DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER…
Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo oggi? “Io so’ io e voi nun siete un cazzo!” Il celebre motto de “Il Marchese del Grillo” di Mario Monicelli con Alberto Sordi, che potete vedere stasera su Cine 34 alle 21, 10, devo dire che ben si adatta anche alla Regina di Helen Mirren in “The Queen” di Stephen Frears, presentato da La7 alla stessa ora.
Insomma, nobiltà romana contro corona inglese. Non so chi possa vincere. Sono film molto amati e molto visti e rivisti dal pubblico, che adora ancora i nobili e le loro contraddizioni.
Rai Movie si gioca alle 21, contro il Marchese del Grillo e contro The Queen, la carta Karl Marx con “Il giovane Karl Marx” di Raoul Peck con August Diehl, film meno visto degli altri due ma non meno importante.
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Per il pubblico stracult, però, propongo su Cielo alle 21, 15, la coppia Stefania Sandrelli-Lara Wendel, che per le scene di nudo si fece doppiare da una meravigliosa Lory Del Santo, che ha pure una particina di cameriera, nel disastroso “Desideria. La vita interiore”, diretto dall’impegnatissimo Gianni Barcelloni, scritto da un critico fine come Enz Ungari e tratto dal romanzo di Alberto Moravia.
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C’è una famiglia borghese alquanto dissoluta, Sandrelli-Klaus Lowitsch, una giovinetta, Lara Wende+Lory nuda, figlia di una prostituta che farà impazzire tutti e perfino le BR incarnate dalla torva figura di un Orso Maria Guerrini pronto a sodomizzare chi trova.
Nella memoria è un film di un ridicolo spaventoso, ma che io e Giovanni Buttafava amavamo molto proprio per questo. Magari oggi, soprattutto se hanno tagliato i nudi di Lory, sarà diventato un po’ noioso, ma le frase di Orso Maria Guerrini pronto alla lotta armata faranno ancora ridere.
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Terribile è pure “The Gunman” di Pierre Morel con Sean Penn e Javier Bardem che si contendono addirittura Jasmine Trinca che vedrete su Rai 4 alle 21, 20. Direte: sempre meglio di vederla piangente tra le braccia di Riccardo Scamarcio o Valerio Mastandrea… Ma questo film, che avrebbe dovuto essere il suo trampolino di lancio, fu un flop terrificante e la sua carriera internazionale si bloccò lì.
Sean Penn, coproduttore e cosceneggiatore, si toglie la canotta ogni dieci secondi per farci vedere i suoi muscoli prima di menare tutti alla Jason Statham o fare impazzire di desiderio la povera Jasmine Trinca. Bardem è spaesato, per non dire del grande attore teatrale inglese Mark Rylance, qui nel panni del cattivo, che finirà presto fra le braccia di Speilberg, “Il ponte delle spie” e “Il GGG”, con ben altri risultati.
La critica lo massacrò (“troppo violento per essere preso sul serio e troppo serio per farci divertire”, “un Rambo su misura per gli interessi umanitari di Penn”), il pubblico pure, budget da 40 milioni di dollari e incasso di soli 16 milioni. Sean Penn non diventò il Liam Neeson delle cause umanitarie.
Attenti che su Rai Storia passa alle 21 un tardissimo film di Luigi Comencini, “Buon Natale, Buon Anno” con Virna Lisi e Michel Serrault che fanno una vecchia coppia. Il film, mi raccontò Ciro Ippolito, scritto da Pasquale Festa Campanile, lo aveva pensato lui da produttore per la regia di Alberto Lattuada con Marcello Mastroianni e Sophia Loren protagonisti.
Nomi che a Lattuada non sembravano affatto interessanti come protagonisti del film. E così produzione e regia passarono di mano. Ma non fu un successo. In seconda serata si va sul sicuro col sofisticato “8 donne e un mistero” di François Ozon, La 7 alle 23, 15, con grande cast femminile, Virginie Ledoyen, Fanny ardant, Emmanuelle Béart, Isabbell Huppert e Catherine Deneuve.
Ho un vago ricordo di “Spy” di Renny Harlin costruito per Geena Davis e Samuel L. Jackson, Rete 4 alle 23, 30. Non fu un successo, malgrado le giuste pretese umanitarie, “Quando sei nato non puoi più nasconderti” Rai Movie alle 23, 20, girato da Marco Tullio Giordana con Alessio Boni subito dopo il loro grande successo di “La meglio gioventù”.
Ma il film di culto della serata è ovviamente “Nestore. L’ultima corsa” di e con Alberto Sordi, Cine 34 alle 23, 30, terribile testamento del grande attore che, da vecchio, si trucca da vecchio per fare il dramma di un vecchio e del suo cavallo. Magari così Sordi fece piangere il suo pubblico più affezionato, ma si rese ridicolo oltre ogni limite per i cattivi ragazzi che elessero subito il film a stracult immortale oltre che a immagine di ciò che deve evitare il comico quando invecchia.
E non penso solo ai comici del cinema, ma anche a quanti non vogliono capire quando, dopo gli 80, è ora di togliersi di torno o di limitare al limite le apparizioni. Dopo l’una di notte scontro tra uno dei migliori film di Paolo Virzì, “Il capitale umano”, Rai Movie, ma perché schiaffarlo lì?, e una delle prime commedie sexy italiane, “Mazzabubù… quante corna stanno laggiù” di Mariano Laurenti con megacast comico.
In pratica tutto il film ruota attorno al problema delle corna nei secoli. Laurenti ricorda che lo diresse e basta, tutta l’operazione era stata ideata da Continenza, persino far di Franco e Ciccio due scambisti.
La presenza di Giancarlo Giannini allora fece un po’ colpo, oggi è quella della presentatriice Rai Mariolina Cannuli come moglie di Ciccio a farci incuriosire. Ma ci sono anche Silvana Pampanini che ritornava sulle scene dopo anni e una Nadia Cassini alla sua prima commedia. Renzo Montagnani è un contadino lombardo che non ha capito che dare il seme è una cosa del tutto artificiale. Non ha grande status.
Alle 2 di notte Rai Tre propone una rarità da non perdere, “Morire gratis” di Sandro Franchina con Franco Angeli. Oltre che il preciso ritratto della Roma artistica degli anni ’60, Franco Angeli fa più o meno se stesso nella Roma del tempo, il film, che venne massacrato dal mondo del cinema e dai critici del tempo, come Adriano Aprà, perché considerato non politico, decadente, senza messaggio, mostrava una strada diversa per il nostro cinema d’autore.
Franchina ci rimase malissimo, e per anni non fece più nulla. Ma il film è una bella testimonianza di ciò che avrebbe potuto essere il nostro cinema. A ruota, su Rai Tre, arriva anche il fondamentale “Tropici” di Gianni Amico con Joel Barcelos, anello di congiunzione tra il Cinema Novo brasiliano e il cinema italiano. Amico fece veramente da ponte tra le due culture negli anni ’60 e ’70. E sia lui che Franchina ci hanno lasciato troppo presto.
Chiudono le trasmissioni, alle 4 di notte!, “Lola Colt” di Siro Marcellini con Lola Falana, spahetti-western black, Rete 4, e “Pole Pole” di Massimo Martelli con Fabio Fazio in Africa, Cine 34. Ecco, vedere Fazio precipitato come un qualsiasi Bruno Mattei nei vortici notturni di Cine 34 fa un certo effetto. E pensare che il film venne presentato in una trionfale giornata al Festival di Venezia dall’allora Ministro Giovanna Melandri… Altri tempi.
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