RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo oggi? Beh, dopo aver visto ieri il meraviglioso discorso di Papa Francesco totalmente solo dentro Piazza San Pietro e aver ascoltato i 17 minuti incredibili della canzone di Bob Dylan su J.F.Kennedy, “Murder Most Foul”, per almeno tre volte, è difficile consigliarvi qualcosa.
Stasera punterei su un vecchio western, il supersadico di Lucio Fulci “I quattro dell’Apocalisse” con Fabio Testi, Tomas Milian e Michael J. Pollard, Cine 34 alle 21, seguito dal rarissimo, ma non bellissimo, “Bill il taciturno” di Massimo Pupillo con George Eastman e Liana Orfei, o su erotico burino con Don Backy pastore ciociaro, Sonia Viviani e Marisa Mell allora definita le più belle cosce d’Europa,
“Amori, letti e tradimenti” di Alfonso Brescia, Cielo tv 21, 15, ma passa pure qualcosa di più intellettuale come “La signora senza camelie” di Michelangelo Antonioni con Lucia Bosé su Rai Storia alle 21, 10. O il notevolissimo e rispettosissimo “Psycho II” di Richard Franklin con Anthony Perkins adorato da Tarantino su Rete 4 alle 23,30.
Andiamo per ordine. Alle 14, 30 su Rai Movie c’è un buon remake del celebre “Donne” di George Cukor, cioè “The Women” diretto da Diane English anche qui con sole attrici: Meg Ryan, Annette Bening, Candice Bergen, Eva Mendes e Carrie Fisher. Pensato per Julia Roberts e Meg Ryan si accorsero che volevano entrambe lo stesso ruolo e vinse Meg Ryan. Alle 15, 30 su Rete 4, un vecchio western americano che non ho mai visto, “Il ritorno di Joe Dakota”, 1957, di Richard Bartlett con Jock Mahoney, Luana Patten e perfino Lee Van Cleef. Non ha nessun culto. Boh?
Ottimo davvero invece “Il pranzo della domenica” di Carlo Vanzina, Rai Movie alle 16, 35, uno dei film che gli stessi Vanzina brothers amavano di più, girato tutto ai Parioli con Massimo Ghini, Giovanna Ralli, Maurizio Mattioli come fascio simpatico, Rocco Papaleo e un giovane Elio Germano. Non me la sente di consigliarvi troppo invece l’horror “Dream House”, Sky Cinema Uno, malgrado la regia di Jim Sheridan e la presenza di Daniel Craig e Rachel Weisz, che si innamorarono sul set, perché la produzione massacrò il film rimontandolo contro le indicazione del regista.
Per i fan dello spaghetto western segnalo, su Cine 34 alle 19, 15, “Wanted” di Giorgio Ferroni con Giuliano Gemma, la bellissima Teresa Gimpera, per non parlare di Carletto Pisacane alias Capannelle che fa il messicano, Nello Pazzafini fa il frate dalla pistola facile e il grande Serge Marquand ovviamente il cattivo. Rugero Deodato ricorda che a un certo punto Ferroni si ammalò e in Spagna non andò lui, che era l’aiuto regista, ma Giorgio Stegani. “Io gli feci da aiuto in Spagna. Non girò moltissimo. Ferroni era uno che girava tutto in campo e controcampo. Un po’ antico. Era sordo come una campana.”
Rispetto ai soliti western, qui c’è un produttore più impegnato come Gianni Hecht Lucari della Documento Film. “Gianni Hecht”, ricorda l’operatore Sergio D’Offizi, “aveva sempre fatto film di serie A, infatti in questo caso avevamo più mezzi, più respiro. Abbiamo girato addirittura in cinemascope in 35mm e non in 2P. C’era più respiro anche negli orari.
Certo, il regista era sempre Ferroni. E quindi non è che cambiasse tipo di ripresa perché c’erano più soldi. Lui girava sempre nello stesso modo. Il produttore accettò a scatola chiusa il binomio Ferroni-Gemma. A Gianni Hecht del film, in fondo, non gliene fregava niente. Sul set non è mai venuto.”
Alle 21 circa scontro tra un bel giallo con serial killer di bambini ambientato nella Russia di Stalin, “Child 44” di Daniel Espinosa con gran cast, Tom Hardy, Noomi Rapace, Vincent Cassel e Gary Oldman, Rai Movie, il violentissimo western fulciano “I quattro dell’Apocalisse” con Fabio Testi e Tomas Milian, Cine 34, “La signora senza camelie” di michelangelo Antonioni con Lucia Bosé su Rai Storia, il delizioso cartone animato con cani e (pochi) gatti “Pets” su Italia 1, e l’erotico burino di Alfonso Brescia “Amori, letti e tradimenti” con Marisa Mell, Don Backy e Sonia Viviani.
Devo dire che Fulci non considerava “I quattro dell’Apocalisse” completamente riuscito perché non aveva avuto un gran rapporto con Ennio De Concini, lo sceneggiatore imposto dal produttore Ermanno Donati. Ma nemmeno De Concini si riteneva soddisfatto dell’operazione. “Fu fatto con delle intenzioni molto serie”, diceva, “e come tutte le cose fatte con delle intenzioni impegnate, andò malissimo”.
