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TRUMPONOMICS - LA GRANDE SCOMMESSA DEL NEO-PRESIDENTE USA: APPALTA MEZZO GOVERNO AI RAIDER DI WALL STREET - MNUCHIN, ESPONENTE DI UNA DELLE FAMIGLIE PIU’ IN VISTA DELLA COMUNITA’ EBRAICA DI NEW YORK, AL TESORO; WILBUR ROSS AL COMMERCIO - LA PROMESSA DI UNA “RIVOLUZIONE FISCALE STILE REAGAN”

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Giuseppe Sarcina per il Corriere della Sera

 

Donald Trump appalta mezzo governo ai raider di Wall Street. Steven Mnuchin, 53 anni, al Tesoro; Wilbur Ross, 78 anni, al Commercio. Sono due personaggi che hanno accumulato fortune, proprio mentre i piccoli azionisti, i risparmiatori o i dipendenti delle imprese precipitavano nella grande crisi degli anni 2007-2008.

 

I due si sono presentati all' opinione pubblica americana promettendo «crescita economica e occupazione». Mnuchin è l' esponente di una delle famiglie più in vista della comunità ebraica di New York.

 

Suo padre è stato partner di Goldman Sachs, la banca d' affari dove anche lui ha lavorato per 17 anni. Nel 2007, con il fondo OneWest Bank, Mnuchin ha condotto una serie di spericolate operazioni sui cosiddetti mutui sub prime, realizzando ingenti profitti, mentre l' esplosione della bolla immobiliare investiva l' economia americana.

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Sembra la trama del film «La grande scommessa» (2015): pochi businessmen esultano, mentre il mondo va a picco. A Trump piace: ieri ha spiegato che proprio l' attività di OneWest Bank in quegli anni è la dimostrazione di quanto sia in gamba Mnuchin.

 

Wilbur Ross, genitori cattolici del New Jersey, ha costruito il suo patrimonio di circa 3 miliardi di dollari, acquistando e poi ristrutturando società semi fallite. Un altro pezzo classico nel repertorio della finanza d' assalto. Adesso, però, conta che cosa faranno a Washington. Nelle prime interviste rilasciate a diverse catene televisive, Mnuchin e Ross hanno esordito con una dichiarazione a sorpresa: la presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, «sta facendo un buon lavoro» (Ross), anche se «i tassi di interesse andranno aumentati al più presto» (Mnuchin). Trump ha più volte attaccato Yellen, il cui mandato scade a inizio 2018.

 

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Nel frattempo, questo è il segnale inviato dai prescelti per guidare l' economia, si può dialogare. Su fisco e commercio con l' estero, invece, i toni sono gli stessi usati da Trump nel campagna elettorale. Dice Mnuchin: «Sarà la più grande rivoluzione fiscale dai tempi di Reagan». Il futuro titolare del Tesoro aggiunge che «non ci sarà un taglio delle imposte sulla fascia più abbiente» e che le misure «favoriranno la classe media e le famiglie con figli». Ross ha confermato che gli Usa si ritireranno dal Ttp, il Trattato commerciale transpacifico con i Paesi asiatici (Cina esclusa). Anche il Nafta, l' intesa con Canada e Messico, «va rinegoziata». «Basta con stupidi accordi commerciali multilaterali»: questa è la linea.

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Il neosegretario al Commercio ha annunciato anche che verranno adottate «tariffe punitive» per le merci provenienti da Paesi «che fanno dumping», cioè producono sotto costo. Come la Cina, per esempio.

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