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Marco Giusti per Dagospia
Aspettando gli Oscar arrivano i Césars, gli oscar francesi. Trionfa a sorpresa il film mauritiano Timbuktu di Abderrahmane Sissoko, con sette premi, miglior film, regia, sceneggiatura originale, musica, suono, montaggio e fotografia. E’ la prima volta che un film africano domina la serata dei Césars, anche se venne snobbato a Cannes dalla giuria presieduta da Jane Campion. E potrebbe anche vincere ventiquattro ore dopo l’Oscar per il miglior film straniero. Incredibile. Da noi Salvini non lo avrebbe mai permesso.
Tre premi anche a Les combattents di Thomas Calley al suo primo film. Vince per l’opera prima, l’attore rivelazione e, soprattutto, per la migliore attrice, la giovanissima Adéle Haenel, già una star, che ha battuto le più blasonate Juliette Binoche, Marion Cotillard, Catherine Deneuve, Karin Viard. Ma la vera sorpresa della serata è il premio come migliore attrice non protagonista a Kristen Stewart per Sils Maria di Olivier Assayas.
E’ la prima volta che un’attrice americana vince i Cèsars. Tutte le fan dell’attrice erano in lacrime. Una twitta: “Ho aspettato quattro ore per sentirla vincere e parlare in francese, Lo rifarei”. Lei, vestita Chanel, un po’ goffa e emozionata, non è riuscita neppure a leggere il discorsetto che si era preparato in francese.
Nella (assurda) guerra fra le due biografie di Yves Saint-Laurent, naufraga quello di Bertrand Bonello, Saint Laurent, che aveva ben dieci nominations e vince solo per i costumi, mentre la biografia voluta da Pierre Bergé e diretta da Jalil Lespert, Yves Saint-Laurent, vince per l’interpretazione del suo protagonista, Pierre Niney, bel ragazzo della Comédie di 25 anni. Il vecchio Bergé twitta garrulo: “Pazzo di gioia, Pierre Niney César del miglior attore per la sua interpretazione di Yves Saint Laurent. Non è che la giustizia, è stato geniale”.
gaspard ulliel dans la peau de yves saint laurent w
Qualcuno twitta invece per la sconfitta del film di Bonello, molto difeso dai critici trinariciuti di Libé, “Se ha perso ogni premio il Saint laurent di Bonello il mondo non è così fottuto”. Non male. Pierre Niney, come migliore attore protagonista, batte proprio il rivale dell’altro film, Gaspard Ulliel, ma anche star come Guillaume Canet e Romain Duris. Notevole anche il premio per il miglior film straniero a Mommy di Xavier Dolan. Marion Cotillard versa calde lacrime, ci risiamo, per introdurre , con un discorso che non finiva mai, e premiare Sean Penn con un Césars alla carriera.
saint laurent di bernard bonello
Qualcuno twitta:”No need to cry, Marion”. Reda Kateb vince il premio del non protagonista maschile per Hippocrates. Il miglior film di animazione è il delizioso Minuscule, che abbiamo visto anche noi in Italia, e il miglior documentario è Il sale della terra di Wim Wenders. Un po’ ovvio. Diplomatie di Volker Schlöndorff vince per la migliore sceneggiatura non originale, di Cyril Gely dello stesso Schlöndorff.
Yves Saint Laurent di Jalil Lespert diplomatie film 3
Malgrado la cerimonia in diretta tv di quasi quattro ore abbia steso gran parte del pubblico francese, (“Se continua così, gli Oscars inizieranno prima della fine dei Césars” qualcuno ha scritto), la Quarantesima edizione dei Césars si è rivelata clamorosa come distribuzione dei premi e la sorpresa di Timbuktu è la migliore risposta politica al fanatismo dei terroristi dell’Isis
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