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IL CINEMA DEI GIUSTI - GLI RODE SEMPRE A LIAM NEESON? CERTO CHE SÌ, ANCHE SE QUI, IN QUESTO THRILLERONE FERROVIARIO, “L’UOMO SUL TRENO”, È MOLTO PIÙ MESTO E BASTONATO DEL SOLITO. CERTO CHE REAGISCE, MA QUASI PER DOVERE DI COPIONE. E DEVE FAR SENTIRE LA STANCHEZZA, ALMENO PSICOLOGICA, DEL SUO PERSONAGGIO - VIDEO!
Marco Giusti per Dagospia
Gli rode sempre a Liam Neeson? Certo che sì, anche se qui, in questo thrillerone ferroviario, L’uomo sul treno, che non traduce affatto il titolo originale, il più tristo The Commuter, cioè Il pendolare, diretto dal barcellonese Jaume Collet-Serra, il regista di Unknown e Orphan, il nostro eroe è molto più mesto e bastonato del solito. Certo che reagisce, ma quasi per dovere di copione. E deve far sentire la stanchezza, almeno psicologica, del suo personaggio.
Nel film interpreta, appunto, un pendolare sessantenne, Michael MacCauley, ex poliziotto, con bella moglie, Elizabeth McGovern, figlio pronto per il college quindi pieno di spese, e bella casa con mutuo da smaltire, che da un bel po’ d’anni prende il treno per New York dove lavora come assicuratore. Dal suo capo riceve la mazzata. Licenziato in tronco, troppo vecchio, rottamato. Non ci sono neanche i sindacati a difenderlo. Come dirlo a sua moglie? Dove troverà i soldi per i tanti mutui che ha aperto? E’ la fine.
Mentre, mestamente, torna a casa sul treno pendolari sull’orlo del suicidio, si imbatte in una bella donna misteriosa, Vera Farmiga, che gli propone un affaruccio. 70 mila dollari per scoprire l’intruso con valigetta sospetta nel treno che prende ogni giorno. Deve solo indicarlo. Ma chi potrebbe essere?
Con l’acqua alla gola, decide di accettare l’offerta e si ritrova, poco alla volta, dentro un incubo che gli spettatori vedranno con una certa tensione. Perché scoprirà di essere caduto, ovviamente, in un tranello davvero pericoloso. Solo le sue doti di ex poliziotto e la memoria di altri cento film che ha girato quando davvero gli rodeva lo aiuteranno a portare a termine la vicenda.
Lo aiuta anche il fatto che su questa specie di Metro B i posti dei pendolari sono segnati, anche se poi la gente si sposta… Niente di eccezionale, ma ben costruito come messa in scena, anche se la sceneggiatura, firmata da Byron Webster, Philip de Blasi e Ryan Engle, mostra non poche magagne. A differenza di altri film, la parte del mistero dura molto più del solito, e questo funziona per la crescita della tensione. Si veducchia. C’è pure Sam Neill come capo della polizia. In sala dal 25 gennaio.
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