nani di hollywood

INCHIESTA DELL'"HOLLYWOOD REPORTER" SULLE CONDIZIONI DI LAVORO DELLE PICCOLE PERSONE CHE APPAIONO IN FILM E REALITY - QUELLE DEL MAGO DI OZ GUADAGNARONO MENO DEL CANE DI DOROTHY, LA NOTTE IN HOTEL SI DEVASTAVANO DI ALCOL E ORGE - DEPRESSIONE, SUICIDI E ABUSI DI SOSTANZE (PETER DINKLAGE CI SALVERA')

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Seth Abramovitch per Hollywood Reporter

 

mini kanye e mini kim a las vegasmini kanye e mini kim a las vegas

Dal tempo de “Il Mago di Oz”, le persone di piccola statura trovano lavoro facilmente a Los Angeles, ma la recente morte della “Mini Kim Kardashian” che lavorava al cabaret “Beacher's Madhouse”, nello scantinato dell’”Hollywood Roosevelt Hotel”, racconta una storia di sfruttamento e disagi.

 

hollywood roosevelt hotel hollywood roosevelt hotel

E’ una specie di circo per gli occhi dei Vip (ci vanno George Clooney, Sandra Bullock, Quentin Tarantino, Leonardo DiCaprio, Michael B. Jordan, Zac Efron etc...) e per le tasche dell’impresario Beacher, che ha racimolato una fortuna da 50 milioni di dollari con il suo mini-impero di Umpa Lumpa, mini-Trump e mini-Lady Gaga. D’altronde fece lo stesso Barnum con il suo circo nel 1840, dove i più piccoli di statura impersonavano politici, presidenti e generali. Si rideva tanto, già allora per i motivi sbagliati.

 

umpa lumpa deep royumpa lumpa deep roy

Deep Roy, 58, l’attore dei 165 Umpa Lumpa de “La fabbrica di Cioccolato” di Tim Burton's 2005, racconta di una diatriba a Hollywood fra i nani ben proporzionati e quelli non proporzionati, con i primi che si sentono ancora superiori ai secondi. Comunque il mondo del cinema è uno dei pochi in cui si offriva loro una vita normale, lavoro, la possibilità d una famiglia, prima ancora che nascesse il gruppo di sostegno “Little People of America” (LPA). Il 20% delle 10.000 piccole persone americane, chiama L.A. “casa”.

 

verne troyerverne troyer

In “Il Mago di Oz” volevano 300 nani, poi ne presero 124. Il Villaggio dei Nani era stato protagonista della Fiera Mondiale a Chicago nel1933, e ancora oggi pullulano reality come “Our Little Family” e “7 Little Johnstons”, in Cina hanno il loro reame “Kingdom of the Little People”, aperto nel 2010 e dove i turisti pagano per vedere le performance.

 

Si dice che i “Munchkin” del mago di Oz, al “Culver Hotel” si devastassero ogni sera e si dedicassero alle orge. Lo confermò Judy Garland. Erano pagati meno di Toto, il cane di Dorothy (50 dollari a settimana contro 125), e i loro nomi non comparvero mai sullo schermo. Oggi non è diverso. C’è un club in Canada dove si pratica il lancio del nano contro pareti di velcro o contro materassi. Idea ripresa nel film “The Wolf of Wall Street”.

 

freak show las vegas freak show las vegas

Peter Dinklage, il Tyrion Lannister di “Game of Thrones”, è il nano più amato e premiato, ma raramente parla a nome di una comunità, eppure ha il progetto di un biopic su Herve Villechaize, star suicida di “Fantasy Island”. Perché non parlano dei loro problemi, non protestano? Sarebbero ridicoli, una mini-massa che non spaventa nessuno, spiega Marty, dei “Pirati dei Caraibi”. Da ieri a oggi hanno sempre gli stessi ruoli grotteschi. lavorano nei locali come sosia di qualcuno (vedi Las Vegas), spuntano dalle torte, partecipano a reality tipo “Little Women: L.A.” - una specie di casalinghe disperate in miniatura - o ballano sui palchi, arruolati da Ozzy Osbourne, o peggio, da Miley Cyrus, che ha simulato sesso con una di loro: «Tra le cose più degradanti in assoluto» ha detto la parte lesa.

peter dinklagepeter dinklage

 

il mini meverne troyeril mini meverne troyer

Michael Gilden, l’Ewok de “Il ritorno dello Jedi”, attore di grande fortuna anche in “CSI”, si è impiccato a 44 anni. David Rappaport, nel “Time Bandits” di Terry Gilliam, si è sparato. I livelli di depressione sono altissimi. L’abuso di sostanze è comunissimo, e Verne Troyer, il mini-me di “Austin Powers”, è quasi morto di alcolismo. Come “Tony Cox”, di “Babbo Bastardo”: «A Las Vegas non facevo che bere, giocare d’azzardo e scopare con le groupie».  La “Mini Kim Kardashian” è morta per abuso di alcol. 

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