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Paolo Zaccagnini per Dagospia
vanity ZACCAGNINI bruce sprengsteen
Uno che se ne intende, Robert Zimmermann, in arte Bob Dylan, disse che era "lo
Shakespeare del rock'n'roll" ma Chuck Berry, scomparso a 90 anni a St. Charles in Missouri.
Charles Edward Anderson Berry senior, questo il suo vero nome, unendo blues e R&B
diede vita al rock'nd'roll, e scusate se è poco. E lui fu il primo ‘’guitar
hero’’, il chitarrista solista che aveva tutti gli occhi puntati del pubblico.
Sentitevi il disco che incise nel 1964 con Bo Diddley poi parliamo, se volete a lungo e senza insultarci, dei chitarristi di oggi e di quelli che sono venuti dopo di lui. Che, almeno, erano rispettosi, e timorosi, per la sua lezione di energia e semplicità.
"Era un maestro artigiano nel comporre, le sue canzoni vivranno per sempre" hanno dichiarato i Rolling Stones. "Il piu' grande e puro compositore di rock'n'roll" e' stato per
Bruce Springsteen. "Questa e' una perdita tremenda di un gigante per tutte le
epoche" ha aggiunto Brian Wilson dei Beach Boys mentre Rod "the Mod"
Stewart ha dichiarato, subito e chiaramente, che "uno puo' sentire la sua
influenza in ogni gruppo di rock'n'roll della mia generazione".
Cosa sarebbe il mondo senza ‘’Johnny B. Good’’ o ‘’Maybelline’’? Che razza di universo
sarebbe senza la sua ‘duck walk’, il passo dell'anatra, che faceva sempre mentre
suonava irrorando di note e sudore palcoscenico e spettatori?
Ieri ho scritto, su Zaccablog, scosso dall'emozione, che girava col gruppo. Errore
grossolano. L'ho scritto perche' mi sembrava molto diminutivo, estremamente
riduttivo che uno della sua statura, proprio lui non avesse un gruppo. Solo all'inizio della carriera suono' col batterista Ebby Harding e il pianista Johnny Johnson, poi niente.
Nel 1955 ando' alla Chess Records di Chicago invitato da Morgan Morganfield, meglio noto come Muddy Waters, e la sua carriera spicco' il volo e fece la fortuna
vera dei musicisti bianchi, primi tra tutti Elvis Presley e Carl Perkins. Memorabili gli scontri con loro in sala d'incisione.
No, non era un tipo facile Berry. Come tutti quelli che segnano la Storia. E lo si vede chiaramente in ‘Heil heil rock'nd'roll’ del1987 quando da un discepolo adorante come Keith Richards venne invitato a suonare con i Rolling Stones. Berry tratto' lui e il
gruppo in modo orribile ma la musica, la musica, la musica.
Che fosse un tipo difficile, nonostante lui e la moglie erano sposati da 68 anni, lo si evinceì anche dai suoi ‘contatti’, soprattutto quando era giovane, con la giustizia
e la polizia, spesso a causa di donne. E anche, spesso, per motivi finanziari.
essendosi fatto da solo dava molta importanza la denaro ed era facile
minacciare chi cercava di non pagarlo o pagarlo meno del pattuito.
Infatti lo potei constatare, sbigottito, di persona. Nel 1987 Adriano Celentano conduceva
Fantastico, lo show del sabato sera della Rai, e voleva assolutamente come
ospite chi lo aveva introdotto, primo in Italia con Giorgio Gaber e Ennzo
Jannacci, al rock'n'roll.
Si parla al telefono col suo agente, si pattuisce 70mila dollari per l'esibizione. Arriva a Fiumicino, ad attenderlo il giornalista dell’Ansa Cesare Pierloni e io, suo buon amico. "Dai, Paolo, vieni, conosci Chuck Berry - e questo gia' mi faceva venire la febbre alta - e poi magari mi dai una mano con l'inglese" ben sapendo che la sua conoscenza
dell'idioma era scarsa o pressoche' nulla.
Andiamo a Fiumicino, aspettiamo emozionati come due scolaretti, lui esce dagli Arrivi con la chitarra in mano, me la da senza nemmeno chiedermi permesso e poi ci chiede dei soldi. "I soldi?". Cesare, ed io, proviamo a spiegargli che non li abbiamo con noi, la Rai fara' un bonifico alla sua banca.
Come finì? Tre ore a Fiumicino e poi quando finalmente arrivo' alla banca il bonifico Rai per 70mila dollari, via di corsa verso via Teulada. Berry rimando' a dopo l'esibizione i
complimenti e le smancerie di tutto lo studio, Celentano per primo, e fece
un'esibizione al fulmicotone.
vanity ZACCAGNINI pavarotti u2
Da solo e con Celentano. Che poi, guardandolo sudato riposarsi dopo l'esibizione, mi guardò e stampadomi uno dei suoi famosi sorrisi mi disse in anglomeneghino "che forza el Chuck". Sì, e quella forza restera' sempre con noi, dentro di noi, nelle nostre arrugginite
giunture.
Fece ballare e scatenare prima gli adolescenti Usa poi del mondo intero. Cambio' la testa e i modi di fare di milioni di ragazzine e ragazzini. Chitarrista? Compositore? Poeta del pentagramma? Rivoluzionario nero. I suoi erano schiavi, toccava a lui scudisciare i bianchi con le corde della sua chitarra. Ehi, Chuck be good.
vanity ZACCAGNINI 01
chuck berry bruce
CHUCK BERRY
chuck berry clinton blair
chuck berry michael jackson
chuck berry
chuck berry
chuck berry
vanity ZACCAGNINI 1978
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