GRASSO CHE COLA - “IL BENIGNI DI SANREMO, DI SAN FAZIO, DI SAN SAVIANO SI PRESTA UN PO' TROPPO AI GETTONI DI PRESENZA, SPECIE QUANDO IL CINEMA MOSTRA DISAFFEZIONE. VA BENE CHE DANTE È FUORI COPYRIGHT, MA PRESTA OGGI, PRESTA DOMANI FINISCE CHE LA COMICITÀ SI PRENDE LA SUA RIVINCITA QUANDO PRETENDIAMO DI ESSERE DIVERSI DAI NOSTRI SIMILI, ESSENDO IDENTICI”…

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Aldo Grasso per Corriere della Sera

È qui la festa? Arriva sempre la prima volta, è arrivata anche per Roberto Benigni. Abituato alla beatificazione in vita, il comico toscano ha dovuto incassare i graffi di un pari grado, che hanno lasciato il segno. Giorni fa, nel corso della Festa nazionale del Partito democratico al Campovolo di Reggio Emilia, Benigni ha lanciato alcune battute contro il comico genovese: «Mi è appena arrivato un fax di saluto da Grillo. C'è scritto "cari Bersani ed elettori del Pd, vi volevo salutare e dire a tutti di andare a vaffa... piduisti... falliti". Vabbé è una cosa personale ve la leggo dopo...». Risate a ruota libera, pubblico pagante in delirio, Bersani felice come un bambino.

A Beppe Grillo, però, la cosa non è andata giù e sul suo blog si è incarognito sulle feste in piazza del pdmenoelle, sui costi e sui finanziamenti di queste manifestazioni, chiudendo con una stoccata a Benigni: «E gli artisti invitati sul palco lo fanno per solidarietà verso il pdmenoelle o a fronte di un ricco cachet? Domande perdute nel vento, blowing in the wind...».

Nel vento mica tanto, perché il manager di Benigni, Lucio Presta ha subito risposto con il consueto tatto: «Abbiamo preso i soldi dai biglietti venduti per due ore di show. Se Grillo vuole parlare di cachet, compreso il suo, io sono pronto ad aprire una tavola rotonda».

Una tavola rotonda, immaginiamo, con Paolo Bonolis, Maria De Filippis, Paola Perego, Michele Santoro, Antonella Clerici, Mara Venier, Belén, insomma con tutti gli artisti della scuderia Presta. Per carità, è giusto che i giullari vengano pagati (le cose, per essere apprezzate, devono costare), ma pensare che Benigni, santo subito!, all'ex Festival dell'Unità fruisca di un cachet come un Bonolis qualsiasi suscita una strana meraviglia.

Il Benigni di Sanremo, di San Fazio, di San Saviano si presta un po' troppo ai gettoni di presenza, specie quando il cinema mostra disaffezione. Va bene che Dante è fuori copyright, ma presta oggi, presta domani finisce che la comicità si prende la sua rivincita quando pretendiamo di essere diversi dai nostri simili, essendo identici.

 

 

coccole al sole per lucio presta e paola perego benigni roberto jpegBERSANI E BENIGNIMATTEO RENZI CONFERISCE LA CITTADINANZA ONORARIA DI FIRENZE A ROBERTO BENIGNI Lucio Presta