Il problema, secondo Fulci, fu che De Concini scrisse una sceneggiatura sui quattro racconti di Francis Brett Harte scelti da Donati che, secondo lui, non funzionava, e che non si poteva toccare. “Intanto le cose buone del film sono quelle in cui lui non c’entra: io chiesi a Sergio Salvati una fotografia trasparente (nel film non c’era un’inquadratura con luce di taglio), cercai di dare una forma elegante al film, proprio perché mi accorgevo che, sotto, la sceneggiatura non mi reggeva.
Nel finale però mi scateno e faccio Remington. Comincio a usare i 1000, i filtri, i fog, ecc.... Io credo che la cosa migliore di questo film siano gli ultimi 800 metri”. I protagonisti però, il giocatore Fabio Testi, la donna incinta Lynn Frederick e l’ubriacono Michael J. Pollard sono ottimi, anche a detta di Fulci, al quale però non piaceva il nero Harry Baird. E era ottimo anche il sadico bandito Chaco, interpetato da Tomas Milian in forma smagliante come se si credesse Charles Manson, un tipetto che scuoia vivi gli sceriffi, ammazza donne e bambini e si fa di peyote. “In proiezione erano tutti impazziti, e quando si impazzisce in proiezione il film non vale niente”. Malgrado tutta l’energia spesa da Fulci il film andò malissimo.
“Quando uscì non gliene fregò un cazzo a nessuno, fece un insuccesso totale, Frizzi, il produttore, mi disse: Bè, allora ho perso un po’ di tempo...’, infatti fu una brutta botta perché il film costò 500 milioni!”. Quanto a “Amori, letti e tradimenti” di Alfonso Brescia, è da quasi tutticonsiderato noioso e non granché riuscito. Però Maurizio Porro sul “Corriere della Sera” scriveva: “Farsa agreste priva di senso comune giocato in interni borghesi, ha il vigore di un brutto sketch rivistaiolo degli anni ’50 e tradisce la faciloneria del suo regista, soprattutto nella becera descrizione dei personaggi di contorno (il cameriere checca col polso pendulo). (..) Di fronte a questi prodotti rimpiangiamo Mariano Laurenti”.
E già questo ce lo fa rivalutare. Intorno alle 23, se avete ancora forze, potete scegliere tra il megaclassico di Alfred Hitchcock “Intrigo internazionale” con Cary Grant e Eva Marie Saint, La 7, il super interessante sequel di “Psycho”, cioè “Psycho II”, diretto dall’ottimo Richard Franklyn con Anthony Perkkins, Vera Miles, Meg Tilly e Robert Loggia, Rete 4, il divertente “Puzzole alla riscosse” di Roger Kumble con Brendan Fraser, Dick Van Dyke e Brooke Shields, Italia 1 alle 23, 15, l’Ostia-Movie “Senza nessuna pietà” di Michele Alhaique con Pierfrancesco Favino con la faccia sua, Greta Scarano, Claudio Gioè e Ninetto Davoli, Rai Movie, “Lovelace”, biopic della porno star Linda Lovelace con Amanda Seyfried e James Franco, Cielo tv, e il yum yum rarissimo ma non bellissimo, ve lo dico subito, “Bill il taciturno” di Max Hunter alias Massimo Pupillo, scritto da Renato Polselli col nome d’arte Preaston Leonide (giuro!) con George Eastman alias Luigi Montefiori al suo primo ruolo da protagonista, il cattivissimo Luciano Rossi e Liana Orfei su Cine 34.
Lo produsse un distributore regionale napoletano, tal Salvatore Frignano, alla sua prima e unica uscita. Il tutto è girato in esterni sui montarozzi della Tolfa, vicino a Civitavecchia e in una spiaggia vicino Roma, con cowboy giocattoli fatti passare come veri. Per il suo protagonista, George Eastman, era un gran brutto film. “Pupillo era molto educato, molto gentile, ma di cinema non ci capiva un cazzo nella maniera più totale. Da parte mia non ho letto neanche il copione. È stato lì che mi sono detto che era meglio mettersi a scrivere che recitare quello che mi davano da interpretare. Battute banali, senza nessuno spessore. Io uscivo dal Centro Sperimentale, ero stato un anno a studiare i classici.
E dovevo sentire Pupillo che mi diceva che non dovevo avere nessuna espressione, non dovevo muovere neppure le sopracciglia...”. Quanto a “Psycho II” lo ricordo come un gran bel sequel, con Anthony Perkins e Vera Miles ancora perfetti nei loro ruoli originali. Franklin aveva girato da poco un cult come “Patrick” e aveva perfino incontrato Alfred Hitchcock sul set di “Topaz”, la sceneggiatura era firmata da un talento horror come Tom Holland, la musica era di Jerry Goldsmith e la fotografia di Dean Cundey (“La cosa”). 22 anni dopo Norman Bates esce dal manicomio e… Se siete ancora svegli, vorrei segnalarvi due buoni film sperduti nella notte, “L’ora di religione” di Marco Bellocchio con Sergio Castellitto, Rai Movie alle 1, 15, e “Re delle terre selvagge” di Benh Zeitlein con la bambina prodigio Quvenhzhané Wallig, Rai 3 alle 1, 20, tutto girato su set veri nelle Everglades della Florida.
Un film abbastanza unico. Quanto al discorsetto strappacore di Pupi Avati possiamo anche essere d’accordo sul recupero dei classici, ma nessun film ci toglie l’ansia come questi erotici-comicaroli-trashioni-western sperduti nei palinsesti. E ricordiamo che siamo davvero tutti chiusi a casa con la tv davanti.
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