Il decreto non spunterà le armi agli inquirenti. Escludere la custodia cautelare in carcere per i reati al di sotto di una certa soglia non significa impedire la detenzione, semplicemente vuol dire spostarla su altre forme come i domiciliari (...) Ma mi dovrebbero spiegare dove troveranno gli uomini per controllarli, i detenuti messi ai domiciliari" (p. 7).

Tutti ad Hardcore! C'è il parco e al cancello ci sono già i carabinieri che notoriamente controllano molto bene gli ingressi.

2. ONORE AL COMPAGNO BANCHIERE SAKKOMANNI
La cancellazione dell'Imu sulla prima casa costerebbe 4 miliardi, ma avrebbe "un impatto regressivo rispetto al reddito". Ovvero, in termini di equità fiscale, sarebbe uno sconto ai più ricchi. Il ministro dell'Economia, il tecnico Sakkomanni, tira fuori le nove ipotesi sull'odiata tassa sulla casa e di fatto provoca il Pdl. "Imu, Saccomanni gela il Pdl. Il centrodestra insorge". Brunetta: "Basta idee folli, rispettare gli impegni" (Repubblica, pp. 1-2). Fassina risponde da gran paragnosta: "Nessuno ha mai promesso di toglierla a tutti" (Rep. p. 3).

A proposito di tasse e dintorni, è sommamente edificante scoprire che il capo unico di Agenzia delle Entrate ed Equitalia è un signore in pensione ancora in sella grazie a un'acrobatica visione del diritto. Lo scrive il Cetriolo Quotidiano: "Befera, la riconferma illegittima. Ha 67 anni, cioè ha passato il limite massimo per gli statali, ma il governo l'ha appena prorogato alle entrate. L'uomo del fisco "è a riposo" dal 2011, da allora lavora nella P.A. da esterno, ma la soglia dell'età vale anche in questo caso" (p. 9).

3. NESSUNO LO PUO' GIUDICARE
Repressione mediatica (avvisarne uno per spaventarne cento) per l'improvvido giudice Esposito Antonio, che il 5 settembre se la dovrà già vedere con il Csm. Il sinedrio delle toghe, il cui motto non è "Cane non mangia cane" ma il più raffinato "Cane sposta cane", si riunirà il 5 settembre per processare il giudice settantenne che ha osato sentenziare il Banana come super-evasore.

Sotto l'attenta regia di Bellanapoli e Michelino Vietti, l'Esposito sarà severamente censurato per l'intervista al Mattino e forse perfino spostato di stanza o, addirittura, collocato a riposo prima che compia 80 anni! Ma la "punizione" servirà a far passare nell'immaginario collettivo l'idea che Berluskaiser sia stato ingiustamente condannato da un giudice picchiatello e anche un po' fetente.

Titolo di Repubblica: "Il Csm accelera su Esposito, Pdl in pressing. Si tenta di far slittare la decadenza di Silvio. Incandidabilità, bocciata la proposta M5S. Il presidente Marini, vicino al centrodestra, fissa il ‘processo' per il 5 settembre" (p. 9). Intanto il Giornale di Paolino Berluschino colpisce con la famosa Macchina della polvere (dai dossier): "Gli altarini del giudice. Esposito già processato due volte.

Accusato di ‘venire retribuito' per la gestione della scuola. Accusato di usare i messi comunali come autisti ‘dei familiari'. Accusato di scegliere i casi mediatici per ‘spirito di protagonismo" (p. 1). A noi le toghe non stanno simpatiche, perché ogni volta che ne tocchi una stranamente ti becchi una condanna severa e rapidissima, però certo che a sparare certe prime pagine gli si dà solo una mano a farsi dei gran soldi.

Intanto B. prepara il tour delle spiagge per l'estate e l'autunno caldo sui temi dell'economia per logorare il governino di Lettanipote. "L'ordine di Berlusconi: attaccate sull'economia. L'idea: urne in autunno. Lo scenario di una campagna ‘in versione Mandela'. Il timore di una ‘melina' contro elezioni anticipate" (Corriere, p. 8). In effetti B. è proprio come Mandela: ha perfino comprato un centravanti di colore e non lo chiama neppure "el negher". Nobel subito!

