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IL CINEMA DEI GIUSTI - AGLI "EFA", GLI OSCAR DEL CINEMA EUROPEO, VINCE “FUOCOAMMARE “DI ROSI: IL GIUSTO LANCIO PER LA CORSA AGLI OSCAR DEI PROSSIMI MESI - TRIONFA IL GRANDE CINEMA DEMOCRATICO E PROGRESSISTA CON 5 RICONOSCIMENTI AL TONI ERDMANN DI MAREN ADE - L’AFFERMAZIONE DELLA PARTE MIGLIORE E CRITICA DELLA CULTURA EUROPEA DIMOSTRA CHE QUALCOSA SI MUOVE CONTRO LA VITTORIA DELLE DESTRE IN INGHILTERRA E AMERICA

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Marco Giusti per Dagospia

 

GIANFRANCO ROSIGIANFRANCO ROSI

Buone notizie! Agli Efa 2016, gli Oscar europei, ieri sera a Narodowe Forum Muzyk di Wroclaw trionfa il grande cinema democratico e progressista europeo con ben cinque riconoscimenti all’austro-tedesco Toni Erdmann di Marion Ade, e mai una donna aveva vinto per il miglior film dell’anno, e il premio per il miglior documentario a Fuocoammare di Gianfranco Rosi. 

 

Per Gianfranco Rosi e per Rai Cinema di Paolo Del Brocco è anche il giusto lancio per la corsa agli Oscar dei prossimi mesi. Ma il fatto che vincano film che mettono in scena la parte migliore e critica della cultura europea rispetto a problemi enormi come la globalizzazione e il potere del capitale (Toni Erdmann) o l’immigrazione (Fuocoammare), dimostra che, almeno nel cinema, qualcosa si muove contro la vittoria delle destre in Inghilterra e in America.

 

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Toni Erdmann di Marion Ade vince come miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura, sempre della Ade, miglior protagonista femminile, Sandra Hutter, miglior protagonista maschile, Peter Simonishek. Il film, presentato a Cannes, dove era stato salutato da subito come uno dei possibili vincitori, ma dove non vinse nulla, si rifà così agli Efa contro avversari importanti come I, Daniel Blake di Ken Loach, vincitore a Cannes, o Julieta di pedro Almodovar, e verrà presentato i prossimi mesi anche in Italia, visto che è stato comprato dalla Cinema di Valerio De Paolis.

 

Miglior cartone animato è invece il bellissimo La mia vita da zucchina di Claude Barros presentato da un paio di settimane in Italia dalla Teodora Film. Land of Mine vince la migliore fotografia, Camilla Hjelm Knudsen, e i migliori costumi, Stefanie Bieker, The Commune il miglior montaggio, Anne Osterud e Janus B. Jensen, Suffragette la miglior scenografia, The Sudent la musica, del grandioso Ilya Denutsky. Miglior commedia è A Man Called Ove di Hannes Holm.

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Premi alla carriera a Pierce Brosnan e allo sceneggiatore Jean-Claude Carriere. Il cinema italiano aveva, tra i candidati, solo Valeria Bruni Tedeschi per La pazza gioia e Alex Infascelli per il documentario sull’autista di Stanley Kubrick. Non molto, in verità, ma Fuocoammare a parte, non è stata una stagione così bella per il nostro cinema. Anzi.

 

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E il premio a Gianfranco Rosi va appunto a segnalare l’impegno civile e la voglia di ricerca di un nuovo linguaggio del regista. Ieri Toni Erdmann figurava anche nelle classifiche dei dieci film dell’anno per i critici di Variety assieme a film come Moonlight, La La Land, Elle, Paterson, Sully, Snowden, Jackie, Manchester By The Sea, Hell or High Water.

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