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Marco Giusti per Dagospia
Collateral Beauty di David Frankel
Poi ci lamentiamo dei cinepanettoni italiani… Meglio i capolavori con Christian De Sica, Massimo Boldi e Anna Mazzamauro rispetto a certi cinepanettoni americani banalotti e lacrimosi. Questo Collateral Beauty diretto da David Frankel e scritto da Allan Loeb, con un cast incredibile che va da Will Smith a Kate Winslet, da Keira Knightley a Edward Norton, da Naomie Harris a Helen Mirren, è appunto uno di questi cinepanettoni pieni di buoni sentimenti che gli stessi critici americani hanno stroncato senza pietà trattandolo da filmetto per le feste con dialoghi da cioccolatini.
Uscito a Natale anche in patria, dopo l’esordio nientepopodimeno che al Festival di Dubai, ha incassato 27 milioni di dollari in patria con 37 milioni di budget. Un flop. E il più basso incasso mai registrato da un film con Will Smith. Ma non si tratta solo di incassi. Collateral Beauty spreca degli attori che in qualsiasi altro film avremmo amato e che qui sembrano delle figurine mal appiccicate sullo schermo. Diciamo che Howard, Will Smith, capo di un’agenzia di pubblicità newyorkese, non riesce a riprendersi dalla morte della figlioletta.
Da tre anni sta come un pazzo, gioca in studio con delle costruzioni, e la sua agenzia sta quindi andando a rotoli. I suoi migliori amici e collaboratori, cioè Edward Norton, Kate Winslet e Miguel Pena, cercano in tutti i modi di farglielo capire e di comunicare con lui. Almeno per vendere e salvare l’azienda. Nulla da fare. Si è pure separato dalla moglie, Naomie Harris, e vive da solo come un barbone.
I tre amici lo spiano e scoprono così che nella sua follia ha inviato strane lettere in giro per la città destinate a “Tempo”, “Amore” e “Morte”. Decidono quindi che proprio Tempo, Amore e Morte gli risponderanno e cercheranno di farlo ragionare. Grazie a tre attori di un teatrino off newyorkese, Helen Mirren, che sarà la Morte, Jacob Latimore, il Tempo e Keira Knigthley, l’Amore, metteranno in scena una sorta di spettacolo di strada che vedrà come unico spettatore il loro amico Howard e cercheranno di convincerlo a ritornare alla vita.
Solo che forse i tre attori non sono solo tre attori, e che anche i tre amici di Howard hanno dei problemi da risolvere con Morte, Tempo e Amore. Questa la storia, perfetta per un film scemetto che vedremmo più volentieri sotto le coperte in tv e che scorderemmo dopo dieci secondi. E’ così. Ma vedere un film del genere con attori così popolari e così bravi non può che farci star male. In sala.
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