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I PIPPAROLI POSSONO TIRARE UN SOSPIRO DI SOLLIEVO: PER ORA, I SITI PORNO IGNORANO L'OBBLIGO DI INTRODURRE UN SISTEMA DI VERIFICA DELL'ETÀ - IN TEORIA, LE PIATTAFORME HOT DEVONO ASSICURARSI CHE, CHI LE FREQUENTA, ABBIA COMPIUTO 18 ANNI (COME PREVEDE UN DECRETO DEL GOVERNO). COME? NON SARÀ NECESSARIO LO SPID, L'UTENTE DOVRÀ COMPILARE DEI MODULI DIGITALI IN CUI VIENE CERTIFICATA LA SUA MAGGIORE ETA' - L'AGCOM DA' TRE MESI DI TEMPO AI SITI PORNO PER ALLINEARSI ALLE NUOVE LINEE GUIDA. IL RISCHIO È DI ANDARE IN CONTRO A MULTE FINO A 250 MILA EURO...

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DAI IERI IN VIGORE LE NORME SULL’IDENTIFICAZIONE. L’AGCOM: TRE MESI PER ADEGUARSI, RISCHIO MULTE FINO A 250 MILA EURO

Estratto dell'articolo di Franco Giubilei da “La Stampa”

 

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Il divieto d'accesso per i minorenni ai siti porno, attraverso un sistema di verifica dell'età entrato in vigore ieri per effetto di una delibera di Agcom, finora si è rivelato una misura teorica. Con l'eccezione di Onlyfans, l'unica delle 48 piattaforme hard elencate dall'Autorità per le comunicazioni a essersi subito adeguata alle nuove regole, le altre continuano a subordinare la visibilità dei loro contenuti alla semplice dichiarazione degli utenti: sei maggiorenne? Entra. Hai meno di 18 anni? Esci.

 

Che sia scritto in italiano o in inglese, va da sé che la capacità dissuasiva dell'avvertimento è pari a zero, come dimostrano i dati sulla massa di adolescenti che si riversa sul web alla ricerca di contenuti a luci rosse: secondo una ricerca del Cnr «l'uso precoce e intensivo di pornografia online riguarda il 46% dei ragazzi e l'8% delle ragazze». [...]

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Quando, la scorsa estate, le autorità francesi imposero l'obbligo di impedire l'accesso agli under 18, questi siti chiusero i battenti per la prima serrata digitale della storia, col risultato che milioni di utenti si riversarono su Proton Vpn, una piattaforma svizzera. È uno dei rischi paventati anche in Italia da chi teme che l'obbligo di installare procedure di controllo sull'età previsto da Agcom, nel momento in cui diventerà effettivo, possa essere aggirato facilmente dai giovanissimi, spesso molto più esperti degli adulti nel maneggiare la tecnologia.

 

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[...] La piattaforma che invece si è mostrata ligia alla nuova disposizione è Onlyfans: se ci si collega, la homepage avverte che «la legge richiede che tu completi la verifica dell'età prima di accedere a parti di questo sito web. Se desideri procedere, fai clic qui per eseguire il processo di verifica dell'età. Nessun dato personale raccolto durante questo processo viene conservato».

 

L'utente a questo punto inquadra un qr code con lo smartphone e viene rimandato a un'applicazione che ne certifica la maggiore età previo invio di un documento scansionato. Poi è l'utente stesso a comunicare l'accertamento a Onlyfans, con un sistema che ne garantisce l'anonimato, come previsto dai requisiti fissati dall'Agcom già a maggio scorso. [...]

 

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Riguardo al controllo dell'età, viene ribadito il criterio del «doppio anonimato» di cui sopra, per cui il sito porno non dovrà entrare in possesso di alcun dato personale del cittadino, allo scopo di tutelarne la privacy. In caso di non osservanza delle regole, l'Agcom può bloccare siti e piattaforme, agendo anche d'ufficio dopo 20 giorni dalla contestazione. La sanzione può arrivare fino a 250 mila euro.

 

STOP AI SITI A LUCI ROSSE PER I MINORI, SOLO 4 SU 45 SI ADEGUANO

Estratto dell'articolo di Paolo Ottolina per il “Corriere della Sera”

 

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«Ho più di 18 anni - Entra». «Ho meno di 18 anni - Esci». Il regime di autocertificazione sui siti a luci rosse è finito formalmente ieri, con l’entrata in vigore del decreto Caivano che, tra le sue norme, contiene anche quelle che regolano l’accesso ai siti pornografici per i minori. In verità, non era difficile appurare che il 12 novembre 2025 è stato un giorno come gli altri per gli amanti del genere. Su Pornhub si accedeva con le porte girevoli dell’autodichiarazione. Su Xvideos anche.

 

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Su YouPorn idem. Sono tra i portali più cliccati in Italia, compresi nell’elenco di 45 soggetti individuati da Agcom. Il commissario dell’Agenzia, Massimiliano Capitanio, ci ha tenuto a chiarire: «Il 12 novembre non era l’apocalisse digitale dei siti porno. È solo l’inizio di un percorso di attuazione e vigilanza». E la stessa Autorità ha dovuto precisare in una nota che «i siti web e le piattaforme che diffondono in Italia immagini e video a carattere pornografico, ma non stabiliti in Italia, hanno a disposizione un tempo di implementazione di tre mesi dalla pubblicazione della lista (1° febbraio 2026)». [...]

 

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Dei siti individuati, uno si è messo volontariamente fuori gioco (non è più raggiungibile dall’Italia), tre hanno implementato sistemi di verifica dell’età e gli altri 41 proseguono come prima, senza filtri. L’implementazione delle norme non è banale. A differenza della vulgata che circola in rete, generatrice di molte battute più o meno scontate, è certo che per continuare a peccare digitalmente non ci si dovrà dotare né di Spid né di carta d’identità elettronica.

 

Il sistema, chiarisce Agcom, si baserà sul cosiddetto «doppio anonimato». Quando un utente prova ad accedere, interviene un soggetto terzo che controlla l’età e fornisce un codice (alfanumerico o QR) da inserire nel sito. Quel codice dimostra che la persona è maggiorenne, ma non rivela chi sia. [...]

 

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Di fatto un’infrastruttura per il doppio anonimato degna di fiducia però ancora manca: un’app europea ci sarà, all’interno dell’Eudi Wallet, il portafoglio dell’identità digitale europeo in arrivo. Quando sarà operativo, in una data non meglio precisata del 2026, integrerà nativamente anche la gestione dell’attestazione di età. La «proroga» fa guadagnare tempo ma non è chiaro se sarà sufficiente. [...]

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