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L'ira della Sabrinona Ferilli, l'amarezza contenuta di Carlo Verdone scandiscono la vigilia italiana degli Oscar in programma il 2 marzo a Los Angeles.
I due co-protagonisti de "La grande bellezza" non sfileranno sul red carpet del Dolby Theatre nel giorno in cui - da tutti pronosticato -, al film di Paolo Sorrentino dovrebbe essere consegnata la preziosa statuetta per il miglior film straniero. Anche se la grande bellezza si trasformerebbe nella grande delusione se a spuntarla fossero il film danese "Il sospetto" di Thomas Vinterberg o "Omar" diretto dal regista palestinese Hany Abu-Assad "Omar".
Ma la Ferilli e Verdone non potranno godere insieme agli altri protagonisti del successo annunciato del regista napoletano e della sua pellicola nell'occasione storica degli Oscar.
La Sabrinona, pur invitata, non andrà a Los Angeles per fare da comparsa. E così Verdone che aveva dichiarato, polemico, di essere stato invitato agli Oscar ma di aver "declinato l'invito" per non oscurare la presenza degli altri protagonisti de "La grande bellezza".
Un'esclusione bruciante per i due eccellenti artisti romani che già in occasione della consegna dei Golden Globe non erano stati nemmeno menzionati nei ringraziamenti pubblici di Sorrentino.
Stavolta sono state soprattutto le regole della cerimonia degli Oscar a mettere fuori gioco la coppia Ferilli&Verdone.
Ai candidati alla statuetta, infatti, sono assegnate quattro poltrone nella sala del Dolby Theatre. Quattro nella fila davanti e due subito dietro.
E stavolta le poltronissime saranno occupate dal regista Sorrentino, dalla moglie Daniela D'Antonio, dal produttore Nicola Giuliano e dal protagonista Toni Servillo.
Alle loro spalle siederanno il presidente di Medusa (distributore del film in Italia), Carlito Rossella, e l'amministratore delegato Giampaolo Letta.
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