Su Repubblica, vanno dietro a Libero: "Kermesse il 14 settembre per lanciare Marina'. Il progetto dei falchi a favore della figlia di Berlusconi. In agosto campagna sulle spiagge" (p. 11). Sulla Stampa, titolazzo menagramo: "L'incubo ricorrente di Berlusconi. Finire come la famiglia Ligresti" (p. 11). Non c'è pericolo, tu come stalliere avevi "l'eroico Mangano" che era uno serio: non avrebbe mai fatto pagare i cavalli del padrone agli azionisti di minoranza.

4. SPOSTANDO RENZI SEMPRE PIU' IN LA'
Altra pagina tragicomica in casa Piddì: "Spunta la data delle primarie del Pd. Anzi no, è il caos. Una senatrice torinese si alza e chiede lumi. La Sereni: ‘E' il 24 novembre'. Ma Epifani frena" (Stampa, p.12). Sulla Repubblica dei Renziani parla Buddha Bettini: "Il partito va rifondato e basta con le manovre per indebolire Matteo. Dobbiamo battere Berlusconi in campo aperto, raccolti attorno alla persona che ha più probabilità di vincere" (p. 6). Il suo verbo si propaga anche dalle colonne del Messaggero: "Solo Matteo può vincere senza scorciatoie giudiziarie" (p. 6).

5. IL BOIARDO LO SI PROROGA AD AGOSTO
Da un pezzullo nascosto nelle aride cronache economiche del Corriere apprendiamo: "Moretti verso la riconferma. Le mosse su Anas e Invitalia. Le scelte del Tesoro per l'assemblea delle Fs. Mauro Moretti, amministratore delegato di Ferrovie verso la terza conferma" (p. 27). Più che a Monteprezzemolo e al suo Italo, solidarietà ai parenti delle vittime della strage di Viareggio.

6. MA FACCE RIDE!
René Bruelhart, direttore dell'Aisf, Autorità di informazione finanziaria vaticana, straparla su Repubblica: "Aumentano i casi sospetti e adesso dobbiamo scoprire i legami con i paradisi fiscali" (p. 1). Ma guarda, tesoro, comincia pure dal basso: fai un salto alla farmacia vaticana, poi, piano piano, chiediti se SCV sia per caso un paese a fiscalità privilegiata, come dite voi banchieri per non usare parole forti.

E al termine di questo percorso, sempre illuminato dallo Spirito Santo, magari troverai qualche modesta triangolazione di conti con i famosi paradisi fiscali che vai cercando. E ricorda, stimato consulente di Sua Santità, che il Paradiso sta in cielo, ma l'inferno ce lo costruite in terra con le vostre linde manine e i colletti belli bianchi.

7. AGENZIA MASTIKAZZI
"Da Bindi a Sel, mobilitazione bipartisan per salvare il Secolo" (Messaggero, p. 8). Perché ogni giornale che chiude "è una perdita per la democrazia". Ma certo. E invece un giornale che non viene comprato dai lettori e sta in piedi solo con i soldi pubblici che cos'è? Democrazia? Concorrenza leale?

Chi non paga non apprezza, dice il proverbio. Se non vi comprano non valete. Avete finito il grano? Fate un bel blog democratico e low cost. Se invece, cari camerati, volete tirare avanti alla vecchia maniera a spese nostre, citofonate per istruzioni ai vari Lavitola-De Gregorio-Macaluso-Polito-Sposetti-Ferrara-Diaconale e tanti altri, ai quali chiediamo scusa se ci difetta la memoria. Loro sì che avevano il know-how.

8. ENIGMISTICA DA SPIAGGIA
"Addio al duale per A2A, i dubbi di Milano e Brescia". Titolo per cabalisti sul Corriere (p. 29). La soluzione del problema ve la forniamo noi in tutta amicizia: "Addio al duale per A2A" ha come risultato "A1". E "A1" per "Milano e Brescia" comporta fusione con l'Autostrada del Sole. Sapevatelo!

colinward@autistici.org

 

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